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By Miguel Ordoñez Reviewed by: Silvia Maroto


Chi coltiva cannabis ha sempre occhi e orecchie aperti per trovare nuove tecniche di coltivazione. Il bokashi potrebbe aiutarvi a ottenere il vostro miglior raccolto di sempre? Continuate a leggere per scoprire questo singolare ammendante giapponese per il terriccio.

COSA È IL BOKASHI?

Bokashi è una parola giapponese che significa “materia organica fermentata”. È una tecnica di compostaggio derivata da antichi metodi di fertilizzazione, basata sui processi di fermentazione anaerobica catalizzati da miscele di particolari microbi[1].

Il bokashi sfrutta i principi della fermentazione inoculata, proprio come la birra. Il grano fermentato[2] con batteri chiamati Microorganismi Effettivi (EM) viene normalmente utilizzato per far partire il processo di trasformazione dei rifiuti organici.

Il bokashi è oggi apprezzato da chi coltiva in maniera biologica come un ammendante sostenibile per il terreno, che favorisce ottimi risultati migliorando la salute della pianta e il suo rendimento, senza l'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. Molti coltivatori di cannabis hanno anche cominciato a preparare da sé il loro bokashi[3], impiegandolo da solo o in una miscela di compost, per giovare di tutto il potenziale fertilizzante dei rifiuti domestici e del giardino.

IL BOKASHI È MEGLIO DEL COMPOSTAGGIO?

Il bokashi si potrebbe considerare migliore del compost convenzionale in quanto contiene più azoto, uno dei nutrienti più importanti per la fase di crescita vegetativa[4] della cannabis—che è più probabile scarseggi nel terriccio normale.

Ma il vantaggio più evidente e immediato del bokashi è la sua rapidità. Le tecniche tradizionali di compostaggio dei resti di cibo e del giardino richiedono almeno tre mesi di preparazione, e molto del potenziale fertilizzante del materiale grezzo si disperde nell'ambiente.

Con il bokashi, occorrono solo poche settimane per creare un fertilizzante concentrato per le vostre piante, senza l'ossidazione che dissolve nell'atmosfera materia vegetale, metano e anidride carbonica[5]. Per di più, questo materiale fermentato costituisce un eccellente ingrediente aggiuntivo al contenitore del vermicompostaggio.

Il compostaggio bokashi richiede meno spazio del compostaggio convenzionale, semplicemente perché non richiede la presenza di aria nel contenitore del compost. L'uso di contenitori ermetici per il bokashi rende anche più facile il compostaggio praticato in interni, senza cattivi odori e insetti indesiderati.

Per il bokashi è necessario uno specifico cestello a chiusura ermetica, dotato di fori sul fondo in modo che i liquidi prodotti durante la fermentazione possano scorrere via[6]. Questo sottoprodotto è già di per sé un buon fertilizzante con cui innaffiare direttamente le piante e lo si può anche diluire per adoperarlo come spray fogliare.

Il bokashi può mutare gli scarti di cucina in nutriente per le piante di cannabis

CI SONO INCONVENIENTI?

Sì. Dato che il compost ordinario è già passato attraverso una significativa decomposizione, una maggior quantità di nutrienti è immediatamente disponibile per le radici. Al contrario, il bokashi in fermentazione non ha ancora dato inizio al processo di decomposizione, e dunque gran parte dei suoi nutrienti sono ancora trattenuti in grosse molecole e le radici non sono in grado di assorbirli rapidamente.

Ecco perché il bokashi non può venir applicato alla superficie del terreno; deve essere sotterrato o aggiunto ad un compost convenzionale. Mentre il processo di fermentazione è rapido, la decomposizione finale nel terreno non lo è, e non risulta dunque molto chiaro quando i nutrienti diventino disponibili per le radici della vostra pianta.

Nessun fertilizzante fatto in casa—compresi compost e bokashi fermentato—si può considerare completamente esente da agenti patogeni. Entrambe queste tecniche potrebbero infatti trasferire agenti patogeni nel terreno, anche se questa non è la causa più probabile di infestazione per una coltura cannabica.

Dobbiamo anche tenere a mente che il bokashi non funziona bene con il materiale ricco di carbonio che si trova nei giardini. Il compost è migliore per sbarazzarsi del tipo di residui organici generati da gran parte dei giardini, e dunque il bokashi non rimpiazza il cestino di compostaggio nella maggior parte delle colture organiche.

Occorre infine ricordare che, a parte una piccola perdita di contenuto liquido, il bokashi ha lo stesso peso prima e dopo il processo di fermentazione, mentre il compost perde una quantità di peso significativa. Il risultato pratico è che occorre una quantità maggiore di materiale fermentato per fornire lo stesso livello di nutrienti del compost.

FARE LA FERMENTAZIONE BOKASHI IN CASA

Il procedimento bokashi consente a chi coltiva di alimentare le proprie piante utilizzando solamente scarti di cucina e del giardino, compresi carne e latticini, che non sono invece adatti per altre forme di compostaggio.

Potete acquistare dei kit che vi aiutano a cominciare a usare il bokashi, o potete farlo da voi seguendo una delle ricette che trovate online per il bokashi con la crusca. È possibile trovare anche la lista completa di procedimenti e ingredienti, insieme a dei consigli da professionisti.

Alcuni coltivatori fanno crescere da sé i propri EM (Microorganismi Effettivi), ma il preciso contenuto microbico di un'inoculazione di batteri fatta in casa è difficile da valutare. Acquistando i vostri microbi da un rivenditore qualificato, vi assicurate di procurarvi i tre tipi fondamentali di fermenti lattici, lieviti e batteri fotosintetici necessari per un procedimento bokashi completo.

Per cominciare la vostra fermentazione, mettete i vostri scarti di cucina nel cestino da bokashi e ricopriteli con delle fibre inoculate, come crusca di grano o segatura. Man mano che aggiungete resti di cibo nel cestino, aggiungete anche delle fibre. Fate solo un pochino di attenzione nel selezionare ciò che mettete nel vostro contenitore ermetico per il bokashi: sarà meglio evitare cibi avariati, ossa grandi, gusci e crostacei, tessuti sintetici, latte ed altri liquidi.

Dovreste anche far scolare i resti di cibo, in modo che non siano troppo zuppi, ma siate preparati: come abbiamo detto prima, dovrete comunque fare i conti con qualche perdita di liquidi dal fondo del cestello. Conservateli in maniera adeguata o utilizzateli per la vostra prossima miscela di nutrienti.

Una volta che il secchio del bokashi è pieno, tenetelo chiuso e lasciate fermentare a temperatura ambiente per 2–3 settimane. Dopo questa fase di fermentazione, il bokashi è pronto per portare a termine la sua biodegradazione controllata nel terreno.

Una volta che il secchio del bokashi è pieno, tenetelo chiuso e lasciate fermentare a temperatura ambiente per 2–3 settimane.

BOKASHI E CANNABIS

Il bokashi attiva la sinergia microbica nel terreno, col risultato di un incremento della disponibilità di carboidrati, enzimi, amminoacidi e acidi organici, per le radici delle vostre piante. Questo è esattamente ciò che fanno molti prodotti specializzati per la nutrizione e la stimolazione delle radici. Ma proprio come per ogni altra soluzione o additivo per il nutrimento della cannabis, non vi aspettate miracoli.

Gli studi sul bokashi sono praticamente inesistenti. Alcuni credono che il bokashi potrebbe rivoluzionare la coltivazione della cannabis, e forse anche l'agricoltura in generale, ma esistono scarse prove scientifiche dei suoi benefici sui rendimenti, a parte alcune situazioni particolari. In ogni caso, riciclare gli scarti di cucina e produrre nutrimento sostenibile per le vostre piante non fa del male né a noi né al pianeta.

COME UTILIZZARE IL BOKASHI

Dopo aver ammendato il vostro terriccio con il bokashi, trapiantate semplicemente la vostra giovane pianta di cannabis ed innaffiatela. Questo compost fermentato è una potente fonte di nutrienti a rilascio lento, ed attirerà vermi, funghi, batteri ed altri organismi benefici[7]. Per avere un fertilizzante più forte, potete aggiungere altri ammendanti organici per incrementare i livelli di nutrienti naturali del vostro bokashi, secondo i bisogni di NPK della vostra pianta.

Come abbiamo detto, quando il bokashi viene introdotto nel vostro giardino, sviluppa reti di microbi all'interno del terreno. Ecco perché si può vedere sulla superficie una pellicola bianca. Questa costituisce la crescita di filamenti batterici chiamati actinomiceti, che fanno bene al terreno e alle vostre piante! Questi microrganismi danno al terreno il suo odore di terra,e sono microbi comuni in un compost sano. Quando questo tipo di vita microbica è altamente presente, vi occorrono meno sostanze chimiche per soddisfare le vostre piante!

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