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Lowryder: La Prima ed Autentica Varietà di Ganja Autofiorente
Gli ibridi autofiorenti moderni sono in grado di competere con le varietà fotoperiodiche più pregiate. Una volta, la ruderalis era considerata una sinsemilla scadente, al di sotto degli standard. Poi è arrivata Lowryder, che ha cambiato le carte in tavola. Questa è la vera storia dell'ibrido ruderalis che ha reso grandiosa la cannabis autofiorente.
LE ORIGINI DELLA LOWRYDER
Il breeder statunitense chiamato Joint Doctor è ritenuto il creatore della prima varietà di cannabis 100% autofiorente introdotta con successo sul mercato. Lowrider Magazine era la rivista di automobilismo preferita dal "Dottore", e fu la fonte di ispirazione per il nome della sua varietà. Un nome diverso, ad esempio Willy’s Automatic, non avrebbe espresso la vera essenza di questo ibrido rivoluzionario. Lowryder era il nome perfetto per questa pianta di cannabis bonsai.
Lowryder nacque dall'incrocio tra tre diversi ceppi, e ci vollero quasi trent'anni per completare l'opera. Tutto iniziò con la fusione della leggendaria Northern Lights #2 con la misteriosa Mexican Ruddy. Il tocco vincente fu però l'aggiunta della William’s Wonder al mix genetico.
NORTHERN LIGHTS #2
Durante gli anni '80 la Northern Lights #2 veniva comunemente soprannominata "la Regina dell'Armadio". Alla fine di quel decennio, era diventata la colonna portante di tutte le banche di semi olandesi più innovative. Oggi, questo prezioso ceppo è andato perduto. "The Indian", il presunto ideatore di questa varietà, sta ancora piangendo a dirotto. La pianta era persino più compatta della Northern Lights che conosciamo oggi. Per questo era la preferita dai pionieri della coltivazione indoor. Durante gli anni '80, questo fenotipo basso e di prima qualità fu incrociato praticamente con qualsiasi altra varietà di cannabis, per creare ibridi potenti e a fioritura rapida, adatti per gli ambienti interni. Northern Lights #2 svolse un ruolo chiave nell'evoluzione della coltivazione di ganja indoor.
MEXICAN RUDDY
La “Mexican Ruddy” fu regalata a Joint Doctor da un amico messicano con i capelli rasta. Questa varietà resta tutt'ora un mistero irrisolto. Dal momento che oggi abbiamo la tecnologia a nostra disposizione, alla fine probabilmente questo enigma verrà svelato.
Purtroppo, però, la mappatura genetica della cannabis deve ancora essere avviata. Tutto ciò che sappiamo con sicurezza su questa curiosa pianta è che da essa è scaturita la preziosa caratteristica autofiorente. Secondo alcuni, si tratta di un incrocio tra una sativa messicana e una ruderalis della Siberia, realizzato alla University of Mississippi all'inizio degli anni '70. Altri affermano che sia il frutto di una ricerca sulla cannabis svolta alla University of Ottawa. E siamo venuti a conoscenza di qualche altra bizzarra leggenda, che vi sveleremo più tardi.
Per ora, basiamoci sul fatto che si tratta sicuramente di un qualche tipo di pianta ruderalis, e che i semi provenivano da un tizio messicano.
WILLIAM’S WONDER
William’s Wonder è una pregiata miscela di genetiche afghane old-school, presumibilmente creata dal famoso breeder Sam the Skunkman della Sacred Seeds durante gli anni '70. Ironicamente, questa varietà apparse nel catalogo Super Sativa Seed Club '87/'88. Il suo potente fascino indica fu subito accolto con entusiasmo dai coltivatori di cannabis indoor. **William’s Wonder o Willy’s Wonder fu l'ingrediente magico che trasformò il mediocre mix fotoperiodico tra NL#2 e Mexican Ruddy nella spettacolare Lowryder, totalmente autofiorente. I discendenti F1 di prima generazione dall'incrocio NL#2 x MR contengono ancora il tratto fotoperiodico dominante. Solo la Lowryder, frutto della fusione tra le 3 varietà, è Autofiorente al 100%.
SFATIAMO ALCUNI MITI SULLA CANNABIS
Per il micro-coltivatore moderno o il fan delle autofiorenti esperto in genetiche di nuova generazione, è difficile immaginare quanto fosse scadente la ruderalis di una volta. Triste ma vero, molti breeder europei e statunitensi, oggi famosi in tutto il mondo, avevano a disposizione ceppi autofiorenti già negli anni '70.
Sfortunatamente, gran parte dei progetti di ibridazione venne abbandonata sul nascere, e i tratti autofiorenti sradicati senza pietà. Questo fu un grosso errore! Ma all'epoca, sembrava la scelta più azzeccata. L'obiettivo primario erano gli incroci tra indica e sativa. Nessuno aveva tempo per studiare un metodo che attivasse la componente autofiorente di una sgradevole "ganja selvatica".
*FINOLA è una canapa autofiorente per uso industriale coltivata in Finlandia. Possiede livelli di THC irrisori. Può sembrare assurdo, ma qualcuno ipotizza che questa varietà sia in realtà la Mexican Ruddy, o un'usurpatrice. Effettivamente, diverse banche di semi hanno scelto di fare esperimenti con la canapa industriale autofiorente, solitamente con scarsi risultati. Prima di tutto, la progenie di questa varietà non è autofiorente in modo uniforme: spesso, il 50% degli esemplari non eredita il tratto autofiorente.
Inoltre, è praticamente impossibile espandere la potenza psicoattiva di una canapa ibrida, anche per arrivare a livelli modesti come il 10% di THC. In più, la FINOLA può raggiungere altezze di 1,8m. Questa dimensione è notevolmente maggiore rispetto alla pigmea Lowryder, che arriva a 30-50cm.
Quindi, le prove a supporto della tesi che la FINOLA faccia parte del mix genetico della Lowryder sono decisamente inconsistenti. Questo mito è stato sfatato.
I NOBILI DISCENDENTI DELLA LOWRYDER
I primi semi di Lowryder sono diventati facilmente accessibili a partire dal 2003. È difficile credere che siano passati 15 anni, ma è un lungo lasso di tempo per le tecniche di ibridazione della cannabis del 21° secolo. Durante questo periodo, Lowryder è cambiata e si è evoluta gradualmente. In effetti, due delle nostre varietà autofiorenti più pregiate possiedono geni Lowryder. Diesel Automatic e Quick One discendono entrambe dalla Lowryder.
DIESEL AUTOMATIC
Diesel Automatic racchiude geni NYC Diesel, una ganja amata da molti intenditori, e la Lowryder #2 perfezionata. Diesel Automatic è compatta, richiede poca manutenzione ed offre le migliori virtù dei suoi antenati. È stata subito apprezzata da chi coltiva all'aperto in climi freddi e dai micro-coltivatori. I fiori sviluppano il 14% di THC e sprigionano un sapore familiare, di carburante dopo la combustione. Diesel Automatic genera uno sballo lucido e risollevante. Gli esemplari raggiungono i 50-70cm di altezza. Grazie all'eccellente rapporto fiore/foglia, possono produrre fino a 110g/pianta, circa 8 settimane dopo la germinazione.
Diesel Auto
Diesel x Ruderalis | |
325 - 375 gr/m2 | |
40 - 70 cm | |
8 - 10 Settimane | |
THC: 14% |
Sativa 40% Indica 30% Ruderalis 30% | |
60-110 gr/plant | |
60 - 110 cm | |
13 to 14 | |
Calmante, Lucido |
QUICK ONE
Quick One è il nostro personale omaggio alla Lowryder. I breeder della RQS hanno perfezionato il ceppo classico, creando una varietà autofiorente "fast and furious" che soddisfa le necessità dei coltivatori moderni. Le piante tozze, alte 50-60cm, producono cime in abbondanza e sono pronte per essere raccolte circa 8-9 settimane dopo la germinazione. Dopo l'opera di restauro della Royal, gli esemplari crescono a velocità supersonica ed offrono rese gigantesche, fino a 150g/pianta. Quick One non genera effetti troppo intensi o travolgenti. Anzi, le sue cime dall'aroma fruttato e agrumato sono molto rilassanti, e sviluppano un livello di THC di tutto rispetto, pari al 13%.
Quick One
Lowryder 1 x Old School Indica | |
275 - 325 gr/m2 | |
50 - 60 cm | |
5-6 Settimane | |
THC: 13% |
Sativa 10% Indica 60% Ruderalis 30% | |
100-150 gr/plant | |
60 - 100 cm | |
9-10 settimane dopo la germinazione | |
Fisicamente Rilassante |