.
La cannabis può aiutare a trattare le emicranie?
Le emicranie sono molto più forti dei normali mal di testa. Provocano nausea, vertigini e possono debilitare. I farmaci convenzionali sono efficaci per alcuni, ma altri preferiscono fumarsi un bong. Secondo le testimonianze, numerosi malati di emicrania trovano conforto nella cannabis. Scoprite se l'erba verrà usata in futuro contro l'emicrania.
Indice:
- Cosa sono le emicranie?
- Il legame tra emicrania e cannabis
- Cosa dice la ricerca sul legame tra cannabis ed emicrania?
- La cannabis può causare emicranie?
- Quando e come consumare cannabis per contrastare l’emicrania
- Cbd ed emicrania
- Quando e come usare il cbd
- Emicrania, sistema endocannabinoide e cannabis
- Quali varietà di cannabis possono aiutare ad alleviare l’emicrania e il mal di testa?
La gravità dell’emicrania varia da persona a persona. Per alcuni è un semplice fastidio, mentre per altri è un dolore talmente forte da inchiodare al divano in preda a disturbi visivi, disorientamento e fitte alla testa.
Molti di coloro che soffrono di questo disturbo usano come misura preventiva una dieta equilibrata e l’esercizio fisico e si affidano a forti antidolorifici ed antiemetici quando le cose si complicano. Tuttavia, alcuni pazienti preferiscono evitare i farmaci convenzionali, perché poco efficaci nell’alleviare i sintomi dell’emicrania resistente e refrattaria.[1]
Pertanto, alcune persone ricorrono alla cannabis nel tentativo di ridurre i sintomi, fumandola, vaporizzandola o ingerendola sotto forma di edibili. I suoi benefici sono supportati da centinaia di testimonianze e studi in corso stanno esaminando se e come può essere efficace in tal senso. Quindi, la cannabis può aiutare contro l’emicrania? Continuate a leggere per scoprirlo.
Cosa sono le emicranie?
Un’emicrania è definita come un mal di testa palpitante e ricorrente che colpisce normalmente un lato della testa. Non si tratta di un normale mal di testa. Le emicranie tendono ad essere molto più dolorose e debilitanti. Questa condizione neurologica è anche una delle forme di cefalea più comune, con circa il 10% della popolazione che riconosce di aver avuto almeno un attacco nell’arco di un anno.
Purtroppo, la maggior parte delle persone non trova sollievo nella medicina tradizionale, poiché solo un terzo dei pazienti riceve un trattamento medico adeguato alla propria situazione.[2]
-
Sintomi dell’emicrania
Le emicranie sono raggruppate in due categorie: con aura e senza aura. L’emicrania con aura è caratterizzata da sintomi visivi che si manifestano prima di un attacco e, in rari casi, anche durante. L’aura viene spesso percepita sotto forma di macchie colorate, punti ciechi, visione a tunnel e linee a zig-zag nel campo visivo. Tuttavia, l’aura può anche provocare debolezza muscolare, confusione, formicolio e difficoltà a parlare.
Indipendentemente dal fatto che si verifichi o meno l’aura, tutte le emicranie condividono i seguenti sintomi:
Attacco di cefalea della durata di 4–72 or | Dolore pulsante/palpitante | Dolore su un lato della testa | Nausea e vomito |
Sensibilità alla luce e al suono | Ripetuti sbadigli | Irritabilità | Rigidità di spalle e collo |
Attacco di cefalea della durata di 4–72 or | Dolore pulsante/palpitante |
Dolore su un lato della testa | Nausea e vomito |
Sensibilità alla luce e al suono | Ripetuti sbadigli |
Irritabilità | Rigidità di spalle e collo |
Quali sono le cause dell’emicrania?
La causa esatta dell’emicrania rimane sconosciuta, ma i ricercatori hanno sviluppato diverse teorie nel corso degli anni nella speranza di scoprire le radici della patologia. Alcuni dei più importanti sono:
- Teoria vascolare: Fino alla metà del XX secolo, questa teoria ipotizzava che l’emicrania fosse causata dall’ingrossamento delle arterie carotidi (i principali vasi sanguigni del collo).[3]
- Teoria neurovascolare: Questa teoria punta verso le origini neurologiche dell’emicrania, suggerendo che i cambiamenti vascolari siano secondari soltanto alle manifestazioni nel sistema nervoso centrale.[4]
- Teoria dei neurotrasmettitori: Alcune ricerche mostrano che i pazienti con emicrania spesso producono bassi livelli di serotonina. I farmaci che riducono i livelli di questo neurotrasmettitore aumentano il numero di attacchi di emicrania.[5]
- Teoria del tronco cerebrale: Questa teoria suggerisce che la regione della sostanza grigia periacqueduttale del tronco cerebrale potrebbe generare attacchi di emicrania.[6]
- Teoria biopsicosociale: Alcuni ricercatori indicano gli elementi psicologici dell’emicrania, comprese le cause dovute a stress, catastrofizzazione del dolore e persino personalità.[7]
A parte le possibili cause alla radice, numerosi fattori possono scatenare un attacco di emicrania, tra cui:
Stress emotivo | Saltare un pasto | Caffeina | Cambiamenti ormonali nelle donne |
Sensibilità ai conservanti alimentari | Cambiamento delle condizioni meteorologiche | Rumori forti |
Stress emotivo | Saltare un pasto | ||||||
Caffeina | Cambiamenti ormonali nelle donne | ||||||
Sensibilità ai conservanti alimentari | Cambiamento delle condizioni meteorologiche | ||||||
Rumori forti |
---|
Il legame tra emicrania e cannabis
Ma quando parliamo di emicrania, dove si colloca esattamente la cannabis? Perché un’umile pianta che spunta dal terreno avrebbe la capacità di agire positivamente contro i devastanti attacchi di un'emicrania? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo dare un’occhiata al sistema endocannabinoide, spesso indicato con la sigla SEC.
Esattamente come abbiamo un sistema digestivo, nervoso, immunitario e muscolo-scheletrico, i nostri corpi sono anche dotati di un SEC. Tutti questi sistemi fisiologici svolgono funzioni uniche. Il sistema immunitario ci protegge dagli agenti patogeni e l’apparato digerente ci aiuta ad assimilare le sostanze nutritive. E il SEC? Questa rete che si dirama in tutto il corpo ha la funzione di mantenere in equilibrio altri sistemi. Mantiene l’omeostasi, il punto di equilibrio biologico che fa funzionare tutto senza intoppi. Lavora ad un ritmo né troppo veloce, né troppo lento.
Il SEC è composto da recettori, molecole di segnalazione (note come endocannabinoidi) ed enzimi metabolici che sintetizzano e scompongono gli endocannabinoidi. Una vasta gamma di tipi di cellule crea gli endocannabinoidi in base alle necessità dell’organismo. Questi lipidi si legano quindi ai recettori del SEC per creare i cambiamenti desiderati all’interno delle cellule bersaglio. Il SEC è composto da diversi recettori, ma i CB1 e CB2 sono i recettori di cannabinoidi principali.
E qui le cose si fanno interessanti. La pianta di cannabis produce molecole strutturalmente simili ai nostri endocannabinoidi, note come fitocannabinoidi. Queste sostanze chimiche sono così simili a quelle che produciamo all’interno del nostro organismo che sono in grado di legarsi ai recettori del SEC e di alterare l’attività enzimatica. Ciò significa che possiamo interagire con il nostro SEC attraverso l’uso di fitocannabinoidi.
Poiché il SEC supervisiona gli altri sistemi, non sorprende che i livelli di endocannabinoidi siano implicati negli attacchi di emicrania. Infatti, i ricercatori hanno scoperto un legame tra la disregolazione del SEC in questo disturbo. Le cellule iniziano a produrre l’endocannabinoide anandamide in risposta all’infiammazione, una molecola che si lega ai recettori CB1 e CB2. Le osservazioni cliniche hanno identificato livelli ridotti di anandamide nel liquido cerebrospinale e nei campioni di plasma prelevati da pazienti con emicrania.[8]
A questo proposito, questi risultati posizionerebbero l’emicrania accanto a disturbi come la fibromialgia e la sindrome dell’intestino irritabile. Si ritiene che se i livelli circolanti di endocannabinoidi (o “tono endocannabinoide”) all'interno del nostro organismo dovessero diminuire potrebbero causare una disregolazione del SEC, nota anche come carenza clinica di endocannabinoidi.[9] I ricercatori stanno verificando se sia possibile usare i fitocannabinoidi come degni sostituti delle loro controparti endogene.
Cosa dice la ricerca sul legame tra cannabis ed emicrania?
Queste teorie sembrano promettenti, ma la cannabis può davvero aiutare ad alleviare gli attacchi di emicrania? Molte persone vi diranno che fumare una canna o un bong riduce il dolore palpitante e la nausea. Sebbene incoraggianti, le testimonianze non forniscono una visione accurata della realtà. Solo con ulteriori studi più approfonditi avremo le risposte che stiamo cercando sull’efficacia della cannabis. Purtroppo, per il momento, non esistono sperimentazioni controllate sull’uomo.
Qui di seguito approfondiremo le ricerche disponibili per avvicinarci il più possibile ad una risposta.
-
Marijuana terapeutica per l’emicrania
La marijuana terapeutica aiuta l’emicrania? Dipende da cosa intendete per marijuana terapeutica. Le cime resinose della cannabis sembrano piuttosto semplici ad occhio nudo, ma contengono centinaia di sostanze fitochimiche, inclusi cannabinoidi, terpeni e flavonoidi. Tutti questi composti hanno effetti unici sul corpo umano.
Nel mondo esistono migliaia di cultivar ed ognuna ha un diverso rapporto di queste sostanze chimiche. Come potete immaginare, è difficile quantificare esattamente cosa sta succedendo a livello cellulare. Tuttavia, la maggior parte degli studi in corso si concentra sulle varietà di marijuana terapeutica ad alto contenuto di THC per gli attacchi di emicrania.
Uno studio del 2019 condotto presso la Washington State University ha raccolto numerose testimonianze da oltre 1.300 pazienti con emicrania che avevano fatto uso di cannabis per curare la loro condizione. Un impressionante 49,6% ha dichiarato che l’erba contribuiva ad alleviare la gravità degli attacchi.[10]
Uno studio del 2021 ha raccolto altre testimonianze attraverso un sondaggio online. Hanno risposto alle domande 589 consumatori adulti di cannabis che vivevano in Stati con libero accesso alla marijuana terapeutica. Oltre il 70% dei partecipanti ha avallato l’uso della cannabis per frenare gli attacchi di emicrania. Tuttavia, i ricercatori hanno concluso che “in futuro dovremo realizzare altri studi per determinare le forme, le potenze e i dosaggi di cannabis più efficaci nel trattamento dell’emicrania”.[11]
Uno studio condotto sull’uomo ed intitolato “Efficacia della Cannabis Inalata per Trattare le Forme Acute di Emicrania” (Efficacy of Inhaled Cannabis for Acute Migraine Treatment) sarà pubblicato a dicembre del 2021. Lo studio di fase due ha utilizzato marijuana terapeutica sia ad alto contenuto di THC che ad alto contenuto di CBD per trattare l’emicrania e i risultati daranno maggiore peso alle testimonianze finora raccolte.[12]
Fisiologicamente parlando, il THC imita l’anandamide al momento di legarsi al recettore CB1, ma in misura maggiore. Nei casi di carenza clinica di endocannabinoidi, il cannabinoide psicotropo potrebbe teoricamente sostituire l’anandamide e svolgere temporaneamente la sua funzione.
-
CBD ed emicrania
Che ruolo svolge il CBD? Questo cannabinoide non psicotropo ha una bassa affinità di legame con entrambi i recettori CB1 e CB2. Tuttavia, questa molecola interrompe la funzione dell’enzima amide idrolasi degli acidi grassi (FAAH). Dopo che l’anandamide ha svolto la sua funzione, l'enzima FAAH la scompone rapidamente. Inibendo il FAAH, il CBD aumenta le quantità di anandamide in circolazione nell’organismo, un meccanismo che può rivelarsi utile nel caso di carenze di endocannabinoidi. Gli studi preclinici stanno attualmente esplorando l’efficacia degli inibitori FAAH come trattamento per l’emicrania.[13]
Per il momento, non esistono studi sull’uomo che abbiano testato il CBD per i suoi effetti sull’emicrania. Dovremo aspettare che la ricerca avanzi in questa direzione prima di conoscere la vera efficacia del CBD per questo disturbo.
-
Dronabinol ed emicranie
Il dronabinol è la versione sintetica del THC. Fu approvato nel 1985 dall’agenzia statunitense preposta al controllo dei medicinali FDA (Food and Drug Administration) per il trattamento della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia. La ricerca in corso sta determinando l’efficacia del farmaco nel trattamento dell’emicrania cronica e della cefalea a grappolo refrattaria.[14]
Il dronabinol si lega agli stessi siti recettoriali del THC. Tuttavia, i pazienti possono accedere al medicinale solo sotto forma di capsule da assumere per via orale. Una volta raggiunto il fegato, questo metodo di somministrazione converte la molecola nel più potente 11-idrossi-THC, innescando effetti inebrianti non sempre apprezzati dai pazienti. L’FDA deve ancora approvare il dronabinol per il trattamento dell’emicrania. Inoltre, il loro documento informativo sulla prescrizione elenca il mal di testa come un effetto collaterale del farmaco.[15]
La cannabis può causare emicranie?
Sebbene alcune persone affette da emicrania trovino sollievo con la cannabis, altri potrebbero scoprire che gli attacchi di mal di testa riappaiono dopo il suo consumo. Alcuni pazienti sperimentano un nuovo tipo di mal di testa o una versione significativamente peggiore del disturbo originale, soprattutto dopo un frequente uso di cannabis. Conosciuto come mal di testa di rimbalzo o mal di testa da abuso di farmaci, questo fenomeno può verificarsi con diversi tipi di medicinali.
Tuttavia, la ricerca è solo agli inizi e gli effetti della cannabis non sono ancora del tutto chiari. Uno studio preliminare condotto presso la Stanford University School of Medicine ha scoperto che i consumatori di cannabis affetti da emicrania cronica hanno circa sei volte più probabilità di soffrire di mal di testa dopo l'uso eccessivo di erba rispetto a chi non la consuma. Tuttavia, i ricercatori non sono ancora sicuri dell’associazione tra i due ed ignorano se i pazienti stiano effettivamente usando la cannabis per trattare il mal di testa di rimbalzo, in contrasto con la possibilità che sia l'erba la diretta responsabile di tale disturbo.[16]
Quando e come consumare cannabis per contrastare l’emicrania
Ci sono diverse opzioni da considerare quando si parla di usare la cannabis per gli attacchi di emicrania. Gran parte della ricerca si concentra sulla cannabis inalata, ma alcune persone preferiscono assumere gli edibili.
Fumare | Fumare marijuana rilascia cannabinoidi direttamente, o quasi, nel flusso sanguigno attraverso gli alveoli polmonari. Questa via di somministrazione si traduce in effetti quasi istantanei. Ma il fumo ha degli ovvi svantaggi, soprattutto quando si rollano canne di cannabis e tabacco. Oltre a danneggiare la salute dei polmoni, il fumo può scatenare il mal di testa in alcune persone. |
Vaporizzazione | La vaporizzazione rilascia anche una grande quantità di cannabinoidi, nonostante questo metodo avvenga a temperature più basse rispetto al fumo. Invece di bruciare le cime di cannabis, i vaporizzatori sfruttano un sistema di riscaldamento a conduzione o convezione per far evaporare i cannabinoidi e i terpeni, il che genera quantità di catrame e sostanze chimiche tossiche nettamente inferiori. Anche gli studi incentrati sul legame tra vaporizzazione ed emicrania non hanno trovato alcuna associazione tra la via di somministrazione e il mal di testa da uso eccessivo.[10] |
Edibili | Gli edibili offrono una diversa via di somministrazione rispetto alla cannabis inalata. Dopo aver mangiato una prelibatezza alla marijuana, il THC attraversa lo stomaco e il fegato convertendosi in 11-idrossi-THC. Sebbene alcuni consumatori non gradiscano i potenti effetti innescati da questa molecola, altri trovano molto divertenti le proprietà psichedeliche dell’erba spinte al limite. Questa opzione potrebbe funzionare per alcuni consumatori, ma è meglio aspettare la sera, quando si è lontani dal lavoro e da altre responsabilità. |
Fumare | Fumare marijuana rilascia cannabinoidi direttamente, o quasi, nel flusso sanguigno attraverso gli alveoli polmonari. Questa via di somministrazione si traduce in effetti quasi istantanei. Ma il fumo ha degli ovvi svantaggi, soprattutto quando si rollano canne di cannabis e tabacco. Oltre a danneggiare la salute dei polmoni, il fumo può scatenare il mal di testa in alcune persone. |
Vaporizzazione | La vaporizzazione rilascia anche una grande quantità di cannabinoidi, nonostante questo metodo avvenga a temperature più basse rispetto al fumo. Invece di bruciare le cime di cannabis, i vaporizzatori sfruttano un sistema di riscaldamento a conduzione o convezione per far evaporare i cannabinoidi e i terpeni, il che genera quantità di catrame e sostanze chimiche tossiche nettamente inferiori. Anche gli studi incentrati sul legame tra vaporizzazione ed emicrania non hanno trovato alcuna associazione tra la via di somministrazione e il mal di testa da uso eccessivo.[10] |
Edibili | Gli edibili offrono una diversa via di somministrazione rispetto alla cannabis inalata. Dopo aver mangiato una prelibatezza alla marijuana, il THC attraversa lo stomaco e il fegato convertendosi in 11-idrossi-THC. Sebbene alcuni consumatori non gradiscano i potenti effetti innescati da questa molecola, altri trovano molto divertenti le proprietà psichedeliche dell’erba spinte al limite. Questa opzione potrebbe funzionare per alcuni consumatori, ma è meglio aspettare la sera, quando si è lontani dal lavoro e da altre responsabilità. |
CBD ed emicrania
Il CBD è uno dei principali costituenti della cannabis e molte ricerche hanno esaminato le sue potenziali proprietà in ambito clinico. Purtroppo, nessuno studio scientifico ha ancora esaminato in modo specifico gli effetti del CBD sull'emicrania. Finora, la limitata ricerca sul legame tra cannabis e mal di testa si è sempre basata sulla somministrazione congiunta di CBD e THC che, pur producendo alcuni risultati positivi, non offre una visione accurata dei potenziali effetti del CBD assunto da solo su mal di testa ed emicranie.
Sebbene ci siano pareri discordanti sugli effetti del CBD sull'emicrania e sui suoi sintomi, le prove aneddotiche stanno aumentando. Nel 2021, l'azienda produttrice di CBD Axon Relief, con sede nello Utah, ha pubblicato un sondaggio[16] fatto ai suoi clienti per valutare in che modo i prodotti al CBD di Axon (tutti appositamente formulati per dare sollievo dall'emicrania) potessero aver influenzato il loro mal di testa ed emicrania.
Il sondaggio ha chiesto a 105 partecipanti di valutare la propria emicrania utilizzando il Test Hit-6™ (Headache Impact Test 6), una misura scientificamente riconosciuta per valutare l'intensità dei mal di testa e delle emicranie. Dai risultati è emerso che dopo 30 giorni di utilizzo dei prodotti Axon, l'86% degli intervistati aveva notato una diminuzione del mal di testa o emicrania. In media, i partecipanti avevano sperimentato quasi quattro giorni di mal di testa in meno rispetto al solito. Invece, i partecipanti con forme di emicrania cronica (persone che nell'arco di 30 giorni sperimentano da 15 a 29 giorni di mal di testa) hanno notato una riduzione del 33% del loro mal di testa.
Sebbene siano necessarie ricerche più specifiche sul CBD in questo campo, gli studi hanno dimostrato che il sistema endocannabinoide potrebbe essere un ottimo bersaglio per i trattamenti contro l'emicrania. Il recettore CB1 è estremamente abbondante in tutto il cervello e gli studi hanno dimostrato che la sua attivazione (tramite endo- o fito-cannabinoidi) può influenzare molti percorsi neurologici correlati al dolore[17].
Per sua natura, il CBD non ha un'alta affinità di legame verso i recettori CB1. Tuttavia, gli studi suggeriscono[18] che potrebbe agire su oltre 65 diversi bersagli molecolari in modi molto più complessi. E sebbene molti di questi bersagli potrebbero trovarsi al di fuori di ciò che è generalmente considerato sistema endocannabinoide, il CBD ha la capacità di agire su altri recettori che potrebbero avere un ruolo nel trattamento del mal di testa o dell'emicrania. Questi includono:
- Recettori della serotonina 5-HT1A
- TRPV1: Conosciuti anche come “recettori della capsaicina”, i recettori TRPV1 possono essere attivati dall'eugenolo, un olio essenziale contenuto nel baccello di vaniglia e con **una lunga storia[19] di usi per il mal di testa (in particolare tra le antiche civiltà egizie).
- GPR55[20]
Ci sono dei rischi nell'assumere CBD per l'emicrania?
Alla fine del 2017[21], l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che il CBD allo stato puro non ha alcun potenziale di abuso e non sembra nocivo per il corpo umano. Tuttavia, il CBD non è privo di effetti collaterali[22]. Può causare nausea, affaticamento ed irritabilità in alcune persone e può anche competere per gli enzimi epatici durante il metabolismo, influenzando la velocità con cui il corpo scompone molti farmaci.
Inoltre, secondo recenti ricerche[23], la cannabis usata durante un attacco di mal di testa o emicrania può causare alle persone una “cefalea di rimbalzo”. Lo studio spiega che ciò è in genere causato da un “uso eccessivo” di cannabis e dal fatto che il fumo o il vapore possono seccare le mucose.
Quando e come usare il CBD
Quando si tratta di affrontare l'emicrania, è meglio evitare di fumare. Come accennato in precedenza, fumare CBD, cannabis o qualsiasi altra erba può disidratare le mucose ed aumentare la viscosità della saliva, un aspetto da evitare quando si ha già a che fare con il mal di testa.
Allo stesso tempo, visto che emicranie e mal di testa possono insorgere in modo estremamente rapido, molte persone optano per metodi di somministrazione del CBD con un'elevata biodisponibilità ed una più rapida insorgenza degli effetti.
Qui di seguito sono riportati alcuni degli usi più comuni tra coloro che usano CBD per trattare emicrania e mal di testa:
Oli e tinture di CBD | Gli oli e le tinture di CBD possono essere assunti per via sublinguale, dove vengono parzialmente assorbiti attraverso le mucose della bocca e i loro effetti si manifestano rapidamente dopo circa 15 minuti. |
Spray orali di CBD |
Gli spray orali di CBD sono progettati per essere assorbiti in bocca anziché digeriti e, quindi, possono avere effetto in un massimo di 15 minuti (analogamente agli oli di CBD somministrati per via sublinguale). |
Infiorescenze o concentrati di CBD vaporizzati | La vaporizzazione del CBD fa quasi subito effetto, dando risultati dopo pochi minuti. Tuttavia, come il fumo, il vapore di CBD può seccare le mucose. Inoltre, il dosaggio del CBD vaporizzato (soprattutto delle infiorescenze essiccate) è molto meno accurato rispetto al dosaggio delle gocce di CBD o di uno spray orale e ciò espone il consumatore ad un rischio potenzialmente maggiore di provare una cefalea di rimbalzo. Se volete vaporizzare il CBD per trattare il vostro mal di testa o emicrania, ricordate di rimanere ben idratati e di controllare attentamente la vostra dose. |
Oli e tinture di CBD | Gli oli e le tinture di CBD possono essere assunti per via sublinguale, dove vengono parzialmente assorbiti attraverso le mucose della bocca e i loro effetti si manifestano rapidamente dopo circa 15 minuti. |
Spray orali di CBD |
Gli spray orali di CBD sono progettati per essere assorbiti in bocca anziché digeriti e, quindi, possono avere effetto in un massimo di 15 minuti (analogamente agli oli di CBD somministrati per via sublinguale). |
Infiorescenze o concentrati di CBD vaporizzati |
La vaporizzazione del CBD fa quasi subito effetto, dando risultati dopo pochi minuti. Tuttavia, come il fumo, il vapore di CBD può seccare le mucose. Inoltre, il dosaggio del CBD vaporizzato (soprattutto delle infiorescenze essiccate) è molto meno accurato rispetto al dosaggio delle gocce di CBD o di uno spray orale e ciò espone il consumatore ad un rischio potenzialmente maggiore di provare una cefalea di rimbalzo. Se volete vaporizzare il CBD per trattare il vostro mal di testa o emicrania, ricordate di rimanere ben idratati e di controllare attentamente la vostra dose. |
Emicrania, sistema endocannabinoide e cannabis
Conclusioni: Abbiamo bisogno di studi clinici per chiarire tutti i nostri dubbi e dimostrare l’efficacia della cannabis per gli attacchi di emicrania. Tuttavia, le testimonianze dipingono un quadro promettente. Inoltre, la ricerca sulla carenza clinica di endocannabinoidi suggerisce che il SEC potrebbe essere alla base della fisiopatologia del disturbo.
Quali varietà di cannabis possono aiutare ad alleviare l’emicrania e il mal di testa?
Alcune varietà di cannabis sembrano funzionare meglio per trattare gli attacchi di emicrania rispetto ad altre. Sulla base dei feedback pubblicati da molti consumatori, queste cultivar si distinguono dalle altre nel nostro vasto archivio genetico. Allacciate le cinture e preparatevi al loro alto contenuto di THC, ai loro deliziosi profili terpenici e alle loro rese eccezionali.
White Widow
La White Widow, così chiamata per il suo magnifico velo biancastro composto da scintillanti tricomi, è una delle varietà di cannabis più leggendarie del mondo. Molti considerano questo bilanciato ibrido 50/50 indica/sativa come una delle più affidabili e migliori piante da coltivare e fumare. Offre un "high" cerebrale incredibilmente potente, quasi psichedelico, ma allo stesso tempo molto rilassante. I suoi sapori sono rinfrescanti e molto piacevoli, con note di pino e sentori di agrumi. Con il 19% di THC, la White Widow può essere un'ottima scelta per lenire l'arrivo di un'emicrania.
White Widow
White Widow S1 | |
450 - 500 gr/m2 | |
60 - 100 cm | |
8 - 10 Settimane | |
THC: 19% |
Sativa 50% Indica 50% | |
550 - 600 gr/plant | |
150 - 190 cm | |
Inizio Ottobre | |
Frastornante, Potente |
OG Kush
La OG Kush è un grande classico tra le varietà più apprezzate da molti consumatori di cannabis. I fan più devoti amano questa pianta per la tipica intensità OG del suo fumo e il suo leggero tocco citrico. Ma ciò che la gente ama di più di questa indica al 75% è la sua immensa potenza. I suoi effetti sono estremamente rilassanti su corpo e mente. Ciò rende questa emblematica varietà della costa occidentale statunitense una grande favorita tra i consumatori terapeutici che cercano sollievo dai sintomi fisiologici della loro emicrania.
OG Kush
Chemdawg x Lemon Thai x Pakistani Kush | |
425 - 475 gr/m2 | |
90 - 160 cm | |
7 - 9 Settimane | |
THC: 19% |
Sativa 25% Indica 75% | |
500 - 550 gr/plant | |
180 - 220 cm | |
Ottobre | |
Calmante, Confortante |
Chocolate Haze
La popolare Chocolate Haze è una sativa quasi pura (95%), perfetta per tutti coloro che soffrono di disturbi come artrite, dolori muscolari, stress ed emicranie. I suoi effetti sono estremamente forti, ma piacevolmente stimolanti e cerebrali. Il suo "high" solare ed ottimista la rende anche una buona scelta per chi cerca di risollevare il proprio umore. Vi coccolerà con il suo caratteristico sapore di cioccolato che si fonde con fragranze dolciastre e di terra.
Chocolate Haze
OG Chocolate Thai x Cannalope Haze | |
475 - 525 gr/m2 | |
90 - 160 cm | |
9 - 11 Settimane | |
THC: 20 |
Sativa 95% Indica 5% | |
450 - 500 gr/plant | |
150 - 200 cm | |
Fine ottobre | |
Pesante |
Sour Diesel
La Sour Diesel è una delle varietà più famose del mondo, e non solo per i suoi particolari sapori molto apprezzati dagli appassionati di cannabis. Originaria della soleggiata California, questo ibrido prevalentemente sativa produce un fumo incredibilmente potente e molto aromatico, dove le note di carburante si fondono con sapori aciduli e di erbe. Con il 19% di THC, provoca un potente effetto corporeo molto indicato per calmare il mal di testa ed alleviare lo stress.
Sour Diesel
Original Diesel x (Northern light x Shiva x Hawaiian) | |
475 - 525 gr/m2 | |
90 - 160 cm | |
10 - 11 Settimane | |
THC: 19% |
Sativa 70% Indica 30% | |
550 - 600 gr/plant | |
150 - 200 cm | |
Fine ottobre | |
Fisicamente Rilassante, Lucido |
Green Crack Punch
La Green Crack Punch è una varietà di cannabis davvero speciale. Creata incrociando una Green Crack (una genetica nota per i suoi effetti stimolanti ed energizzanti) con una Purple Punch (una varietà di per sé già molto potente), la Green Crack Punch è una potentissima indica molto rilassante. La combinazione di queste due varietà crea un "high" fantastico. Vi sentirete più motivati ed energici, mentre il vostro corpo si rilasserà dalla testa ai piedi. Con i suoi potenti effetti (alimentati da un 20% di THC), questa indica al 60% è la scelta ideale per i consumatori che desiderano provare una varietà flessibile da dosare durante il giorno.
Green Crack Punch
Green Crack x Purple Punch | |
450 - 500 gr/m2 | |
90 - 160 cm | |
8 - 9 Settimane | |
THC: 18% |
Sativa 60% Indica 40% | |
550 - 600 gr/plant | |
180 - 220 cm | |
dal 15 Settembre fino alla fine del mese | |
Calmante, Euforizzante |
Disclaimer medicoLe informazioni elencate, riferite, o aventi link provenienti da questo sito sono destinate esclusivamente a scopi educativi e non forniscono consulenza professionale medica o legale. Royal Quees Seeds non ammette, sostiene o promuove l'uso di sostanze legali o illegali.
Royal Queen Seeds non può essere ritenuta responsabile per i materiali ai quali fanno riferimento le nostre pagine, o per pagine delle quali forniamo link che ammettano, sostengano o promuovano attività o uso di sostanze legali o illegali. Si prega di consultare il proprio medico o un professionista sanitario prima di utilizzare qualsiasi prodotto o metodo elencato, descritto o avente link con questo sito web.
- European headache federation consensus on the definition of resistant and refractory migraine | The Journal of Headache and Pain | Full Text https://thejournalofheadacheandpain.biomedcentral.com
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1875459712000379
- PERSONALITY FEATURES AND REACTIONS OF SUBJECTS WITH MIGRAINE | Archives of Neurology & Psychiatry | JAMA Network https://jamanetwork.com
- Migraine pathogenesis: the neural hypothesis reexamined. | Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry https://jnnp.bmj.com
- https://headachejournal.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1526-4610.2012.02168.x
- https://headachejournal.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1046/j.1526-4610.2001.041007629.x
- OBM Neurobiology | Psychological Considerations in the Etiology and Pathophysiology of Migraines https://www.lidsen.com
- https://www.researchgate.net/publication/323849698_Endocannabinoid_System_and_Migraine_Pain_An_Update
- Clinical Endocannabinoid Deficiency Reconsidered: Current Research Supports the Theory in Migraine, Fibromyalgia, Irritable Bowel, and Other Treatment-Resistant Syndromes - PMC https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- DEFINE_ME https://www.jpain.org
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0965229920318860
- Efficacy of Inhaled Cannabis for Acute Migraine Treatment - Full Text View - ClinicalTrials.gov https://clinicaltrials.gov
- FAAH inhibition as a preventive treatment for migraine: A pre-clinical study - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- The Use of Cannabis for Headache Disorders - PMC https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2017/018651s029lbl.pdf
- Medication Overuse Headache in Chronic Migraine Patients Using Cannabis: A Case-Referent Study | Research Square https://www.researchsquare.com
- Study Finds CBD Is An Effective Treatment For Migraine https://www.forbes.com
- Cureus | Cannabinoid Receptors and Their Relationship With Chronic Pain: A Narrative Review https://www.cureus.com
- Molecular Targets of Cannabidiol in Neurological Disorders - PMC https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Targeting Serotonin1A Receptors for Treating Chronic Pain and Depression - PMC https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Use vanilla and other natural remedies to relieve and prevent headaches - NaturalNews.com https://www.naturalnews.com
- GPR55 in the brain and chronic neuropathic pain - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Drugs (psychoactive): Cannabidiol (compound of cannabis) https://www.who.int
- Cannabidiol (CBD): What we know and what we don't - Harvard Health https://www.health.harvard.edu
- Cannabis Use Linked to Increased Prevalence of MOH Among Chronic Migraineurs https://www.ajmc.com