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Perché i Microbi del Suolo Sono Vitali in una Coltura di Cannabis
I microbi del suolo sono creature in miniatura di diversa tipologia che vivono nel terreno. Alcuni di questi microrganismi possono formare con le piante relazioni reciprocamente vantaggiose, proteggendole e migliorando la loro salute. Queste forme di vita occupano sicuramente un posto di rilievo all'interno di tutte le colture di cannabis.
Il termine microbo è usato per descrivere gli organismi microscopici invisibili ad occhio nudo, come batteri, virus e funghi. Quando si parla di salute del suolo e delle piante, sembra che i microbi giochino un ruolo fondamentale. A noi umani a volte piace adottare un approccio più isolazionista verso le cose, separando ed isolando le singole parti della natura al fine di ottenere una maggiore comprensione delle loro funzioni e caratteristiche.
Tuttavia, nel fare ciò, spesso sottovalutiamo quanto sia connessa in realtà la rete della vita, e come gli organismi dipendano l'uno dall'altro, formando talvolta relazioni simbiotiche vitali per aiutarsi reciprocamente a sopravvivere.
Questo tipo di relazione simbiotica è particolarmente attiva nel terreno, dove l'interconnessione tra piante e microrganismi può essere usata a vantaggio del coltivatore di cannabis, per lavorare terreni più sani e coltivare piante piene di vitalità.
La seguente citazione della ricercatrice di microbiologia e biologia del suolo, la Dott.sa Elaine Ingham, spiega l'importanza di avere terreni sani e ricchi di microrganismi: "Se vogliamo acqua pulita, dobbiamo riportare la biologia nei nostri terreni. Se vogliamo coltivare e raccogliere i frutti del nostro lavoro, dobbiamo lavorare il suolo per mantenerlo fertile con il passare del tempo, e non distruggerlo. L'unico modo per raggiungere questi obiettivi è migliorare la vita nel suolo".
Piante e microbi: un'alleanza simbiotica
Sebbene prive di cervello e, per quanto ne sappiamo (anche se potremmo sbagliare), di coscienza, le piante vivono grazie a meccanismi chimici con cui riescono ad alterare e plasmare il loro ambiente esterno, e gran parte di questa magia si verifica appunto nel suolo. A volte, il terreno è visto come una semplice fonte di nutrienti per le piante che lo abitano, ma in realtà è stato scoperto che è un vero e proprio ecosistema, complesso e strabiliante, dove brulica una frenetica vita microbica.
Le piante e i microbi non si limitano a badare alla propria attività all'interno del suolo, ma interagiscono attivamente e lavorano insieme per vivere con maggiore facilità aumentando le possibilità di sopravvivenza. L'attività microbica può migliorare la crescita delle piante attraverso diversi meccanismi, tra cui l'alterazione dei segnali ormonali, la capacità di respingere o eliminare i microbi patogeni e l'aumento della biodisponibilità di sostanze nutritive.
Assimilazione di sostanze nutritive
Tutti questi meccanismi sono molto vantaggiosi per i coltivatori di cannabis, soprattutto per quelli che stanno coltivando le loro piante all'aperto, dove le condizioni sono più difficili e la biodiversità è decisamente più ampia. La maggior parte dei coltivatori di cannabis sarà a conoscenza delle sostanze nutritive come azoto, fosforo e potassio (NPK), i tre macronutrienti richiesti dalle piante per poter crescere sane e forti.
I microbi presenti nel suolo possono essere di grande aiuto alle piante per liberare le sostanze nutritive del terreno, rendendole più facili da assorbire. I microbi del suolo possono metabolizzare sostanze nutritive bloccate come l'NPK, composti legati all'interno di molecole inorganiche che diventano così più accessibili alle piante.
All'interno di un suolo ci sono diversi microbi, come batteri e funghi, che hanno la capacità di sintetizzare queste sostanze nutritive in modo tale da rilasciarle in una forma più benefica per le piante. A quanto pare, questi alleati microbici sono fattori chiave per la crescita delle piante in un contesto naturale. È quindi ovvio che sia il coltivatore di cannabis indoor che quello outdoor possono trarre enormi benefici dai microbi presenti nel suolo.
Come avviene questo legame
Questa relazione non vuol certo dire "dare tutto e non ricevere nulla". Le piante traggono benefici da un maggiore accesso alle sostanze nutritive vitali, ma anche i microbi ricevono qualcosa in cambio. Le radici delle piante rilasciano diverse sostanze nel suolo, chiamate essudati. Alcuni di questi essudati includono zuccheri, amminoacidi e acidi organici, che i microbi possono usare come fonte di nutrizione.
Questi essudati contribuiscono efficacemente alla formazione del microbioma delle radici. Sebbene queste sostanze nutritive possano attirare anche i microbi patogeni, alcuni di quelli benefici offrono in cambio meccanismi di difesa contro i loro attacchi.
Micorrize
Forse la più interessante di tutte le alleanze tra microbi e piante è quella delle piante con i funghi. Alcune famiglie di funghi, anche conosciuti come funghi micorrizici, sono note per legarsi alle radici delle piante. La porzione sotterranea di un fungo micorrizico, che può essere vista come la radice, viene chiamata micelio. Questo agisce come un'estensione sulle radici di una pianta, permettendole di assorbire le sostanze nutritive da una più ampia area rispetto a quella che potrebbe coprire con le sue sole radici.
I funghi micorrizici formano questa alleanza sopravvivendo grazie agli essudati di zucchero rilasciati dalle piante. In cambio, i funghi forniscono maggiori quantità di umidità e sostanze nutritive, raccolte dal terreno attraverso il micelio.
I funghi micorrizici sono di due tipi principali: le ectomicorrize, che vivono al di fuori delle radici come guaine, e le endomicorrize, presenti invece all'interno della pianta stessa. Come coltivatori di cannabis interessati a sfruttare l'azione dei funghi per aumentare l'assorbimento di sostanze nutritive delle piante, dovete essere consapevoli che un apporto eccessivo di fertilizzanti e l'uso di fungicidi possono danneggiare e ridurre l'efficacia di questi organismi.
Batteri Benefici: Rizobatteri
Anche le diverse specie di batteri sono una componente importante della rete alimentare del suolo. Non solo svolgono un ruolo chiave nella catena alimentare e nei processi di riciclaggio dei nutrienti, ma interagiscono anche direttamente con le radici delle piante per fornire importanti benefici.
L'Easy Roots Rhizobacter introduce numerose specie di questi batteri benefici ed alghe nel substrato di coltura. Questi organismi aiutano le piante ad assorbire i nutrienti e a respingere gli agenti patogeni. Le specie batteriche producono promotori della crescita che svolgono un ruolo importante nel fissare l'azoto dall'atmosfera e nel rendere disponibili i nutrienti chiave per le piante di cannabis.
Questi microscopici organismi aiutano anche a decomporre la materia organica e a liberare i nutrienti che le piante possono poi assorbire più facilmente. Inoltre, dopo aver vissuto una vita mirata a respingere i microrganismi nocivi e a liberare nutrienti, questi piccoli esseri muoiono e rilasciano ulteriori sostanze nutritive per le piante nella zona delle radici.
La componente algale della miscela aiuta a mantenere in piena salute i batteri benefici. Questi organismi proteggono i batteri dall'irritazione dei fertilizzanti e dalle fluttuazioni di pH fornendo alle piante 60 oligoelementi indispensabili per una funzione fisiologica ottimale.
Una difesa per le radici
I funghi micorrizici vanno ben oltre la loro capacità di fornire alle piante una nutrizione supplementare. Possono anche agire per proteggere le piante contro alcuni tipi di nematodi. In una piccola manciata di terra possono essere presenti migliaia di queste creature microscopiche simili a vermi. Esistono oltre 20.000 specie di nematodi ufficialmente documentate, che li rendono gli animali numericamente più abbondanti sulla terra.
Alcuni nematodi sono utili alle piante di cannabis, ma quest'argomento lo affronteremo più avanti. Tuttavia, alcune famiglie di questi microrganismi possono essere piuttosto dannose. I nematodi cosiddetti fitoparassiti si nutrono delle radici delle piante di cannabis, compromettendo la loro salute e il loro potenziale di crescita.
Tipi di nematodi
I nematodi ectoparassiti sono noti per vivere all'interno della rizosfera (la zona del suolo che circonda le radici delle piante), dove si nutrono delle cellule radicali più esterne. I nematodi endoparassiti, invece, entrano all'interno delle radici per nutrirsi dei suoi tessuti. Questi tipi di nematodi sono noti per causare seri danni nelle colture agricole.
Il micelio fungino è costituito da minuscoli filamenti separati, noti come ife. Questi piccoli filamenti hanno la capacità di intrappolare i nematodi che si alimentano di radici, proteggendo i sistemi radicali delle piante.
Nematodi predatori
Non tutti i nematodi rappresentano una minaccia per le colture di cannabis. Infatti, alcuni di questi microrganismi, noti anche come nematodi predatori, possono fungere da squadre di sicurezza per le piante di cannabis. I nematodi predatori si nutrono infatti di altri microrganismi del suolo presenti nel rizoma, compresi i fastidiosi nematodi parassiti delle piante e della cannabis. Non solo, questi nematodi benefici rilasciano anche sostanze nutritive nelle forme disponibili per le piante. Per cui, in un certo senso, aiutano anche a mantenere le piante ben concimate e in salute.
La maggior parte dei nematodi predatori appartiene a quattro diversi gruppi tassonomici. I nematodi mononchidi possiedono una cavità orale che può essere equipaggiata con un solo dente, numerosi denti grandi, diversi denti piccoli o tutti questi in un solo esemplare, che usano per afferrare e perforare la preda. I dorilaimidi sono un ordine di nematodi che possiede una particolare forma di dente che potrebbe essere descritta come un dente aghiforme. Lo usano per abbattere le prede di cui si nutrono, e così facendo riducono il numero di microrganismi che si alimentano di radici nella rizosfera.
Esistono altri due tipi di nematodi predatori. È stato scoperto che i nematodi diplogasteridi possiedono cavità orali più piccole, ma anch'esse armate di denti. Si trovano in generale in grandi quantità e tendono a colonizzare i concimi organici in decomposizione, con cicli di vita tra 8 e 15 giorni. Infine, i nematodi afelenchidi possiedono un lungo dente aghiforme che usano per penetrare le loro prede, iniettando alcuni enzimi digestivi paralizzanti. Successivamente, procedono a divorare il contenuto del loro corpo.
Introdurre I nematodi
Certo, l'azione di questi nematodi può sembrare fin troppo aggressiva, ma aiutano efficacemente a proteggere le piante di cannabis da un elevato numero di microrganismi indesiderati nel sottosuolo.
Se volete introdurre nematodi predatori nella vostra coltura di cannabis, assicuratevi di farlo nel tardo pomeriggio o la sera. In questo modo eviterete di esporli alla luce diretta del sole, che potrebbe ucciderli. Dovrebbero essere conservati in frigorifero fino a quando non deciderete di usarli. Il terreno dev'essere leggermente umido per accoglierli adeguatamente, e dovrebbe essere annaffiato dopo l'applicazione.
Aggiungeteli direttamente sotto le piante che desiderate proteggere, invece che distribuirli su tutto il terreno. Il modo più semplice per applicare i nematodi è mescolarli con la giusta quantità d'acqua, come mostrato nelle istruzioni del prodotto che userete. La miscela può quindi essere spruzzata direttamente nel terreno.
Migliorare la microbiologia del suolo
Esistono diversi metodi che i coltivatori di cannabis possono adottare per aumentare il numero di microbi benefici nel terreno, migliorando la salute delle piante e, possibilmente, la qualità e la quantità di infiorescenze al momento del raccolto.
Crea ed applica un compost
Un modo per farlo è creare e applicare un compost di alta qualità. Il compostaggio è infatti un processo eseguito dai microrganismi alleati. Sono loro a lavorare per decomporre il materiale organico, come rifiuti alimentari, erbe infestanti e altri scarti del giardinaggio, fino a trasformarlo in un terreno ricco di sostanze nutritive di alta qualità.
Assicuratevi di aggiungere sempre al vostro compost una buona quantità di materiale verde come sfalci d'erba, foglie, frutta e verdura, insieme alle parti marroni delle piante, come rami potati, trucioli di legno e paglia. I mucchi di compost devono essere girati di tanto in tanto per consentire all'aria di raggiungere tutti gli strati, stimolando così la decomposizione dei vari materiali.
L'aggiunta di questo compost in un terreno contribuirà a fornire microbi benefici e molte sostanze nutritive salutari. Questo metodo può aiutare i coltivatori di cannabis a ridurre, se non addirittura a cessare, l'apporto nel terreno di prodotti sintetici e fertilizzanti.
Usare I compost tea
I cosiddetti "compost tea" sono un eccellente e naturale modo per apportare potenti miscele di sostanze nutritive essenziali alle colture di cannabis. I compost tea possono essere prodotti utilizzando una grande varietà di materiali organici. Questi "tè" hanno dimostrato di aumentare la qualità nutrizionale e persino il gusto delle verdure. Per cui, immaginate cosa possono fare alle vostre piante di cannabis in termini di qualità!
Le materie prime, come le parti vegetali e il vermicompost, vengono aggiunte nell'acqua, dove vengono lasciate macerare per un periodo di tempo. Non esiste una netta separazione tra i vantaggi che si possono ottenere con la fermentazione aerobica (con ossigeno) o anaerobica. Tuttavia, a quanto pare, il tè preparato aerobicamente usando una pompa tende ad aumentare il numero di microbi benefici. Una volta preparato, questo tè può essere versato intorno alle piante prescelte.
Non arare
L'aratura del suolo è una tecnica agronomica e di giardinaggio che consente di preparare il terreno per le successive colture. Tuttavia, questo metodo ha dimostrato di essere dannoso per la salute del suolo, contribuendo alla sua erosione e rilasciando grandi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera, già contaminata da grandi quantità di gas. L'aratura è anche stata associata alla perdita di vita microbica nel suolo.
La consecutiva lavorazione annuale del terreno comporta la rotazione del terriccio (i primi 5cm di superficie). Quando ciò avviene, l'humus e il suolo ricco di materia organica vengono esposti agli agenti esterni, danneggiando la florida vita microbica che vi abita e disturbando i processi naturali.
Non arare significa semplicemente non disturbare questo delicato habitat attraverso la lavorazione del terreno. Questo metodo può aiutare a mantenere un costante aumento della materia organica nel suolo con il passare degli anni, il cui accumulo porta in definitiva ad un terreno più sano e ad una migliore concimazione delle piante.
Evitare l'uso di pesticidi
I pesticidi vengono spesso usati nell'agricoltura industriale e dai coltivatori non biologici come un metodo chimico per affrontare i parassiti indesiderati. Sebbene possano essere efficaci in tal senso, l'uso di queste sostanze chimiche ha dimostrato di avere enormi effetti negativi sulla salute umana e sull'ambiente. I pesticidi sono associati a diversi problemi di salute e penetrano facilmente nei sistemi idrici, andando a danneggiare la fauna selvatica.
I pesticidi non solo uccidono i parassiti indesiderati, ma hanno anche un impatto negativo sui microrganismi benefici del suolo e, così facendo, fermano o riducono il sorprendente lavoro che questi svolgono all'interno dei terreni. Ad esempio, è stato osservato che i microrganismi che fissano l'azoto e solubilizzano il fosforo diventano inattivi in terreni contaminati da pesticidi.