.
Radici Sane – La Chiave per Piante di Cannabis Sane
Senza un apparato radicale sano, le piante di cannabis non potranno mai raggiungere il loro pieno potenziale. Per raccolti generosi pieni di cime spettacolari, fate tutto il possibile per sostenere la salute delle radici. Vi insegneremo come farlo correttamente, oltre a mostrarvi come identificare, risolvere e prevenire i loro problemi di salute.
Preservare la salute delle radici è la chiave per coltivare delle stupende piante di cannabis.
Indice:
Sebbene siano difficili da vedere, le radici sono il cuore della vostra pianta di cannabis. Responsabili dell’assimilazione di acqua, sostanze nutritive ed ossigeno di cui una pianta ha bisogno per crescere, le radici sane[1] sono la chiave per una pianta sana ed un raccolto di qualità.
In questo articolo ci soffermeremo sulle modalità per mantenere le radici delle piante di cannabis in perfetta salute e come prevenire i problemi più comuni legati all'apparato radicale, come il marciume radicale, la moria delle piantine, la sovrairrigazione e molto altro ancora.
Che Aspetto Hanno le Radici di Cannabis Sane?
Le radici di cannabis sane hanno un colore bianco lattiginoso e non hanno alcun odore particolare. Se state coltivando in vaso, le radici dovrebbero svilupparsi in tutto il terreno, ma non dovrebbero mai arrivare ad aggrovigliarsi completamente attorno ai lati del vaso.
Se avete già visto una pianta con radici malate, saprete esattamente quale aspetto non dovrebbero mai avere: colorazione marrone, un forte odore e parti melmose intorno alle piante sono tutti segni rivelatori di marciume radicale o di altri problemi alle radici.
Come Preservare la Salute delle Radici della Cannabis
Le radici di tutte le piante, inclusa la cannabis, necessitano di 3 componenti di base per crescere correttamente: ossigeno, temperature adeguate e sostanze nutritive. Ecco come dare alle vostre piante tutto ciò di cui hanno bisogno per sviluppare radici sane e felici:
1. Ossigeno
Con sorpresa di molti coltivatori principianti, le piante assorbono parte dell’ossigeno respirando attraverso le loro radici. Questo processo è essenziale per la creazione di ATP (adenosina trifosfato), una molecola che aiuta a trasportare l’energia chimica all’interno di una pianta. Quando l’ossigeno è insufficiente, le piante non possono spostare l’energia in tutto il loro organismo ed iniziano sostanzialmente a soffrire di fame.
Se state coltivando in terra, una parte importante dell’apporto di ossigeno alle radici di una pianta è un’irrigazione adeguata. Eccedere con l’acqua può annegare le radici, privandole non solo di energia, ma creando anche un terreno fertile per gli agenti patogeni. Pertanto, consigliamo sempre di lasciare asciugare il terreno della pianta tra un’innaffiatura e l’altra. Altri suggerimenti per migliorare il flusso di ossigeno alle radici di una pianta quando cresce in terra includono:
- Coltivare in vasi “Smart Pot” o in tessuto. A differenza dei vasi in ceramica o plastica, i vasi in tessuto e quelli “Smart Pot” sono realizzati in materiale traspirante che aiuta l’aria a raggiungere tutte le parti delle radici di una pianta e non solo lo strato superficiale del terriccio. I Vasi in Tessuto della RQS sono specificamente progettati per massimizzare il flusso di ossigeno alle radici delle piante.
- Aggiungete perlite, vermiculite o torba nella vostra miscela di terriccio. Tutti questi materiali aiutano a mantenere il terreno soffice ed arioso, migliorando il flusso d’aria attorno alle radici della pianta.
- Usate compost e terricci fertili realizzati con materiali organici che aiutano a promuovere la vita di funghi, batteri, insetti e microrganismi benefici per aiutare a mantenere la struttura del terriccio più separata e promuovere la crescita di un apparato radicale grande e sano.
Se coltivate con un impianto idroponico, dovrete assicurarvi che le radici delle vostre piante siano costantemente immerse in acqua ricca di ossigeno. Uno dei modi più comuni con cui i coltivatori idroponici aumentano il contenuto di ossigeno dei loro serbatoi è utilizzando pompe ad aria o pietre porose da acquario, molto efficaci per ossigenare costantemente l’acqua. Questo non solo aumenterà la crescita delle piante, ma aiuterà anche a prevenire i ristagni d’acqua e la diffusione di agenti patogeni nocivi.
2. Temperatura
Le radici della cannabis prediligono i 24°C circa, respirando e crescendo maggiormente nelle ore notturne. Se state coltivando in terra, ci sono un paio di cose che potete fare per mantenere costanti le temperature intorno alle radici delle piante. Queste includono:
- Posizionate una ventola di aspirazione sotto la chioma ed un estrattore d’aria sopra la chioma per favorire un flusso d’aria più sano all’interno della grow room. Una scarsa circolazione dell’aria può portare a punti caldi nella stanza di coltivazione che potrebbero aumentare le temperature intorno alle radici delle piante.
- Usate dei termometri per misurare costantemente le temperature nel vostro spazio di coltivazione.
- Se coltivate outdoor, potete usare colture (come il trifoglio) o pacciame e fieno per coprire il terriccio ed isolare le radici delle piante. Funziona particolarmente bene nelle zone con forti cali di temperatura.
Nei sistemi idroponici, le temperature dell’acqua dovranno essere mantenute tra 19°C e 25°C. A queste temperature, i livelli di ossigeno disciolto nell’acqua saranno al massimo, garantendo un migliore assorbimento di nutrienti ed una crescita più rapida. Ci sono un paio di cose che potete fare per ottimizzare la temperatura del serbatoio:
- Dipingete di bianco il contenitore del serbatoio. La vernice bianca riflette la luce ed il calore, contribuendo a mantenere fresco il serbatoio.
- Aggiungete regolarmente ghiaccio o acqua fredda al serbatoio per raffreddarlo.
- Comprate un refrigeratore. Sebbene i sistemi di refrigerazione idroponici siano costosi, sono l’opzione più affidabile per gli impianti di coltivazione più grandi.
3. Acqua
Le radici crescono alla costante ricerca di acqua e sostanze nutritive. Man mano che una pianta sviluppa radici più forti e diventa più grande, dovrete assicurarvi di annaffiarla correttamente per continuare ad alimentare la sua crescita.
Per chi coltiva in terra, questo significa aumentare gradualmente la quantità d’acqua apportata alle piante ed il raggio d’irrigazione. Ogni volta che annaffiate le vostre piante, vi consigliamo di applicare l’acqua appena fuori dal raggio delle loro radici. In questo modo, aiuterete le radici a svilupparsi più lontano verso i bordi del vaso, per cercare più spazio e nutrienti disponibili.
Negli impianti idroponici, vi ritroverete a camminare sulla sottile linea del mantenere le piante fuori dall’acqua senza lasciar seccare le loro radici, fornendo loro sufficiente aria per respirare.
4. Fertilizzanti
Anche se spesso pensiamo ai fertilizzanti come al carburante che alimenta la crescita vegetativa e la fioritura delle nostre piante, sono altrettanto importanti per lo sviluppo di radici sane e forti.
Il fosforo ed il potassio sono due dei nutrienti chiave per lo sviluppo delle radici, aiutano a rafforzare l’apparato radicale esistente ed allo stesso tempo incoraggiano le piante a svilupparne di nuove. L’azoto, invece, incoraggia la crescita delle parti verdi. Se notate che le vostre piante sviluppano molte foglie mentre le radici sono in ritardo, potete aiutarle aumentando i livelli di fosforo nel fertilizzante.
Se coltivate in terra, prima di piantare vi consigliamo di lavorare il suolo aggiungendo un po’ di fosforo e potassio. La farina di ossa e la fosforite, ad esempio, sono ottime fonti di fosforo, mentre la cenere di legno, le alghe e la glauconite (o “greensand”) sono fonti naturali di potassio con cui potete lavorare il vostro terreno per aiutare le piante a sviluppare radici sane fin dall’inizio.
In un impianto idroponico, potete usare fertilizzanti ricchi di fosforo e potassio nelle prime fasi di crescita per aiutare le piante a sviluppare radici forti in tempi più rapidi. Sia in suolo che in idroponica, la vitamina b1, l’acido indol-3-butirrico e l’acido 1-naftilacetico possono promuovere altrettanto bene il radicamento.
Risoluzione dei Problemi alle Radici della Cannabis
Qui di seguito troverete un riepilogo completo dei problemi più comuni delle radici di cannabis e come identificarli e trattarli.
1. Carenze/Eccessi d’Acqua
Irrigare troppo o troppo poco sono problemi molto comuni tra i coltivatori di cannabis principianti. Fortunatamente, entrambi sono problemi facili da risolvere, dato che si possono rilevare in tempo.
* Sintomi
I due segnali d’allarme di un eccesso o una carenza d’acqua includono l’avvizzimento e l’appassimento. Tuttavia, osservando il terreno in cui sta crescendo la pianta, avrete un’immagine più chiara di ciò che state facendo di sbagliato: se il terreno è completamente asciutto, vuol dire che manca acqua; se il terreno rimane bagnato per giorni e non sembra intenzionato ad asciugarsi, state annaffiando troppo.
* Soluzioni
Se state annaffiando poco le vostre piante di cannabis, basterà iniziare a farlo con maggiore frequenza. Sebbene il programma di irrigazione vari da coltivatore a coltivatore, la regola generale è di annaffiare le piante solo una volta che il terreno si è asciugato.
Se invece le piante sono state annaffiate troppo, dovrete aspettare che il terreno si asciughi completamente prima di annaffiarlo di nuovo. Considerate la possibilità di dar loro meno acqua ogni volta per evitare di annaffiare troppo le radici.
2. Moscerini dei Funghi (Sciaridi)
I moscerini dei funghi (anche conosciuti come sciaridi) sono piccoli parassiti simili a mosche che amano deporre le uova nel terriccio umido. Sebbene siano spesso considerati un parassita poco pericoloso, possono avere un effetto piuttosto devastante sulle vostre piante quando il loro numero sfugge di mano.
* Sintomi
Di solito, i moscerini dei funghi volano intorno alle piante coltivate indoor. Gli sciaridi adulti depongono le uova nel terriccio umido. Una volta che si schiudono, le larve dei moscerini si addentrano nel terreno per nutrirsi della sua materia organica. Una volta maturi, i moscerini adulti emergono dal terreno e il processo si ripete.
Sebbene gli sciaridi adulti non danneggino le piante, le loro larve possono nutrirsi delle radici delle piante, causando sintomi come appassimento ed avvizzimento. I moscerini adulti possono anche diffondere le spore dei funghi (come il pythium) man mano che depongono le uova, motivo per cui è molto importante scovare rapidamente un’infestazione da parte di questi moscerini.
* Soluzioni
Ci sono 3 parti principali per trattare i moscerini dei funghi:
- Uccidere i moscerini adulti. Il modo più semplice per farlo è usare delle trappole adesive per mosche.
- Uccidere le larve. Per prima cosa, trattate le piante infestate con insetticidi di natura microbica come il Bacillus thuringiensis. Successivamente, lasciate asciugare il terreno prima di annaffiarlo con una miscela composta da 1 parte di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) e 4 parti di acqua. Questo mix ucciderà le larve del moscerino senza danneggiare le piante. Riapplicate questa soluzione una volta alla settimana fino a quando non vedrete più moscerini svolazzare nella vostra grow room o nel vostro giardino.
- Prevenire una futura infestazione. Un'adeguata irrigazione, le trappole adesive per mosche o i larvicidi in compressa per zanzare possono aiutare ad impedire ai moscerini dei funghi di deporre le uova nella terra.
3. Sovraconcimazione (Bruciatura da Fertilizzanti)
Sebbene i fertilizzanti possano aiutare le vostre piante a crescere più velocemente e a sviluppare cime più grandi, un’alimentazione eccessiva può causare seri danni alle radici di una pianta, arrestandone la crescita e generando stress che può influire drasticamente sulla qualità e sulle dimensioni dei raccolti.
* Sintomi
Le bruciature da fertilizzanti possono avere diverse cause. I coltivatori inesperti, ad esempio, sono soliti pensare che più fertilizzanti daranno alle loro piante e meglio sarà. Tuttavia, anche tra i coltivatori più esperti possono manifestarsi delle bruciature da fertilizzante, soprattutto a causa di squilibri del pH che causano inaspettati accumuli di nutrienti nel substrato di una pianta, esponendo le sue radici ad alte concentrazioni di fertilizzante.
Indipendentemente dalle cause scatenanti, la bruciatura da fertilizzanti provoca gli stessi sintomi rivelatori, tra cui:
- Alterazioni cromatiche innaturali delle foglie, che tendono ad assumere un colore verde scuro.
- Foglie a ventaglio rivolte verso l’alto.
- Punte delle foglie secche e giallo-marroni.
* Soluzioni
Affrontare le bruciature da fertilizzanti comporta:
- Usare dispositivi per misurare il pH e l’EC con il fine di verificare cosa causa la bruciatura da fertilizzanti in una pianta.
- Lavare le radici della pianta con acqua a pH bilanciato per una settimana.
- Apportare progressivamente i fertilizzanti mentre controllate il pH e l’EC per assicurarvi che le piante siano in grado di assorbire correttamente i nutrienti.
- Usare le giuste quantità di sostanze nutritive.
4. Marciume Radicale
Il marciume delle radici, come suggerisce il nome, fa ammalare le radici causando la loro putrefazione. Di solito, è causato da un accumulo di batteri e funghi nocivi (come il fusarium e il pythium), che prosperano in terreni troppo bagnati o in acque stagnanti.
* Sintomi
Il marciume radicale fa sì che le piante avvizziscano ed appassiscano, facendo ingiallire le foglie e dando loro un aspetto poco sano. Purtroppo, questi sintomi sono piuttosto comuni su tutta la linea di parassiti e malattie della cannabis e saprete per certo che una pianta è affetta da marciume radicale solo osservando le sue radici.
Le radici in putrefazione sono viscide, bagnate e di colore marrone e, talvolta, hanno il caratteristico odore di “marcio”. Negli impianti idroponici, potreste anche trovare delle alghe che crescono attorno alle radici in decomposizione.
Quando i batteri e i funghi causano il marciume delle radici, attaccano l’apparato radicale delle piante, interferendo con la sua capacità di assorbire nutrienti ed acqua. Questo può talvolta causare segni di carenza di nutrienti, come foglie gialle, crescita stentata, rami scoloriti ed altro ancora.
* Soluzioni
Se avete a che fare con il marciume delle radici nelle piante coltivate in terra, vi consigliamo di trapiantare quelle colpite in un terriccio nuovo all’interno di un vaso sterilizzato. Prima di eseguire il trapianto, mescolate anche un agente batterico benefico come il Bacillus amyloliquefaciens o delle micorrize nel nuovo terriccio o applicatelo direttamente alle radici della pianta.
Dopo aver trattato e trapiantato le piante colpite, controllate la loro salute e, se necessario, ripetete il trattamento con il Bacillus o le micorrize.
Se siete coltivatori idroponici e vi ritrovate a dover affrontare il marciume radicale, dovrete pulire e sterilizzare l’intero impianto, dai vasi alle pompe d’acqua. Successivamente, dovrete riempire il serbatoio con acqua pulita a pH bilanciato ed aggiungere un po’ di Hydroguard o qualsiasi altro agente batterico analogo. Prima di rimettere le piante nei loro vasi e nell’impianto idroponico, provate a lavare delicatamente le radici sotto l’acqua fredda del rubinetto, facendo molta attenzione a non romperne nessuna.
Adesso, monitorate la salute delle piante e, se necessario, ripetete il trattamento con i batteri.
5. Aggrovigliamento delle Radici
Le piante vanno incontro all’aggrovigliamento delle radici quando esauriscono lo spazio nei loro vasi. Man mano che le radici diventano troppo grandi per il loro vaso ed iniziano a cercare più spazio, possono diventare una matassa di filamenti aggrovigliati. Con il passare del tempo, le piante con le radici aggrovigliate smetteranno di crescere ed inizieranno a sviluppare carenze nutrizionali, perché non riusciranno più ad assorbire acqua/nutrienti e a respirare correttamente.
* Sintomi
Alcuni segni comuni di una pianta con le radici aggrovigliate includono:
- Terreno che si asciuga rapidamente. Se vi accorgete che state annaffiando una pianta ogni giorno o 2, è segno che ha bisogno di più acqua di quanta ne possa contenere il suo vaso.
- Carenze nutrizionali. Le piante con le radici aggrovigliate lottano per assorbire i nutrienti e, con il passare dei giorni, mostreranno segni di carenze nutrizionali, come le foglie ingiallite.
- Troppo tempo nello stesso vaso. Se una pianta sana cresce da mesi nello stesso vaso medio-piccolo, è molto probabile che le sue radici si aggroviglino.
- Ribaltamento. Se una pianta è troppo alta o larga per il suo vaso, diventerà instabile e potrebbe ribaltarsi cadendo continuamente. Questo è un segno rivelatore che è diventata troppo grande per il suo vaso e potrebbe avere le radici troppo aggrovigliate.
* Soluzione
Per evitare che le radici di una pianta si aggroviglino eccessivamente, vi consigliamo di trapiantarla in un vaso più grande prima che diventi troppo grande per quello in cui si trova. L’ideale sarebbe trapiantare le piante quando le loro radici hanno raggiunto i lati del vaso e prima che inizino ad aggrovigliarsi sui bordi in cerca di più spazio.
- Dimensioni della chioma. Quando le foglie di una pianta coprono la circonferenza del vaso è un buon segno che dev’essere trapiantata.
- Sviluppo delle radici. Guardate le radici delle piante attraverso i fori di drenaggio. Se hanno raggiunto il fondo del vaso, la pianta dev’essere trapiantata.
- Tempi di crescita. Man mano che acquisirete maggiore esperienza, saprete quando è il momento di trapiantare una pianta in base ai tempi di crescita. Potete anche scegliere di spostarla in un vaso più grande durante le ultime 2 settimane di crescita vegetativa. In questo modo, accontenterete le sue esigenze di spazio durante l’allungamento nelle prime settimane di fioritura.
Se lasciate aggrovigliare involontariamente le radici delle vostre piante, dovrete allentarle un po’ prima del trapianto. Per farlo, rimuovete più terriccio possibile dalle radici delle piante, prendete delle forbici affilate e sterilizzate per potare e separate un po’ la matassa.
Infine, spostate la pianta in un vaso più grande e lasciate che cresca in fase vegetativa per almeno una settimana per farla riprendere dallo stress del trapianto.
6. Radici con Poca Struttura
Le radici della cannabis sviluppano una struttura piramidale. Il fittone di una pianta cresce verticalmente nel suo substrato, mentre le sue ramificazioni e i sottili capillari tendono ad espandersi orizzontalmente. Sfortunatamente, alcune piante hanno difficoltà a sviluppare un apparato radicale forte e strutturalmente sano. Ciò può influenzare la loro capacità di assorbire sostanze nutritive e acqua o di respirare, con conseguente crescita stentata e malsana e raccolti scarsi.
* Sintomi
Una delle funzioni principali delle radici è quella di ancorare saldamente al terreno la pianta. Le piante con apparati radicali poco sviluppati possono avere difficoltà a rimanere in posizione verticale, soprattutto una volta che i loro rami sono carichi di infiorescenze. Poiché le radici sono anche responsabili dell’assorbimento di nutrienti ed acqua, una pianta con radici poco sviluppate può anche mostrare segni di eccessi o carenze d’acqua, crescita lenta o stentata e carenze di nutrienti, che possono influenzare le dimensioni dei raccolti.
* Soluzione
Per consentire alle piante di sviluppare apparati radicali sani e forti, è importante che le aiutiate a sviluppare le radici il prima possibile. Un modo per farlo è usando ormoni radicanti durante la germinazione dei semi o la radicazione dei cloni. Un altro approccio più olistico consiste nel piantare le piante di cannabis in un terreno con una ricca vita microbica.
Microrganismi come trichoderma, endomicorrize e rizobatteri, ad esempio, sviluppano relazioni simbiotiche benefiche con le radici di una pianta, aiutandole ad assorbire più nutrienti per alimentare una crescita più rapida e sana, proteggendole allo stesso tempo dai patogeni (come pythium e fusarium). Coltivare in un “super-suolo” organico è uno dei modi migliori per esporre le radici della pianta ad una ricca miscela di microrganismi benefici.
Se non state coltivando in terra, potete usare degli agenti batterici e fungini da applicare nel serbatoio dell’impianto, nel substrato dove state coltivando o direttamente sulle radici delle piante.
7. Zona Radicale Calda o Fredda
La temperatura è uno dei maggiori fattori che influenzano la crescita delle radici di una pianta. La cannabis preferisce crescere con temperature diurne comprese tra 16 e 30°C. Temperature al di fuori di questo intervallo rallentano lo sviluppo della pianta e possono influenzare la potenza e gli aromi delle sue cime. Temperature inferiori a 13°C possono creare un leggero shock alle piante.
* Sintomi
Le temperature fredde o calde possono creare degli shock alle radici delle piante, causando avvizzimento, appassimento, crescita stentata, foglie gialle o altre forme di alterazione cromatica e variazioni nei consumi d’acqua. Il calore può anche attirare gli insetti nell’area di coltivazione e può creare terreno fertile per gli agenti patogeni, che potrebbero attaccare le radici della pianta e creare una vasta gamma di altri problemi.
I problemi di temperatura intorno alle radici di una pianta possono influire rapidamente sul consumo idrico della pianta e sul suo assorbimento di nutrienti, sfociando in carenze nutrizionali o bruciature.
* Soluzione
Il miglior attacco contro i problemi di temperatura delle radici della cannabis è una buona difesa. Prendete l’abitudine di misurare regolarmente le temperature nella vostra grow room e nel vostro substrato (sia esso terriccio o acqua).
Un ottimo modo per rinfrescare le radici è puntare dei ventilatori sotto la chioma. All’aperto, potete anche usare uno strato di rocce, del pacciame o colture di piante che crescano a pochi centimetri da terra (come il trifoglio) per isolare le radici e fermare le fluttuazioni di temperatura.
Se le temperature della vostra zona radicale sono invece troppo basse, provate a reindirizzare i vostri ventilatori lontano dal terreno, usando un umidificatore per aumentare leggermente le temperature sotto la chioma e del pacciame per isolare la zona radicale.
Nelle colture idroponiche, il controllo delle temperature della zona radicale è un po’ più semplice. Fintanto che le temperature del vostro serbatoio rientreranno nell’intervallo corretto (consigliamo di mantenerle tra 18 e 25°C), non dovreste avere problemi.
8. Fusarium
Il fusarium è un temuto fungo in grado di distruggere intere colture di cannabis. È uno dei più comuni responsabili del marciume radicale e le sue spore hanno la capacità di rimanere dormienti per anni, rendendolo praticamente impossibile da rilevare finché non avrà già attaccato le piante.
* Sintomi
Il fusarium attacca le radici di una pianta interrompendone la capacità di assorbire acqua e sostanze nutritive. Quando colpisce, il fusarium piega e fa appassire le piante. Potreste notare come il terriccio di una pianta colpita rimane bagnato per giorni, dato che l'acqua non viene più assorbita. In alcuni casi, un’infezione da fusarium può uccidere una pianta in pochi giorni.
* Soluzioni
Purtroppo, non esiste una cura per il fusarium. Una volta che è presente nella vostra coltura, dovrete cercare di arrestare la sua diffusione eliminando le piante colpite e sterilizzando la grow room.
9. Pythium
Il pythium è un altro killer temutissimo dai coltivatori di cannabis di tutto il mondo. È un’alga parassita ed un’altra causa principale del marciume radicale (soprattutto nelle colture idroponiche). Sebbene possa attaccare le piante in qualsiasi fase del loro ciclo di vita, le giovani piantine sono le più vulnerabili a queste alghe mortali.
* Sintomi
Sotto terra, il pythium genera una massa viscosa, marrone e maleodorante attorno alle radici di una pianta. Se coltivate in idroponica, avrete un vantaggio nell’individuare questi sintomi. I sintomi fuori terra di un’infezione da pythium vanno dall'appassimento ed avvizzimento a segni di problemi nutrizionali o di bruciature da luce, rendendo particolarmente difficile diagnosticare correttamente un’infezione da pythium quando si coltiva in terra.
* Soluzione
In alcuni casi, il pythium può essere trattato usando agenti specializzati contro il marciume radicale. Tuttavia, è importante rendersi conto che questi trattamenti sono costosi e non sempre garantiscono risultati. Se le vostre piantine sono state attaccate da un’infezione da pythium, la migliore cura è quasi sempre staccare la spina di tutta la coltura, sterilizzare le attrezzature e ricominciare da capo piuttosto che intraprendere una battaglia persa in partenza per vedere come le piante arrivano al raccolto producendo cime mediocri.
10. Moria delle Piantine
La moria delle piantine (damping-off) è un altro problema molto comune tra i coltivatori. È causato da pythium, botrytis e fusarium e colpisce solo piantine e cloni.
* Sintomi
La moria delle piantine fa crollare ed appassire le giovani piantine di cannabis. Può farlo in poche ore. Potreste svegliarvi il mattino con le piantine in perfetta salute e ricontrollarle la sera per trovarle lunghe e distese sul terriccio.
* Soluzione
Non esiste alcun trattamento contro la moria delle piantine. Una volta che una giovane pianta o una talea è caduta non potrete più fare nulla per salvarla.
Se una delle vostre piantine inizia a mostrare segni, l’unica cosa che potete fare è rimuoverla dallo spazio di coltivazione il più rapidamente possibile per fermare la diffusione delle alghe. Alcuni coltivatori provano a spruzzare qualche goccia di acqua ossigenata sulla piantina colpita per uccidere il fungo ed aiutare a prevenirne la diffusione.
L’Importanza di Creare una Zona Radicale Sana per la Cannabis
Le radici di una pianta di cannabis sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti, dell’acqua e dell’ossigeno di cui le piante hanno bisogno per crescere. Per aiutare le vostre piante a crescere nel modo più sano possibile e produrre le cime di migliore qualità, è fondamentale che aiutiate ogni pianta a sviluppare una forte rete di radici sin dall’inizio per alimentare in un secondo momento la sua produzione di cime.
Per aiutare le vostre piante ad iniziare la loro crescita nel miglior modo possibile, assicuratevi di dare un’occhiata al nostro Mix di Micorrize Easy Root. 100% naturale, il nostro Easy Roots aiuta le piante ad iniziare la loro vita nel miglior modo possibile, massimizzando la loro capacità di assorbire nutrienti ed acqua e proteggendole anche da alcuni patogeni che abbiamo menzionato in questo post.
- Punja Z. K. (2021). Emerging diseases of Cannabis sativa and sustainable management. https://www.ncbi.nlm.nih.gov