Guida alla coltivazione della cannabis di Royal Queen Seeds

By Luke Sumpter Reviewed by: Gloria Payá

Anatomia della Pianta di Cannabis: Dal Basso Verso l'Alto

Anatomia della Pianta di Cannabis: Dal Basso Verso l'Alto


Senza dubbio, la cannabis rivendica il titolo di una delle piante più belle della Terra, dai suoi scintillanti tricomi ed inconfondibili foglie al suo complesso sistema radicale. Molti coltivatori entrano ripetutamente nelle proprie grow room soltanto per ammirare ciò che sta crescendo davanti a loro.

Sebbene le infiorescenze attirino gran parte dell’attenzione (ed è giusto che sia così), ogni parte di questa complessa specie ha una funzione vitale ed interessante. Se siete coltivatori, questi aspetti vi aiuteranno a familiarizzare con l’anatomia della pianta di cannabis. In questo modo, imparerete a riconoscere tutte le esigenze delle piante, di cos’hanno meno bisogno e quando sono pronte per essere raccolte.

Consultate qui di seguito la nostra guida dettagliata per vedere la pianta di cannabis come non l’avevate mai vista prima d’ora.

MICORRIZE

Sebbene non facciano geneticamente parte della pianta di cannabis, le micorrize instaurano un rapporto di mutuo beneficio con le radici della cannabis. Questo meccanismo aiuta entrambe le specie a sopravvivere e prosperare. I funghi micorrizici sono presenti ovunque in natura e formano un’affascinante relazione simbiotica con fino al 90% delle specie vegetali.

MICORRIZE

FUNZIONE

I funghi micorrizici instaurano una relazione di reciprocità con le piante di cannabis. Queste specie formano nel suolo fitte reti di sottili filamenti simili a peli (conosciuti come micelio) e producono enzimi per degradare la materia organica.

Dopo aver liberato le sostanze nutritive dal substrato, il micelio le assorbe e le trasporta intorno alle piante. Siccome le radici della cannabis non sono in grado di svolgere da sole questa impressionante funzione, devono “negoziare” con il micelio per accedere a questi nutrienti. Fortunatamente, le piante producono zuccheri durante la fotosintesi e molte di queste molecole vengono trasportate nelle radici. Qui, scambiano questi essudati ricchi di risorse energetiche con i nutrienti di cui hanno bisogno per svolgere le loro importanti funzioni fisiologiche.

Le micorrize fungono in sostanza da estensione del sistema radicale. Non solo degradano la materia organica rilasciando sostanze nutritive, ma trasportano anche queste importanti molecole da aree che le piante non avrebbero mai potuto raggiungere. In definitiva, i funghi micorrizici svolgono un ruolo essenziale nella nutrizione delle piante e nella biologia e chimica del suolo.

POSIZIONE

Questa fusione tra pianta e funghi si verifica nella rizosfera (la porzione di suolo che circonda le radici). Il micelio forma una struttura a guaina attorno alla punta della radice che circonda le cellule vegetali all'interno della corteccia radicale. Le ife (i singoli filamenti di micelio) si estendono nel terreno dove scompongono la materia organica e collegano persino una pianta all’altra, formando una rete biologica.

COME STIMOLARE LA PRODUZIONE DI MICORRIZE

I funghi micorrizici esistono in natura nei terreni più diversi. Tuttavia, ce ne sono di diverse specie. Per sfruttare al meglio questa relazione sinergica, vi consigliamo di introdurre durante la semina o il trapianto prodotti contenenti funghi micorrizici ampiamente sperimentati e collaudati.

SEMI

Senza semi non esisterebbe la cannabis. Questi piccoli “pacchetti” di vita trasmettono il DNA alla successiva generazione per garantire nuove colture negli anni a venire.

SEMI

FUNZIONE

Dopo essere state fecondate, le piante di cannabis femmina iniziano a formare una singola cellula, o zigote. Dopo un breve lasso di tempo, questa cellula si divide in due cellule, quindi in quattro, raddoppiando rapidamente di dimensioni. Dopo una significativa moltiplicazione cellulare, il seme forma una struttura multicellulare sotto forma di embrione.

Questa struttura è costituita da una radice embrionale (la radicula), un germoglio embrionale (ipocotile) e due foglie cotiledonari. Se dispersi in modo naturale o per mano dell’uomo, i semi germineranno una volta che troveranno le condizioni più idonee per farlo. Hanno bisogno di un alto tasso d’umidità e relativa oscurità per aprirsi e dare vita alla nuova pianta.

POSIZIONE

I semi di cannabis si formano all’interno dei fiori ed iniziano la loro vita all’interno di involucri a forma di lacrima noti come brattee pelose. Questi involucri si aprono raggiunta la maturità e rivelano al loro interno un solido seme marrone pronto per essere disperso nell'ambiente.

COME PRENDERSI CURA DEI SEMI DI CANNABIS

Le brattee pelose mantengono i semi di cannabis al sicuro fino a quando non sono pronti per essere espulsi dai fiori. I coltivatori devono mantenere ben irrigate e nutrite le piante durante questo periodo.

Raccogliete i semi solo quando sono completamente maturi. I semi più giovani appaiono piccoli e di colore beige chiaro. I semi più vecchi sono grandi, marrone scuro e possono mostrare striature superficiali più scure. Rimuovete a mano i semi e conservateli in un sacchetto con chiusura ermetica o in un barattolo di vetro.

RADICI

Le radici sono una parte essenziale dell’anatomia delle piante di cannabis. L’apparato radicale supporta la pianta e la mantiene idratata, ma svolge anche molte altre funzioni complesse e vitali.

RADICI

FUNZIONE

Le radici della cannabis svolgono numerose funzioni essenziali per la sopravvivenza delle piante. Assorbono l’acqua necessaria per trasportare le sostanze nutritive ed hanno il compito di immagazzinare cibo. Avete mai visto delle piante di cannabis resistere ad una tempesta molto ventosa? Se riescono a mantenersi saldamente ancorate al terreno è solo grazie al loro apparato radicale.

Le radici fungono anche da piattaforma di comunicazione attraverso la quale le piante possono dettare le condizioni del mondo microbico della rizosfera. Le radici non assorbono dal terreno solo le sostanze nutritive in sospensione. Molti nutrienti sono infatti “imprigionati” nella materia organica ed hanno bisogno di organismi benefici (batteri, funghi, vermi) per essere liberati.

Le piante creano zuccheri durante la fotosintesi e molte di queste sostanze chimiche dolci vengono rilasciate dalle radici nella rizosfera. Questi zuccheri attirano i batteri che circolano attorno alla zona radicale. Dopo la loro morte, i batteri rilasciano nutrienti liberi che le radici possono ora assorbire. Le piante scambiano zuccheri anche con i funghi micorrizici (come accennato in precedenza), forme di vita capaci di degradare la materia organica.

A quanto pare, le radici delle piante sono in grado di “allevare” le proprie colonie di microrganismi. Incredibile, vero?

POSIZIONE

Le radici risiedono alla base del gambo. Si estendono nel terreno e formano una fitta rete di radici secondarie e radichette che mantengono le piante al sicuro, idratate e ben nutrite.

CORONA RADICALE

Il gambo nasce dalla parte superiore dell'apparato radicale, nota come corona radicale. Questa parte dell’apparato presenta differenze anatomiche rispetto al resto delle radici. A causa del passaggio dal tessuto radicale a quello del gambo, in questa zona il sistema vascolare subisce una variazione. Inoltre, le corone radicali devono essere anche leggermente esposte all’aria per assorbire ossigeno, un altro elemento vitale per la vita delle piante.

COME PRENDERSI CURA DELLE RADICI DELLA CANNABIS

I coltivatori si imbattono spesso in problemi legati alle radici al momento di irrigare. Una sovrairrigazione compromette il normale assorbimento di acqua e sostanze nutritive e può causare il marciume radicale. Un’irrigazione insufficiente può invece far morire le piante mentre cercano di trasportare le sostanze nutritive.

Come regola generale, inserite un dito nel terreno per valutare la sua umidità. Innaffiate le piante di cannabis solo quando i primi 3cm di terra sono completamente asciutti. Potreste prendervi cura delle radici adottando anche l’air pruning (potatura ad aria). Coltivando le piante di cannabis in vasi in tessuto aiuterete le piante a sviluppare una massa radicale più densa ed aerata.

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FATTORI DA CONSIDERARE CON LE RADICI DELLA CANNABIS

Le radici delle piante di cannabis tendono ad aggrovigliarsi quando crescono in vasi troppo piccoli (un fenomeno noto come “root bound”). Ciò può portare a carenze nutrizionali e a piante instabili e sottosviluppate. Assicuratevi sempre di trapiantare nei tempi previsti e di aumentare man mano le dimensioni dei vasi.

Le radici non sono sole nel sottosuolo. Condividono la loro casa con milioni di microrganismi. Sebbene alcune di queste creature siano amichevoli, altre possono essere una minaccia. Il Pythium, un patogeno radicale, può attaccare le radici e persino uccidere una pianta intera. Pertanto, dovrete imparare a mantenere lontano dal vostro substrato qualsiasi malattia.

COSA POTETE FARE CON LE RADICI DELLA CANNABIS DOPO IL RACCOLTO?

Aspettate! Prima di gettare le radici nel cumulo di compost, dovreste conoscere i loro impressionanti benefici. Le radici della cannabis contengono una serie di sostanze chimiche[1] che numerose culture hanno usato per diversi secoli (se non millenni) per preparare tè e tinture.

Tuttavia, gli alcaloidi all’interno delle radici non sono adatti a tutti. Consultate il vostro medico prima di prepararvi un tè a base di radici.

COTILEDONI

Queste piccole foglie sono il primo segno di crescita delle piante di cannabis dopo la germinazione. Spuntano dal terreno come una coppia di foglioline, anche se a volte ne emergono tre. Queste strutture sono le prime ad attivarsi per avviare la fotosintesi e guidano le fasi iniziali di crescita delle giovani plantule.

La prima serie di foglie vere emergerà successivamente dal centro dei cotiledoni. Man mano che la pianta crescerà, i cotiledoni diverranno gialli, moriranno e cadranno sul terreno sottostante.

COTILEDONI

GAMBO

Il gambo della cannabis funge da supporto fuori dal substrato ed ospita i nodi ed i rami. Questa colonna centrale consente alle piante di cannabis di crescere direttamente verso l’alto, mentre i rami si estendono lateralmente.

GAMBO

FUNZIONE

Il gambo conferisce struttura e forma alla pianta. Offre supporto ai rami da cui si sviluppano le foglie, consentendo loro di svolgere la fotosintesi. Il gambo contiene anche lo xilema, tessuto in cui scorre l’acqua che partendo dalle radici viene distribuita in tutte le aree della pianta.

FORMA

Il gambo della cannabis è solido e robusto. Cresce direttamente verso l’alto e può diventare piuttosto grande. Alcune delle varietà sativa più grandi possono sviluppare un gambo talmente lungo e duro da assomigliare più al legno che al tessuto tenero di una pianta.

È POSSIBILE DARE UN'ALTRA FORMA AI GAMBI?

Molti coltivatori cimano le piante per dare vita a due gambi principali attraverso tecniche come il Main-lining. Altri metodi, come l’LST, consistono nel piegare il gambo verso il basso per farlo crescere parallelamente al terreno, stimolando ciascun ramo a crescere verso l'alto. I gambi piegati verso il basso offrono numerosi vantaggi, tra cui maggiore produttività, esposizione alla luce e ventilazione.

COSA POTETE FARE CON I GAMBI DOPO IL RACCOLTO?

Che ci crediate o no, i gambi della cannabis contengono una piccola quantità di cannabinoidi. Ciò significa che meritano molto più che un angolo nel vostro compost. Potete usare i gambi per preparare concentrati, tè, burro di THC e persino liquori di cannabis.

RAMI

Senza rami, le piante di cannabis sarebbero essenzialmente dei lunghi stecchi. Sono infatti i rami a formare la fitta chioma da cui si svilupperanno le infiorescenze cariche di resina.

RAMI

FUNZIONE

I rami svolgono un ruolo di supporto, sporgendo dal gambo principale e dando struttura alle foglie affinché possano condurre la loro fotosintesi. I rami contengono anche lo xilema e trasportano acqua e nutrienti verso le foglie e le cime.

POSIZIONE

I rami si estendono lungo tutto il gambo principale, iniziando vicino alla base della pianta fino alle parti apicali.

NODI ED INTERNODI

I nodi sono i punti in cui i rami incontrano altri rami o il gambo principale. Le infiorescenze di cannabis si formano in questi importanti siti anatomici. La porzione di ramo tra un nodo e l’altro viene chiamata internodo.

Stipole

In millenni di coltivazione, l'umanità ha imparato tantissimo riguardo alla pianta di cannabis. Certi elementi dell'erba rimangono però un mistero, come alcuni aspetti della sua anatomia. Le stipole sono delle piccole appendici che si formano in corrispondenza dei nodi della pianta di cannabis, nei punti in cui i rami si intersecano con il fusto principale.

Le stipole si presentano sia accoppiate che sole ed hanno un aspetto sottile, appuntito, come dei piccoli pugnali. Poiché appaiono nello stesso momento dei pistilli, chi coltiva scambia spesso queste strutture per i primi segnali della fioritura.

I botanici devono ancora chiarire l'esatta funzione di queste stipole, ma si pensa che svolgano un ruolo nella protezione dei nuovi getti fogliari.

È POSSIBILE DARE FORMA AI RAMI?

Esattamente come i gambi, i coltivatori possono piegare i rami per aumentare le rese e migliorare la struttura generale delle piante. Il Super Cropping aiuta i coltivatori a raggiungere questi risultati, ma a volte può rivelarsi una tecnica piuttosto rischiosa. Scoprite come riparare un ramo rotto se qualcosa dovesse andare storto.

COSA POTETE FARE CON I RAMI DI CANNABIS DOPO IL RACCOLTO?

I rami contengono piccole quantità di cannabinoidi, caratteristica che condividono con i gambi. Usateli come fareste con i gambi per produrre tè, estratti e persino pacciame.

FOGLIE A VENTAGLIO

Queste foglie di grandi dimensioni aiutano le piante a produrre quanta più energia possibile e, allo stesso tempo, permettono loro di respirare.

FOGLIE A VENTAGLIO

FUNZIONE

Le foglie a ventaglio sono la tipologia di foglia più grande tra quelle presenti su una pianta di cannabis. Queste strutture sono facili da riconoscere e sono la **forza motrice dietro la fotosintesi. Possiedono anche piccole aperture note come stomi che contribuiscono alla traspirazione e all’assimilazione di CO₂.

POSIZIONE

Le foglie a ventaglio crescono lungo tutti i rami che fuoriescono dal gambo principale.

FORMA

Le foglie a ventaglio differiscono a seconda della morfologia di una particolare varietà. Quelle a predominanza sativa tendono ad avere foglie a ventaglio con nove dita sottili. Le foglie delle indica, invece, presentano normalmente sette dita molto più larghe. Le piante ruderalis presentano foglie a ventaglio piccole con solo cinque dita, due delle quali sono molto più piccole (quelle più vicine al peduncolo della foglia).

COSA PUÒ DIRVI UNA FOGLIA A VENTAGLIO

I coltivatori esperti sanno come leggere sulle foglie a ventaglio lo stato di salute delle loro piante. Lo scolorimento, l’avvizzimento o l’arricciamento possono mandare ai coltivatori un chiaro messaggio di quali sostanze nutritive mancano o se la pianta sta ricevendo troppa o troppa poca acqua.

È POSSIBILE MANIPOLARE LA CRESCITA DELLE FOGLIE A VENTAGLIO?

La rimozione delle foglie a ventaglio, nota come defogliazione, è piuttosto comune nel regime di “training” di molti coltivatori. Asportare le foglie a ventaglio non necessarie migliora l’aerazione, aumenta l’esposizione alla luce e riduce il rischio di muffe.

COSA POTETE FARE CON LE FOGLIE A VENTAGLIO DOPO IL RACCOLTO?

Dopo i fiori, le foglie a ventaglio sono la seconda risorsa più importante derivata dalle piante di cannabis. Contengono una piccola quantità di cannabinoidi e possono essere usate per produrre:

  • Hashish
  • Estratti
  • Tinture
  • Centrifugati
  • Insalate

FOGLIOLINE RESINOSE

Se vi fermate a fissare le vostre preziose infiorescenze, vi accorgerete che sono circondate da piccole foglie appuntite. Queste sono le foglioline resinose. Sebbene piccole, sono importanti tanto quanto le loro controparti più grandi.

FOGLIOLINE RESINOSE

FUNZIONE

Come pannelli solari biologici, anche le foglioline resinose effettuano la fotosintesi. Crescono attorno ai fiori maturi e fungono da protezione grazie alla loro abbondanza di tricomi che proteggono la pianta e contengono cannabinoidi e terpeni in grado di allontanare i potenziali predatori.

POSIZIONE

Le foglioline resinose sporgono dalle infiorescenze di cannabis. Alcune varietà presentano pochissime foglioline resinose, mentre altre sviluppano cime prevalentemente composte da queste strutture.

FORMA

Le foglioline resinose sono appuntite e lunghe, con una forma simile ad una punta di lancia.

COSA POTETE FARE CON LE FOGLIOLINE RESINOSE DOPO IL RACCOLTO?

Le foglioline resinose prendono il nome dallo strato di cristalli di resina che riveste la loro superficie. I responsabili di questo aspetto così scintillante sono i tricomi, ghiandole che producono livelli impressionanti di cannabinoidi (non in concentrazioni così elevate come nelle cime, ma comunque superiori a qualsiasi altra parte della pianta). Dopo aver raccolto le cime, potete usare le foglioline resinose per fare:

TRIMMING

Dopo aver raccolto le infiorescenze, avrete bisogno di un paio di cesoie da “trimming” per rimuovere tutte le foglioline resinose affinché le cime assumano un aspetto ben “curato”. Avete due opzioni: Potete ripulire le cime subito dopo averle raccolte, una pratica nota come “trimming a umido”, o aspettare che si secchino.

FIORI

Fiori di cannabis: Il motivo principale per cui i coltivatori seminano questa pianta. Questi deliziosi fiori possiedono tutti i fitochimici a cui puntano tutti i coltivatori, dai cannabinoidi psicoattivi ai deliziosi terpeni.

FIORI

FUNZIONE

I fiori di cannabis sono gli organi riproduttivi delle piante femmina. Possiedono una struttura che, se fecondata dal polline, inizia a formare i semi.

POSIZIONE

I fiori di cannabis crescono dai nodi di rami e gambi.

DISTINZIONE TRA MASCHI, FEMMINE ED ERMAFRODITI

Certo, non tutte le piante sono di sesso femminile. Le piante maschio non producono le cime, bensì sacche polliniche che aprendosi disperdono nell’aria il loro polline. Quando questa sostanza si deposita sui fiori delle piante femmina, avviene la fecondazione ed iniziano a formarsi i semi.

Sebbene le piante di cannabis possano essere o di sesso femminile o di sesso maschile, a volte alcuni esemplari sviluppano gli organi riproduttivi sia maschili che femminili. Ciò può accadere a causa dello stress ambientale o della genetica. Queste piante sono conosciute come ermafroditi.

CIME POPCORN

Lo sviluppo delle infiorescenze non sempre va secondo i piani. La genetica, la scarsa esposizione alla luce e altre condizioni ambientali possono portare alle “cime popcorn”, infiorescenze piccole e meno pregiate che si sviluppano sulle ramificazioni più basse. Dovrete imparare ad evitare la loro formazione.

COSA POTETE FARE CON I FIORI DI CANNABIS DOPO IL RACCOLTO?

Potete utilizzare i cannabinoidi contenuti nei fiori di cannabis nei modi più diversi. Provate i consigli riportati qui di seguito e scoprite qual è il più adatto alle vostre esigenze.

  • Fumare
  • Vaporizzare
  • Estratti
  • Oli
  • Edibili

CALICI

Le cime di cannabis sembrano delle unità complete a sé stanti, ma in realtà sono costituite da molte parti di piccole dimensioni, inclusi i calici.

CALICI

FUNZIONE

Questa struttura a forma di lacrima protegge gli organi riproduttivi dei fiori femminili. Poggia sulla base del fiore e si ingrossa man mano che i fiori iniziano a maturare. Inizialmente li vedrete comparire come pre-fiori pochi giorni prima dell’inizio della fase di fioritura.

POSIZIONE

I calici si formano all’altezza dei nodi quando le piante passano dalla fase vegetativa a quella di fioritura.

PISTILLI E STIMMI

Anche pistilli e stigmi sono contenuti nelle microstrutture che compongono gli organi riproduttivi femminili dei fiori della pianta di cannabis.

I pistilli sono un apparato sessuale dei fiori di cannabis caratterizzato da un singolo ovulo racchiuso da bratteole e brattee e due strutture simili a peli che crescono sulla punta e sono chiamate stigmi.

PISTILLI E STIMMI

FUNZIONE

I pistilli sono l'apparato sessuale dei fiori femminili, composto da un singolo ovulo da cui sporgono due stimmi.

Gli stimmi sono strutture simili a peletti che sporgono dal calice, completamente esposti all’aria. Si ergono dritti e forti nella speranza di ricevere qualche particella di polline dall'aria circostante.

COSA POSSONO DIRVI I PISTILLI E GLI STIMMI DI CANNABIS

I coltivatori possono guardare il colore dei pistilli per accertare lo stadio di maturazione delle loro piante di cannabis. I fiori più giovani possiedono peli bianchi e leggermente verdastri, che diventano di color arancione intenso, marrone o rosso quando le cime sono pronte per essere raccolte.

Potete eventualmente ispezionare i pistilli per verificare se un maschio ha impollinato la vostra pianta. Per farlo, utilizzate un paio di pinzette e rimuovete delicatamente la brattea alla base della struttura.

TRICOMI

I tricomi sono ciò che rende la cannabis così unica. Queste ghiandole producono tutti i fitochimici che hanno portato la coltivazione di questa pianta in quasi tutti i Paesi del mondo.

TRICOMI

FUNZIONE

I tricomi sono piccole ghiandole a forma di fungo che occupano la superficie dei fiori e delle foglie di cannabis. Producono una resina ricca di cannabinoidi, terpeni e flavonoidi. In natura, le piante producono questi metaboliti secondari per proteggersi da parassiti e calore eccessivo. La resina aiuta anche il polline ad attaccarsi ai fiori.

Ma la vera magia avviene all'interno delle teste dei tricomi bulbosi. È qui dove vengono prodotte le maggiori concentrazioni di THC, CBD e terpeni come mircene, cariofillene e pinene. I tricomi producono livelli diversi di questi fitochimici a seconda della varietà.

È POSSIBILE MANIPOLARE LO SVILUPPO DEI TRICOMI?

“Manipolare” non esattamente, ma sicuramente è possibile incidere sul loro sviluppo. I coltivatori possono aumentare i livelli di tricomi usando diverse tecniche, tra cui la selezione della genetica, la qualità del suolo, l’illuminazione e lo stress controllato.

COSA VI POSSONO DIRE I TRICOMI DI CANNABIS

Oltre a segnalare quanto diventerà buona una cima, i tricomi aiutano anche i coltivatori a determinare il momento migliore per raccogliere. I tricomi trasparenti mostrano che i fiori sono ancora giovani e prematuri. Nel tempo, svilupperanno un aspetto opaco e lattiginoso. Quando saranno per lo più lattiginosi, con pochi di un colore più ambrato, sarà tempo di raccogliere.

COSA POTETE FARE CON I TRICOMI DOPO IL RACCOLTO?

Potete rimuovere i tricomi dalla superficie delle cime per produrre concentrati ad alta potenza dagli effetti più intensi e dai sapori più pungenti. Potete usare i tricomi per produrre:

External Resources:
  1. Cannabis Pharmacology: The Usual Suspects and a Few Promising Leads - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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