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By RQS Editorial Team Reviewed by: Silvia Maroto


CHE COS’È LA CHELAZIONE?

La chelazione[1], per dirla in termini comprensibili a tutti gli stoner, è un sistema adottato dai brillanti scienziati per racchiudere chimicamente i minerali in una sorta di involucro che le piante di cannabis possono aprire. La parola stessa deriva dal greco “chele”, che significa “legare” e il termine inglese “chelate” viene pronunciato “key-late”. Un altro modo, dunque, per spiegare la chelazione è immaginarsi una chiave di micronutrienti stretta tra le chele di un granchio.

Molti degli oligoelementi richiesti dalle piante di cannabis sono metalli e, nella loro forma basica, non sono disponibili. La marijuana non contiene metalli pesanti. Una carica positiva di micronutrienti[2] come ferro o zinco va innescata da un chelato per sorpassare la barriera porosa della pianta. Si ottiene ciò quando il chelato aggiuntivo avviluppa l’elemento con una carica negativa o neutra. Non tutti sono in grado di incapsulare l’elemento, ma riescono a coprirlo a sufficienza da infiltrarsi nella pianta e sono quelli noti anche come complessi.

I coltivatori di cannabis dovrebbero evitare di cercare spasmodicamente informazioni online per scoprire il segreto della chelazione. Tutto ciò che dovete sapere è che la chelazione è essenziale per le piante di cannabis per processare e utilizzare i micronutrienti. Senza chelati, le piante di cannabis manifesteranno carenze di micronutrienti.

FERTILIZZANTI CHELATI

I fertilizzanti che scegliete per concimare le vostre piante di cannabis dovrebbero essere formulati, idealmente, per un substrato specifico. Ancora più importante è che il pH ad ogni innaffiatura sia ottimale per il vostro terreno. È possibile regolare il dosaggio e cavarsela ricorrendo ad una combinazione di sostanze nutritive. Tuttavia, un pH instabile, con oscillazioni troppo alte o troppo basse, porta inevitabilmente ad una carenza di micronutrienti.

Micronutrienti Di Chelazione E Cannabis

CONCIMARE IL SUBSTRATO: ACIDO FULVICO E UMICO

Acido fulvico e acido umico[3] sono preziosi chelati organici naturali presenti nei depositi costieri di scisto, una materia vegetale preistorica che si disgrega per milioni di anni fino a formare un humus ricco di acido umico, che i batteri del terreno convertono in acido fulvico. I coltivatori biologici trarranno beneficio aggiungendo acido umico e fulvico alla soluzione nutritiva.

L’acido umico è un condizionatore del substrato. Non è direttamente disponibile alla pianta di cannabis. La sua reale funzione è aiutare a creare il terreno in cui crescerà. Inoltre, l’acido umico[4] è un precursore dell’acido fulvico. Chi coltiva con il cocco, spesso, incorre in difficoltà durante il periodo di fioritura con carenze di calcio-magnesio e/o di ferro e non può fare altro che aggiungere integratori con chelati organici. I migliori marchi di fertilizzanti per cannabis hanno messo a punto stimolatori del substrato contenenti acido umico e fulvico[5].

CONCIMARE LE RADICI

Anche le sostanze nutritive di base di alta qualità contengono normalmente chelati sintetici. Controllate sull’etichetta delle vostre bottiglie di fertilizzante liquido gli ingredienti affiancati dalle sigle EDTA, DTPA e EDDHA. Pensate a loro come a un sistema di rifornimento di micronutrienti per la zona radicale.

Per definizione, gli oligoelementi sono richiesti dalle piante di cannabis solo in piccole quantità. Il contenuto di macronutrienti è indicato sull’etichetta in grassetto come valori NPK, mentre troverete le informazioni relative ai micronutrienti scritte in piccolo.

Sicuramente, il rapporto NPK è importante, ma le migliori linee di fertilizzanti con le sostanze nutritive di base avranno indicati in etichetta sia i corretti livelli di macronutrienti che gli oligominerali necessari. Integrare[6] con enzimi e amminoacidi aiuterà ulteriormente la chelazione. Tenete in considerazione questi integratori catalizzatori per il processo di chelazione e per stimolare l’assorbimento delle sostanze nutritive.

I coltivatori idroponici saranno i primi a notare le conseguenze negative quando le radici non possono più assimilare i minerali. Le piante di cannabis coltivate in terra possono essere sostenute più a lungo dal substrato, ma anche una coltura con “super-suolo” può andare incontro ad un blocco di sostanze nutritive senza chelazione. Diventa quindi importante regolare il pH dell’acqua ad ogni irrigazione[7]. Chelazione e uniformità sono strettamente correlati.

Equilibrio Nutriente Per Le Radici Della Pianta Di Cannabis

CONCIMAZIONE FOGLIARE

Il naturale rivestimento ceroso delle foglie di cannabis è repellente nei confronti dell’acqua e delle particelle cariche presenti nel liquido. I fertilizzanti chelati utilizzati come concime fogliare possono superare questa barriera e penetrare nei pori. Il momento migliore per sperimentare la concimazione fogliare è durante la fase di crescita vegetale. Quando cominciano a formarsi i fiori, diventerebbe una mossa azzardata. Tuttavia, per correggere una carenza il prima possibile, non esiste modo più efficace della concimazione fogliare per rifornire di micronutrienti le piante.

CARENZE DI MICRONUTRIENTI

La chelazione è il segreto per ottimizzare le prestazioni delle piante. Molti coltivatori si concentrano esclusivamente sui macronutrienti e, erroneamente, ripongono tutta la loro fiducia nei calcolatori di valori nutrizionali online e nelle tabelle di alimentazione. Piante frequentemente pompate con grandi quantità di fertilizzanti ricchi di macronutrienti non sono certo l’obiettivo della coltivazione della cannabis. Molto spesso ciò non fa altro che provocare una carenza di micronutrienti.

Un approccio più bilanciato, in base alla specifica pianta, è più vantaggioso. Alcune varietà di cannabis sono più vulnerabili alla carenza di micronutrienti di altre. Quando coltiviamo cannabis partendo da seme possiamo aspettarci qualche variazione sulle singole piante. Diversi fenotipi della medesima[8] varietà possono avere abitudini alimentari decisamente differenti. Una miscela di concime fogliare e radicale con sostanze nutritive chelate può aiutare a mantenere tutte le piante di cannabis felici e in salute.

External Resources:
  1. Chelates In Nutrition | Howard F Kratzer | Taylor & Francis eBooks, Re https://www.taylorfrancis.com
  2. Synthetic Iron Chelates to Correct Iron Deficiency in Plants https://www.researchgate.net
  3. Humic and fulvic acids as biostimulants in horticulture https://www.sciencedirect.com
  4. Effect of Humic Substances on Plant Growth https://www.scirp.org
  5. The supramolecular structure of humic substances https://www.researchgate.net
  6. Handbook of Plant Nutrition https://home.czu.cz
  7. Principles of plant nutrition https://www.researchgate.net
  8. Foliar Fertilization: Scientific Principles and Field Pratices https://www.researchgate.net
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