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Il CBD Ha Effetti Collaterali?
Il CBD produce effetti positivi nella maggior parte delle persone, ma alcuni segnalano effetti avversi. Gli effetti collaterali comuni del CBD sono secchezza delle fauci, lievi vertigini e mal di testa. Alcuni subiscono anche cali della pressione sanguigna e diarrea. Scopri tutto sugli effetti collaterali, perché si verificano e come evitarli.
Indice:
Nel giro di pochi anni, il CBD è passato dall’essere un componente della cannabis relativamente sconosciuto ad una molecola di fama mondiale. Ora disponibile in oli, cosmetici, fiori, concentrati e persino cibo, il CBD si trova praticamente ovunque.
Nonostante la grande popolarità di questo cannabinoide non psicotropo, sia nuovi utilizzatori che persone con esperienza di lunga data con il CBD pongono domande sugli effetti e la loro durata. Tra queste domande ci sono preoccupazioni su potenziali effetti collaterali ed interazioni con farmaci e condizioni di salute. In questo articolo, troverai tutto ciò che devi sapere sugli effetti collaterali dell’olio di CBD, sulla loro durata e su chi si manifestano.
Cos’è il CBD
Il CBD, o cannabidiolo, si trova nei tricomi della cannabis e nella materia vegetale della canapa, in particolare nei fiori. Insieme ad oltre 100 cannabinoidi e 200 terpeni, il CBD contribuisce alla vasta complessità chimica della pianta di cannabis.
Prima che il CBD diventasse “mainstream”, la cannabis era quasi esclusivamente associata al composto psicotropo THC e vista in gran parte come una droga ricreativa. La crescente diffusione del CBD ha però contribuito a spianare la strada all’accettazione della cannabis da parte della società.
Il CBD Non Produce Effetti Psicotropi od Inebrianti
A differenza della sua controparte psicotropa THC, il CBD non produce effetti che alterano la mente. Nonostante questo, le due molecole si interfacciano con il corpo umano in modo simile: attraverso il sistema endocannabinoide (ed anche tramite altri siti bersaglio).
Il sistema endocannabinoide (SEC) svolge un ruolo regolatore all’interno del corpo umano ed aiuta a bilanciare i nostri sistemi biologici. Consiste di recettori, enzimi ed endocannabinoidi prodotti dall’organismo. I due recettori SEC primari sono chiamati CB1 e CB2. Il THC si lega direttamente ai recettori CB1 all'interno del sistema nervoso centrale, dando origine ai suoi effetti psicotropi.
Il CBD, invece, esibisce una bassa affinità di legame nei confronti di questi recettori. La molecola può comunque interagire con i recettori CB1, ed attenuare gli effetti del THC. Inoltre, il cannabidiolo favorisce la conservazione degli endocannabinoidi dell'organismo, come l'anandamide, evitandone la scomposizione da parte degli enzimi. Il CBD produce molti altri effetti interagendo con diversi meccanismi, tra cui i recettori della serotonina.
Il CBD È Generalmente Ben Tollerato
Vista la bassa tossicità e l’assenza di effetti collaterali psicotropi, autorità mediche come l’Organizzazione mondiale della sanità considerano il CBD come una molecola ben tollerata e con un buon profilo di sicurezza[1]. Inoltre, l’OMS riconosce che il CBD comporti un rischio minimo o nullo di potenziale abuso o dipendenza. Nella maggior parte dei casi, le persone sane tollerano bene il CBD, tenute presente le sue eventuali interazioni con alcuni farmaci.
Il CBD Può Causare Gravi Effetti Collaterali?
Sebbene non possieda la natura inebriante del THC, il CBD può produrre effetti collaterali in alcuni utilizzatori. Queste reazioni non hanno però nulla a che fare con lo sballo. Il CBD a volte può causare effetti collaterali minori che si riducono di solito a piccoli inconvenienti. Anche le vitamine, i minerali e gli integratori usati tutti i giorni comportano il rischio di effetti collaterali minori.
Detto ciò, questo cannabinoide può interrompere il metabolismo di alcuni farmaci, causando potenzialmente dei problemi anche gravi.
Alcuni tollerano perfettamente il CBD senza alcun effetto collaterale, mentre altri sperimentano lievi fastidi come la bocca asciutta. In altre persone sono possibili gli effetti collaterali più evidenti dell’olio di CBD, come vertigini, affaticamento e bassa pressione del sangue. Leggi qui di seguito tutti i potenziali effetti collaterali causati dal CBD.
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Modifiche all’Appetito
Il CBD sembra esercitare un effetto diversificato sull’appetito. Il cannabinoide può accelerare il metabolismo e rendere più affamate alcune persone, mentre può sopprimere l’appetito in altre, portando potenzialmente alla perdita di peso.
Come facciamo a saperlo? Ebbene, la scienza ci ha consentito di accedere ad alcune importanti scoperte. In uno studio pubblicato su Epilepsy & Behaviour si sono somministrati estratti di cannabis arricchiti con CBD[2] a bambini con epilessia. Durante lo studio, i ricercatori hanno mantenuto la comunicazione con i genitori per avere un’idea dell’efficacia del trattamento, nonché di eventuali potenziali effetti collaterali. Su 117 genitori, il 30% ha riferito un aumento significativo nell’appetito del figlio.
Un altro studio [3], pubblicato su Suchttherapie nel 2016, espone una situazione leggermente diversa. Questa indagine ha analizzato 23 bambini affetti dalla sindrome di Dravet, ai quali sono stati somministrati quotidianamente 23mg di CBD per ogni kg di peso corporeo. Purtroppo, i risultati si sono rivelati inconcludenti, poiché in alcuni dei volontari è stato rilevato un aumento dell'appetito, mentre in altri una diminuzione. A quanto pare, l'effetto del CBD sull'appetito potrebbe essere influenzato da fattori secondari, ma per confermare tale teoria è necessario svolgere studi clinici su larga scala.
Sebbene questi studi presentino dei limiti, forniscono le migliori informazioni scientifiche disponibili oggi sugli effetti del CBD sull’appetito. Dopo aver provato il CBD per la prima volta, potresti notare un aumento o una diminuzione della fame, oppure nessun cambiamento.
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Vertigini
Sebbene siano casi relativamente rari, alcuni sperimentano attacchi di vertigini dopo aver assunto CBD. Molte di queste esperienze sono aneddotiche, ma sono supportate anche da una parte della letteratura scientifica. Diversi studi segnalano le vertigini come reazione avversa[4] dopo la co-somministrazione di CBD insieme al THC. Non è noto quale cannabinoide sia veramente alla base di questi effetti.
Le vertigini sono uno degli effetti collaterali più comuni associati all'assunzione di CBD, ma la loro causa resta ancora poco chiara. Nessuno studio finora ha approfondito il meccanismo alla base del perché questo possa accadere. In realtà, la scienza ha ancora molto lavoro da svolgere per comprendere veramente gli effetti del CBD, e molti dei suoi meccanismi rimangono non identificati o non divulgati. Alcuni scienziati ritengono che le vertigini possano essere dovute ad un cambiamento nella segnalazione delle cellule cerebrali ed all’attivazione del sistema nervoso autonomo che altera il flusso sanguigno verso il cervello.
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Diarrea
Forse uno degli effetti collaterali più fastidiosi dell’olio di CBD, alcuni utilizzatori segnalano diarrea dopo aver consumato il cannabinoide. Sebbene il CBD possa causare mal di stomaco in alcune persone, la molecola potrebbe non essere sempre una colpevole diretta.
Assumere quasi tutti gli integratori a stomaco vuoto ha il potenziale di indurre nausea, malessere e diarrea. È possibile risolvere il problema prendendo il CBD subito dopo un pasto, se viene tollerato meglio a pancia piena. Inoltre, quasi tutti i prodotti con CBD contengono anche altri componenti. Gli estratti a spettro completo contengono una serie di altre molecole come i terpeni, mentre le formule grezze contengono anche lipidi, cere e clorofilla che possono contribuire a disturbi di stomaco.
Gli oli di CBD utilizzano un olio vettore per diluire il prodotto. Fra i vettori più comuni troviamo olio d’oliva ed olio di cocco, ma questi raramente causano problemi. Alcune linee di prodotti utilizzano però gli oli di trigliceridi a catena media (MCT), che possono causare diarrea in alcune persone, specialmente in chi non ne è abituato.
Andando oltre le esperienze aneddotiche, anche studi come quello pubblicato sulla rivista Epilepsia nel 2018 documentano la diarrea come reazione avversa a seguito della somministrazione di CBD. Questo particolare studio ha monitorato gli effetti del trattamento con CBD a lungo termine[5] in pazienti con sindrome di Dravet. Tra gli altri effetti collaterali, la diarrea si è verificata nel 34% dei 278 pazienti.
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Affaticamento
Se prendi il CBD la mattina prima di una lunga giornata di lavoro, o durante un giorno in cui ti senti particolarmente stressato, potresti sentirti un po’ più affaticato del solito. La ricerca deve ancora identificare un meccanismo alla base di questo effetto, ed è probabile che questo stato di stanchezza derivi semplicemente dal sentirsi profondamente rilassati.
È interessante notare che in alcune circostanze il CBD può aiutare ad alleviare la fatica. Caratterizzata da estrema stanchezza, la sindrome da stanchezza cronica (CFS) lascia chi ne soffre spossato ed estremamente stanco per tutto il giorno. Rapporti aneddotici registrano una riduzione del senso di fatica in seguito alla somministrazione di CBD, probabilmente a causa di cambiamenti nei rapporti fra cellule immunitarie ed infiammazione.
A causa della possibilità di provare fatica come effetto collaterale, consigliamo di prendere il CBD le prime volte a casa durante la sera. In questo modo, non ti troverai mai lontano dal tuo letto caldo se inizi a sentirti un po’ stanco.
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Bocca Asciutta
La sensazione di bocca asciutta può verificarsi per una serie di motivi, tra cui la disidratazione ed il consumo di cannabis ad alto contenuto di THC. Anche il CBD sembra causare secchezza delle fauci in alcuni utilizzatori. Sebbene questo effetto collaterale minore sembri innocuo e di facile rimedio, può diventare fastidioso abbastanza velocemente. Il tipo di bocca asciutta causata dal CBD è diverso dal dimenticarsi semplicemente di bere un sorso d'acqua. Conosciuta come xerostomia, questa condizione deriva da un flusso di saliva ridotto o assente. Sia il THC, sia il CBD agiscono in modo simile a questo riguardo.
I recettori endocannabinoidi si trovano anche sulle ghiandole salivari e regolano la quantità di saliva che scorre nella bocca. Il THC si lega direttamente ai recettori CB1 e inibisce la produzione di saliva, ma il CBD non si lega a questo sito di recettori. Agisce piuttosto aumentando i livelli di anandamide, che poi si legano al recettore CB1, ottenendo lo stesso risultato.
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Bassa Pressione Sanguigna
L’abbassamento della pressione sanguigna risiede all’estremità più grave nello spettro degli effetti collaterali del CBD.
Numerosi studi clinici riportano la riduzione della pressione sanguigna come effetto collaterale del CBD. Uno studio del 2017 condotto nel Regno Unito ha rilevato che una singola dose di CBD riduceva la pressione sanguigna a riposo[6] in volontari sani. È interessante notare che riduceva anche l’aumento della pressione sanguigna derivante dallo stress.
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Mal di Testa
Il CBD può causare mal di testa in alcune persone. Questo effetto collaterale sembra sorgere principalmente nei nuovi utilizzatori, specialmente in chi ne assume troppo e troppo in fretta. Ci sono molte altre variabili che contribuiscono al mal di testa, inclusi alcuni cibi, lo stress e la disidratazione. Assicurati di escluderle tutte prima di dare la colpa al CBD.
D'altro canto, i ricercatori stanno attualmente testando il CBD[7] per vedere se in futuro possa essere di qualche beneficio per chi soffre di emicrania.
Il CBD Assunto Insieme ad Altri Farmaci Ha Effetti Collaterali?
Il CBD cambia il modo in cui il corpo metabolizza alcuni farmaci. Il cannabinoide non interagisce direttamente con altre sostanze chimiche nel sangue, ma cambia il modo in cui il fegato le scompone.
Il fegato gioca un ruolo fondamentale nella fisiologia umana. Questo affascinante organo aiuta a metabolizzare i macronutrienti, attivare gli enzimi e filtrare il sangue. Il fegato produce alcuni enzimi che lavorano anche per scomporre i farmaci e porre fine ai loro effetti nel corpo.
Uno di questi gruppi è la famiglia degli enzimi del citocromo P450. Queste proteine sono coinvolte nella produzione di un’ampia gamma di farmaci. Come potresti ricordare dalle lezioni di biologia, ogni tipo di enzima catalizza una reazione con un tipo specifico di substrato. Uno specifico enzima CYP noto come CYP3A4 scompone circa il 60% di tutti i farmaci da prescrizione. I substrati includono:
- Farmaci per le convulsioni
- Immunosoppressori
- Antidepressivi
- Antipsicotici
- Calcio-antagonisti
- Oppioidi
Il CYP3A4 funziona anche per scomporre il CBD. Durante questo processo metabolico, il CBD interferisce con l’enzima e inizia ad inibirlo. Se ci sono farmaci nel sistema, questi rimangono nel flusso sanguigno più a lungo del previsto se sono presenti bassi livelli di questo enzima.
È vero anche il contrario. Se una persona assume già farmaci che richiedono il metabolismo del CYP3A4, il CBD potrebbe non ricevere la sua giusta quota di elaborazione, con conseguente aumento dei suoi livelli nel sangue.
Medici e farmacisti prescrivono farmaci in quantità molto specifiche, impostate per funzionare per un certo periodo di tempo. Interrompendo questo processo, il CBD potrebbe mettere in pericolo alcuni pazienti. Ad esempio, i farmaci che richiedono di evitare di guidare od utilizzare macchinari pesanti possono allungare il tempo previsto del loro effetto negativo sui tempi di reazione.
Una ricerca pubblicata su Epilepsia ha analizzato gli effetti del CBD[8] quando co-somministrato con il farmaco per l’epilessia clobazam. In uno studio su 25 bambini, 13 ricevevano clobazam come trattamento prescritto. I ricercatori hanno riscontrato un aumento medio dei livelli di clobazam del 60–80% nei partecipanti.
Sebbene ciò abbia consentito ai ricercatori di ridurre la quantità di farmaco prescritto insieme al CBD, riducendo a loro volta gli effetti collaterali del clobazam, non si deve mai provare a co-somministrare farmaci con CBD senza la supervisione del proprio medico.
Gli Effetti Collaterali del CBD Scompaiono nel Tempo?
Se si verificano effetti collaterali del CBD, è probabile che scompaiano rapidamente. Tutte le sostanze hanno un’emivita, ovvero il tempo necessario affinché i loro livelli nel corpo si riducano della metà attraverso l’elaborazione e l’eliminazione.
L’emivita del CBD rimane non confermata, poiché gli studi producono risultati diversi. Sembra però che il cannabinoide abbia un’emivita di 18–35 ore con metodi di somministrazione rapidi come il fumo, che causano una riduzione dei livelli più veloce. Anche se ci vuole un po’ di tempo prima che il CBD lasci completamente il sistema, gli effetti della molecola iniziano a diminuire dopo circa 4–6 ore.
Come Limitare gli Effetti Collaterali del CBD
Sia che tu abbia già sperimentato gli effetti collaterali del CBD o che semplicemente desideri evitare la possibilità in futuro, ci sono alcune variabili che puoi controllare per ridurre le tue possibilità di provare questi effetti.
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Acquista Oli di CBD di Alta Qualità
A seguito dell’aumento di popolarità del CBD, il mercato di questo cannabinoide si è rapidamente saturato e all’improvviso chiunque si è messo ad offrire la propria marca di prodotti CBD. Sebbene numerose aziende offrano oli di alta qualità, molte altre sono sotto la media, per non dire altro. Per ridurre le tue possibilità di sperimentare effetti collaterali con l'olio di CBD, scegli prodotti di alta qualità di aziende rispettabili che contengono esattamente ciò che dichiarano sul flacone, niente di più, niente di meno.
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Acquista Prodotti CBD Testati da Laboratori Indipendenti
Le aziende affidabili sono sicure della qualità dei propri prodotti CBD, al punto da offrire ai clienti la garanzia di test di laboratorio per ogni lotto di olio CBD. Acquista quindi solo prodotti che vengono inviati a laboratori di analisi indipendenti per essere sottoposti a test prima della vendita. Questo garantisce un olio di alta qualità, privo di contaminanti come metalli pesanti e livelli critici di THC.
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Inizia con Poco e Lentamente
Il CBD agisce su ciascun individuo in modo diverso. Se sei nuovo a questo cannabinoide, ti suggeriamo di iniziare con singole dosi basse. Consenti al tuo corpo di abituarsi ed aumenta lentamente nel tempo la dose e la frequenza per ridurre al minimo la possibilità di effetti negativi. Una volta trovato il tuo dosaggio ideale, saprai esattamente quanto prenderne senza iniziare a provare effetti indesiderati.
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Cerca Ingredienti Naturali
Sfortunatamente, alcune piante di canapa non vengono coltivate nel modo più responsabile o sicuro. I pesticidi possono finire nel prodotto finale, causando potenziali effetti dannosi. Da Royal Queen Seeds, utilizziamo solo piante di canapa coltivate con metodi naturali e con livelli di THC inferiori al limite consentito dalla UE.
Sicurezza dell’Olio di CBD: Le Conclusioni
Il CBD è considerato una molecola sicura con un basso rischio di abuso. La maggior parte delle persone non sperimenterà alcun effetto collaterale ed otterrà solo effetti piacevoli e di lucidità. Tuttavia, se inizi a sperimentare effetti collaterali o stai assumendo qualsiasi farmaco, devi consultare il tuo medico per sapere se il CBD è la scelta giusta per te.
- CANNABIDIOL (CBD) Critical Review Report https://www.who.int
- Perceived efficacy of cannabidiol-enriched cannabis extracts for treatment of pediatric epilepsy: A potential role for infantile spasms and Lennox-Gastaut syndrome - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- An Update on Safety and Side Effects of Cannabidiol: A Review of Clinical Data and Relevant Animal Studies https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Oromucosal Δ9-tetrahydrocannabinol/cannabidiol for neuropathic pain associated with multiple sclerosis: An uncontrolled, open-label, 2-year extension trial - ScienceDirect https://www.sciencedirect.com
- Long‐term cannabidiol treatment in patients with Dravet syndrome: An open‐label extension trial https://onlinelibrary.wiley.com
- A single dose of cannabidiol reduces blood pressure in healthy volunteers in a randomized crossover study https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Does cannabidiol (CBD) oil decrease the frequency and severity of chronic headaches? https://journals.lww.com
- Drug-drug interaction between clobazam and cannabidiol in children with refractory epilepsy - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov