Guida alla coltivazione della cannabis di Royal Queen Seeds

By Steven Voser Reviewed by: Gloria Payá


  • Il pH del terreno indica il livello di acidità o alcalinità, influenzando in modo significativo la salute delle piante di cannabis. Per la cannabis coltivata in suolo, l’intervallo di pH ideale è 6,0–7,0.
  • La cannabis può assorbire i nutrienti solo all’interno di un determinato intervallo di pH. Qualsiasi deviazione da questo intervallo può provocare carenze nutrizionali e il cosiddetto “blocco dei nutrienti”.
  • Per verificare il pH del terreno o dell’acqua, si possono impiegare misuratori digitali o appositi kit per verificare il pH. Le correzioni possono essere effettuate con soluzioni “pH up” o “pH down” o con metodi naturali come il compost.
  • Gestire correttamente il pH permette di ottenere piante di cannabis più vigorose e in salute, garantendo raccolti di livello superiore.

Cos’è il pH del Suolo?

Il pH è una scala di misura utilizzata per definire quanto sia acida o alcalina una sostanza. La scala del pH va da 1 a 14, dove il 7 è indice di una soluzione neutra (il pH dell’acqua pura). Se il pH è più basso di 7, la sostanza è considerata acida (pensate all'aceto o al succo di limone). Se invece è superiore a 7, la sostanza è alcalina, come nel caso di saponi, candeggina e ammoniaca.

In termini più scientifici, il livello di pH ha a che fare con la concentrazione degli ioni idrogeno presenti, nel nostro caso, nell’acqua d'irrigazione. Il pH è definito come una scala logaritmica in base 10 (decimale), il che significa che l’acqua con pH 6 è 10 volte più acida dell’acqua con pH 7.

Qui di seguito vi riportiamo un grafico dei diversi livelli di pH di alcune sostanze comuni:

1.0 - Acido delle batterie
2.0 - Succo di limone e aceto
3.0 - Succo d’arancia e soda
4.0 - Passata di pomodoro
5.0 - Caffè nero e banane
6.0 - Urina e latte
7.0 - Acqua pura, non di rubinetto o in bottiglia
(il pH dell’acqua corrente o in bottiglia può variare notevolmente)
8.0 - Acqua di mare e uova
9.0 - Bicarbonato di sodio
10.0 - Latte di magnesia e acqua del Gran Lago Salato dello Utah

Come il pH influenza la disponibilità dei nutrienti

La capacità delle piante di cannabis di assorbire i nutrienti dipende dal pH del terreno, poiché la solubilità dei diversi nutrienti varia in base al livello di pH. Ad un pH di 6,5, la maggior parte dei nutrienti è disponibile come ioni idrosolubili che vengono prontamente assorbiti dalle radici delle piante. A loro volta, le piante ottengono il nutrimento di cui hanno bisogno per massimizzare la crescita.

Se i livelli di pH del terreno superano o scendono significativamente oltre 6,5, la disponibilità dei nutrienti subisce delle variazioni. Quando i livelli di pH scendono, ferro (Fe), manganese (Mn) e alluminio (Al) diventano più disponibili per le piante, ma un’eccessiva disponibilità di questi elementi è tossica.

A pH alti, il potassio (K), il fosforo (P), lo zolfo (S), il boro (B) e il molibdeno (Mo) diventano più solubili e, quindi, più accessibili per le piante. Ma se il pH del terreno non è adeguato, le piante non riescono ad assorbire il giusto equilibrio di nutrienti necessario per una crescita sana.

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I Vantaggi di Mantenere il pH su Valori Ottimali

I vantaggi di controllare e mantenere il pH su valori ottimali nelle colture di cannabis sono piuttosto evidenti. Avrete piante più sane, che mostreranno una crescita più vigorosa e, di conseguenza, daranno raccolti migliori. Inoltre, vi assicurerete che il tempo e i soldi spesi per concimare le piante saranno ben ripagati.

Se controllerete regolarmente il pH del vostro substrato di coltura, le vostre piante saranno in grado di assorbire tutte le sostanze nutritive apportate con i fertilizzanti. Riuscirete anche a rilevare in anticipo eventuali squilibri di pH, riducendo al minimo il rischio di incorrere in carenze nutritive in un secondo momento (ne parleremo più avanti).

Segnali di pH alto e basso nelle piante di cannabis

Alcuni segnali che indicano che il pH è sbagliato quando si coltiva cannabis includono:

PH basso
  • Crescita stentata
  • Foglie e rami con sfumature rossastre o violacee.
  • Necrosi fogliare (imbrunimento ed appassimento delle foglie sane)
  • Punte delle foglie bruciate
  • Foglie contorte
  • Clorosi fogliare (ingiallimento delle foglie con venature verdi)
PH alto
  • Macchie marroni sulle foglie
  • Foglie rachitiche o avvizzite.
  • Necrosi fogliare (imbrunimento ed appassimento delle foglie sane)
  • Clorosi fogliare (ingiallimento delle foglie con venature verdi)
  • Necrosi delle punte delle nuove foglie
  • Foglie di colore verde scuro con sfumature rosse o viola

Tutti i sintomi sopra indicati sono causati da carenze nutrizionali derivanti da squilibri del pH. Tuttavia, non sarà sufficiente fornire più nutrienti alle piante per risolvere il problema. Sarà invece necessario correggere il pH eseguendo un lavaggio delle radici per eliminare gli eccessi di fertilizzanti accumulati nel terreno e, successivamente, riprendere la concimazione con un mix bilanciato di nutrienti.


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Comprensione e Prevenzione del Blocco dei Nutrienti

Il “blocco dei nutrienti” si verifica quando le piante di cannabis non possono più assorbire le sostanze nutritive dal terreno o dai fertilizzanti usati per concimarle. Una delle cause principali del blocco dei nutrienti è il pH sbilanciato, ma può anche essere causato dall’accumulo di sali vicino alla zona delle radici a seguito della concimazione con fertilizzanti minerali (che tendono ad avere un alto contenuto di sali).

Il pH migliore per la fase di fioritura nelle coltivazioni in terra

Le piante di cannabis crescono in modo ottimale in un intervallo di pH neutro compreso tra 6 e 7, dalla semina al raccolto. Tuttavia, i coltivatori esperti spesso preferiscono alzare leggermente il pH del terreno a 6,5–7,5 durante la fase di fioritura per massimizzare l’assorbimento dei nutrienti essenziali. In particolare, potassio e fosforo (fondamentali per lo sviluppo dei fiori), insieme a calcio, zolfo e magnesio, diventano più disponibili a livelli di pH leggermente più alti.

Aumentando delicatamente il pH del terreno, assicurerete alle piante un buon equilibrio di nutrienti per la fioritura riducendo allo stesso tempo il loro accesso all'azoto, di cui non avranno bisogno durante la fase di fioritura. Infatti, un'elevata disponibilità di azoto durante la fioritura può causare squilibri nutrizionali che ostacolano notevolmente lo sviluppo dei fiori.

  • Intervallo di pH per le Colture in Suolo: 6,0–7,0

Se coltivate in terra, il livello di pH ottimale per la zona delle radici è compreso tra 6,0 e 7,0. Tuttavia, all’interno di questo intervallo, non esiste un valore prefissato “migliore” o “peggiore”. Piuttosto, consentire piccole fluttuazioni naturali all’interno di questo intervallo può contribuire a supportare l’assorbimento ottimale dei nutrienti.

Quindi, mentre lo regolate, provate a rilevare ogni volta letture leggermente diverse. Ad esempio, in un’irrigazione potreste regolare il pH su 6,2 e in quella successiva su 6,6. Finché rimane entro 6,0–7,0, non dovreste avere alcun problema. Il terreno è anche più tollerante alle oscillazioni di pH, ma solo all'interno di questo intervallo otterrete i migliori risultati.

Se coltivate in modo esclusivamente biologico, senza apportare fertilizzanti minerali, il pH sarà un problema minore. Se usate un terreno con ammendanti naturali o un compost ricco di materia organica, i microrganismi presenti lavoreranno per rendere i nutrienti più disponibili alle radici. Tuttavia, la maggior parte dei coltivatori che usano le tipiche miscele di terriccio universale e fertilizzanti minerali dovrà inevitabilmente fare i conti con il pH.

Grafico a barre che mostra come il pH del suolo (da 4,5 a 9,5) influisce sulla disponibilità di nutrienti come azoto, fosforo, potassio, calcio, zolfo, magnesio, ferro, manganese, boro, rame, zinco e molibdeno.
  • Passate al Biologico e Dimenticatevi di Misurare il pH

Alla RQS, siamo grandi sostenitori della coltivazione biologica, non solo perché fornisce un prodotto di gran lunga superiore, ma perché elimina un po’ di scocciature legate alla coltivazione, soprattutto quando si tratta di pH.

Sebbene l’uso di fertilizzanti chimici possa sembrare semplice, saper concimare correttamente una pianta di cannabis con concimi minerali liquidi può richiedere del tempo e della pratica. I fertilizzanti organici, invece, promuovono in modo naturale la salute delle piante, supportando lo sviluppo di una vita microbica sana all’interno del substrato.

L’uso di concimi naturali come il compost, vermicompost e farina di ossa crea un terreno fertile per batteri e funghi benefici che mantengono le condizioni ottimali del terreno. Quindi, nella maggior parte dei casi, non è necessario monitorare il pH del terreno con la stessa attenzione richiesta da una coltura concimata con prodotti minerali.

  • Intervallo di pH per le Colture Idroponiche e Senza Suolo: 5,5–6,5

La questione delle colture idroponiche e senza suolo è del tutto diversa quando si tratta di pH. Se coltivate senza suolo, ad esempio in fibra di cocco, il livello ottimale della zona radicale dovrebbe essere leggermente inferiore a quello del suolo, tra 5,5 e 6,5. Lo stesso vale per tutti i metodi idroponici.

Anche in questi casi, è altrettanto importante lasciare che i livelli di pH fluttuino leggermente nell’intervallo ottimale per supportare l’assorbimento di tutte le sostanze nutritive. Ad esempio, nelle colture idroponiche, calcio e magnesio vengono assorbiti principalmente a livelli di pH superiori a 6, mentre altre sostanze nutritive come il manganese preferiscono un pH leggermente inferiore.

Inoltre, in un impianto idroponico, questo non dovrebbe essere un problema, poiché i livelli di pH tendono a fluttuare leggermente e in modo naturale ad ogni concimazione. Dovrete intervenire per correggere il pH solo se i suoi valori usciranno dall’intervallo ottimale 5,5–6,5.

Quando si coltiva in fibra di cocco, perlite o idroponica, sarete voi a dover somministrare i nutrienti direttamente alla zona radicale attraverso l’acqua, generando enormi fluttuazioni di pH con molti più rischi rispetto al terreno. I substrati inerti usati nelle colture idroponiche e senza suolo trattengono semplicemente l’acqua e forniscono supporto alle radici. Quindi, quando somministrate sostanze nutritive, fate attenzione a non sovraconcimare le vostre piante.

Grafico a barre che illustra come il pH del suolo influisce sulla disponibilità di nutrienti per le piante. L'asse X varia da pH 4,5 a 8,5, mentre l'asse Y rappresenta la disponibilità relativa dei nutrienti. I nutrienti mostrati includono azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio, ferro, manganese, boro, zinco e rame.

Come monitorare e regolare il pH dell'acqua per irrigare la cannabis

Una delle parti più importanti per mantenere un pH sano del terreno è testare regolarmente il pH dell'acqua. Il pH sia dell'acqua in bottiglia che di quella del rubinetto può variare notevolmente ed influenzerà direttamente il pH del terreno delle piante. Pertanto, vi consigliamo di misurare sempre il pH dell'acqua prima di annaffiare le piante, monitorando contemporaneamente il pH del deflusso.

Un modo semplice per monitorare il pH del terreno è utilizzare un kit per il test del pH. Ecco come fare:

  1. Raccogliete un campione di acqua, soluzione nutritiva o deflusso.
  2. Aggiungete qualche goccia di soluzione indicatrice di pH.
  3. Agitate accuratamente per mescolare.
  4. Confrontate il colore della soluzione con la scala cromatica del kit.

Cercate un modo più preciso e diretto per misurare il pH della vostra coltivazione di cannabis? Provate il misuratore di pH di Hanna Instruments. Grazie ad un facile processo di calibrazione, questo misuratore portatile garantisce letture del pH precise ed immediate, senza il bisogno di interpretare tabelle cromatiche.

pH e Cannabis — FAQ

Analizziamo alcune delle domande più frequenti sul pH nelle colture di cannabis. Non esitate a consultare queste FAQ in caso di problemi di pH nelle vostre colture.

Devo Testare il pH della Soluzione Prima o Dopo Aver Aggiunto i Fertilizzanti?
Il pH dev’essere sempre misurato dopo aver aggiunto qualsiasi fertilizzante o ammendante, poiché cambieranno il valore del pH della vostra acqua. Dopo aver mescolato la sostanza nutritiva, usate un pH-metro o un kit a gocce per testarne il livello.
Devo Misurare il pH del Deflusso Dopo Aver Concimato le Mie Piante?
Sì. Ricordatevi sempre di testare il pH del deflusso della soluzione con cui concimate, in quanto questo vi darà un’idea più precisa del pH del vostro substrato.
Quanto Devo Essere Preciso con i Livelli di pH Quando Coltivo Cannabis?
Non fatevi prendere dal panico se i vostri concimi sono leggermente al di sotto o al di sopra delle condizioni ottimali appena menzionate. Intervenite solo se le fluttuazioni di pH sono importanti, in quanto potrebbero inibire la capacità delle vostre piante di assorbire le sostanze nutritive.

Misurare il pH con i Kit a Gocce

I kit a gocce per misurare il pH contengono normalmente una provetta, un flacone di soluzione per l’analisi ed una tabella del pH con codici cromatici. Testare il pH del terreno con questi kit è semplicissimo:

1. Preparate la soluzione concimante come siete soliti fare e mescolatela delicatamente. Fate attenzione a non ossigenarla eccessivamente, in quanto potreste compromettere la lettura del pH.

2. Riempite a metà la provetta con la vostra soluzione concimante ed aggiungete 3 gocce di liquido per l’analisi.

Guida passo-passo per testare il pH del suolo: mescola il suolo con acqua in una ciotola, aggiungi 3 gocce di liquido di test in una provetta. La provetta mostra un pH neutro di 7,0, ideale per il giardinaggio e la salute delle piante.

3. Agitate delicatamente la provetta per mescolare la soluzione e testate il pH del vostro fertilizzante.

4. Usate la tabella cromatica per leggere il pH della soluzione e, se necessario, usate dei prodotti specifici per aumentare/abbassare il pH fino a bilanciarlo.

5. Ripetete questo processo con il deflusso dopo aver concimato. Se la lettura del pH dal vostro deflusso è nettamente inferiore o superiore a quella del fertilizzante e rientra in una zona a rischio (inferiore a 5 o superiore a 7), potrebbe essere necessario regolare il pH del terreno.

Istruzioni per testare il pH del suolo: scuoti delicatamente la provetta e confronta il colore del liquido con una tabella per determinare il pH del suolo. L'immagine mostra una provetta con pH 7,0, che indica un suolo neutro.

Misurare il pH con i pH-Metri Digitali

Misurare il pH con un pH-metro digitale (come il nostro misuratore di pH) non potrebbe essere più semplice. Dopo aver calibrato il dispositivo, inseritelo semplicemente nella soluzione concimante, nel deflusso e nel terreno per ottenere una lettura accurata del pH della vostra coltura.

Come Regolare il pH Durante la Coltivazione della Cannabis

Se il pH del fertilizzante, del terreno o dell’acqua fosse considerevolmente al di fuori dell'intervallo ottimale, dovrete regolarlo rapidamente. Questo può essere fatto usando i prodotti “pH up” e “pH down”, che potete acquistare in qualsiasi grow shop. Se il pH è troppo alto, dovrete ovviamente aggiungere un prodotto “ph down”, e viceversa.

  • Usare Prodotti pH Down

L'acqua del rubinetto tende ad avere un pH alcalino e, nella maggior parte dei casi, vi ritroverete ad abbassare il pH piuttosto che aumentarlo. Per farlo, aggiungete piccole quantità di un prodotto “pH down” (ce ne sono di diverse marche sul mercato) alla vostra soluzione di acqua o fertilizzanti, mescolate e testate di nuovo il pH. Ripetete il processo finché i livelli di pH non saranno corretti.

  • Usare Prodotti pH Up

Il procedimento per aumentare il pH dell’acqua o della soluzione nutritiva è identico a quello per abbassarlo. Aggiungete semplicemente piccole quantità di “pH up” alle vostre soluzioni nutritive o all’acqua finché le letture del pH non saranno alla pari.

  • Metodi Alternativi per Abbassare o Alzare il pH Durante la Coltivazione della Cannabis

Oltre ad utilizzare i regolatori di pH, potete anche abbassare o aumentare il pH del vostro substrato usando una varietà di prodotti naturali. Letame, compost, vermicompost, tè di compost, aghi di pino e trucioli di legno aiutano ad abbassare delicatamente il pH del terreno con il passare del tempo.

E, sebbene questi prodotti tendano ad impiegare più tempo per avere effetto, aiuteranno anche a stabilire una vita microbica sana intorno alle radici, che promuoverà una crescita sana delle piante e le proteggerà da agenti patogeni e parassiti.

Anche il succo di limone e l’aceto sono molto efficaci nell’abbassare il pH. Ricordatevi solo di diluirli in acqua per evitare di abbassare troppo il pH e/o danneggiare le radici delle piante.

Il prodotto più usato per aumentare il pH del suolo è la calce o calce dolomitica, che si trova in polvere, pellet o in forma idrata. In alternativa, vi consigliamo di usare la cenere di legno, che aiuta ad aumentare il pH più gradualmente e, allo stesso tempo, fornisce al terreno potassio, calcio ed altri micronutrienti.

Persona che testa il pH di un liquido utilizzando un misuratore di pH e una siringa. La siringa sta per essere inserita in un becher, con altri due becher visibili sulla tavola per il processo di misurazione del pH.

Come Correggere il pH nelle Colture di Cannabis (nel Terreno e negli Impianti Idroponici)

  1. Testate sempre il pH del terreno o del serbatoio prima di apportare modifiche.
  2. Se il pH è troppo alto (troppo alcalino), vi consigliamo di aggiungere piccole quantità di succo di limone o aceto nell’acqua di irrigazione (se coltivate in terra). Per ottenere i migliori risultati, diluite il succo o l’aceto in almeno 5–10 parti d’acqua, applicatelo gradualmente e continuate a testare il pH fino a raggiungere un livello adeguato. Se coltivate idroponicamente, vi consigliamo di aggiungere piccole quantità di “pH down” (1–2ml) al serbatoio fino a quando non otterrete una lettura di pH corretta.
  3. Se il vostro pH è troppo basso (troppo acido), vi consigliamo di utilizzare un prodotto liquido a base di calce dolomitica per aumentare il pH del terreno. Se avete bisogno di una soluzione rapida, potete anche provare ad aumentare il pH aggiungendo bicarbonato di sodio all’acqua, ma la maggior parte dei coltivatori ritiene che i risultati siano di breve durata e, alla fine, preferisce usare la calce dolomitica, che dà risultati più stabili. Nelle colture idroponiche, consigliamo di usare una soluzione naturale “pH up” per regolare i livelli di pH.
Guida per regolare il pH del suolo: limone e aceto per aumentare il pH ('Troppo alcalino'), bicarbonato di sodio e dolomite per abbassare il pH ('Troppo acido').

Cannabis e pH — Conclusioni

Il monitoraggio e la regolazione del pH del terreno o del serbatoio sono dei passaggi chiave per coltivare piante di cannabis sane da cui ottenere raccolti di qualità. Se avete dei suggerimenti per regolare il pH di una coltura di cannabis, condivideteli nel riquadro dei commenti!

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