Guida alla coltivazione della cannabis di Royal Queen Seeds
- Coltivare cannabis passo a passo
- Le basi della coltivazione della cannabis
- Scegliere i semi
- Come far germogliare i semi
- Fase vegetativa della cannabis
- Fase di fioritura della cannabis
- Come raccogliere la cannabis
- Trimming, essiccazione e concia
- Scegliere vasi e substrato
-
Coltivare indoor
- Una Panoramica Completa sulla Coltivazione di Cannabis Indoor
- Consigli sulla Coltivazione della Cannabis: Come Impostare le Luci di Coltivazione Indoor
- Quante Piante di Cannabis Posso Coltivare per Metro Quadrato?
- Coltivare Cannabis Indoor: Umidità Relativa e Temperatura
- Guida per la coltivazione idroponica di cannabis
- Micro-Coltivazione: Produrre Cannabis di Qualità in Spazi Piccoli
- Coltivare outdoor
-
Come coltivare cannabis autofiorente
- Scoprite Come Coltivare Autofiorenti: Guida Settimana Per Settimana
- Massimizzare Le Rese Con Varietà Di Cannabis Autofiorenti
- Il Miglior Terriccio Per Coltivare La Cannabis Autofiorente
- Il Piano d'Illuminazione Perfetto per la Cannabis Autofiorente
- Consigli per Coltivare Cannabis Autofiorente Indoor
- Consigli Per Coltivare Cannabis Autofiorente All'Aperto
-
pH e sostanze nutritive per cannabis
- Cos'è il pH e Come Influisce sulle Piante di Cannabis
- Nutrienti della Cannabis: Come, Quando e Perché Nutrire le Piante
- Fertilizzanti RQS: I migliori concimi per cannabis
- Cannabis & Qualità dell'Acqua Parte 2: PPM & EC
- Melassa: Un Eccellente Integratore per le Piante di Cannabis
- Come, quando e perché fare il « risciacquo » delle marihuana
- Risoluzione dei problemi: Sostanze nutritive
-
Risoluzione dei problemi: Coltivazione
- Germinazione Semi di Cannabis: Guida alla Risoluzione di Problemi
- Proteggere le piante di cannabis dal pythium (marciume radicale)
- Cosa Fare Quando le Piante di Cannabis Crescono Lentamente
- Prevenire e Correggere lo Stretching delle Piantine di Cannabis
- Come Rimediare ad un'Irrigazione Eccessiva o Insufficiente
- Riconoscere la Cannabis Maschio, Femmina ed Ermafrodita
- Identificare e trattare le comuni malattie della cannabis
- Come Recuperare Le Piante Malate Di Cannabis
- Come Evitare la Muffa Quando Si Fa Seccare e Conciare l'Erba
- Come Prevenire e Trattare le Foglie di Cannabis Secche e Friabili
- Cosa Può Dirvi una Foglia di Marijuana
- Le foglie a ventaglio ingialliscono: Cause e soluzioni.
-
Report di coltivazione di varietà di cannabis
- Report di coltivazione della HulkBerry Automatic
- Report di coltivazione della Blue Cheese Auto
- Report di coltivazione della Purple Punch Automatic
- Report di coltivazione della Triple G Automatic
- Report di coltivazione della Do-Si-Dos Automatic
- Report di coltivazione della Green Gelato Automatic
- Report di coltivazione della Haze Berry Automatic
- Report di coltivazione della Purple Queen Automatic
- Report di coltivazione della Cookies Gelato Automatic
- Report di coltivazione della Sherbet Queen Automatic
- Report di Coltivazione della Sweet Skunk Automatic
- Report di coltivazione della Medusa F1
- Training delle piante di cannabis
-
Consigli sulla coltivazione della cannabis
- Anatomia Della Pianta Di Cannabis
- Come si conservano i semi
- Di Quanta Luce Solare Ha Bisogno La Cannabis Per Crescere All'Aperto?
- Come controllare e prevenire l'allungamento nelle piante di cannabis
- Le mie piante di cannabis stanno crescendo molto alte: Cosa fare?
- Devo Preoccuparmi Se I Rami Di Cannabis Diventano Rossi O Viola?
- Cosa Fare Quando la Cannabis Coltivata Indoor Non Fiorisce
- Come Proteggere le Piante di Cannabis dallo Stress da Calore
- Come Capire Se Una Pianta Femmina È Stata Impollinata
- Coltivare cannabis terapeutica
- Lavaggio delle cime: Come pulire la cannabis nell'acqua
- Comprendere la Produzione di Cannabis per Pianta
Guida per la coltivazione idroponica di cannabis
Indice:
- La storia dell'idroponica
- I vantaggi della coltivazione idroponica
- Che differenza c'è tra sistema idroponico attivo e passivo?
- Sistemi idroponici passivi per la coltivazione della ganja
- Sistemi idroponici attivi per la coltivazione della ganja
- I costi della coltivazione idroponica
- Materiali necessari per un sistema idroponico fai-da-te
- Scegliere il substrato con cui avviare la coltura
- Scegliere un impianto di coltivazione idroponica dove coltivare le piante
- Come preparare un impianto idroponico per ottenere i migliori risultati
- L'idroponica può spaventare, ma la ricompensa vale sicuramente la pena
Come si può intuire dal nome, l'idroponica è un metodo di coltivazione fuori-suolo che usa l'acqua come substrato primario. In un impianto idroponico, le piante di cannabis vengono coltivate in secchi o ceste riempiti con un substrato colturale inerte e sospese su un serbatoio pieno d'acqua. L'acqua contiene tutte le sostanze nutritive necessarie per la sopravvivenza e la crescita delle piante, mentre l'uso di pietre porose consente di ossigenare il serbatoio. Questo modello di base si presenta in diverse forme e sistemi e la scelta dell'impianto dipende dalle preferenze di ogni coltivatore. Ci sono molti vantaggi nel coltivare idroponicamente e in questo articolo cercheremo di trattarli tutti. Prima, però, approfondiamo la storia di questa affascinante forma d'arte.
La storia dell'idroponica
Di primo acchito, la coltura idroponica potrebbe sembrare il risultato dei più moderni progressi tecnologici. Tuttavia, questo non potrebbe essere più lontano dalla verità. Le origini delle colture in acqua risalgono a migliaia di anni fa nella storia dell'essere umano. Si teorizza che i famosi giardini pensili di Babilonia, creati nel 600 a.C., facessero uso dei principi dell'idroponica. La regione situata vicino all'Eufrate era per natura secca ed arida e si ipotizza che le colture di questi giardini potessero essere alimentate da un sistema di percolazione che attingeva acqua dal fiume.
Avanzando nel tempo fino al X e XI secolo, la civiltà azteca faceva uso della coltivazione idroponica per garantire il sostentamento della propria società. Dopo essere stata costretta ad abbandonare le sue terre per colpa di un conflitto, questa popolazione si stabilì lungo le sponde del lago Tenochtitlan. Qui iniziarono a costruire zattere galleggianti ricoperte di terreno, consentendo alle piante di crescere sul manto e alle radici di diffondersi nelle acque sottostanti.
Più di recente, ma pur sempre distante dai giorni nostri, troviamo l'esempio delle coltivazioni idroponiche dello scienziato inglese John Woodward, nel 1699. Il suo lavoro consisteva nel coltivare piante di menta verde in acqua. Fu così che scoprì che le specie vegetali tendono a crescere più velocemente all'interno di una fonte d'acqua mista a terreno.
I vantaggi della coltivazione idroponica
Se parlate con un coltivatore esperto in idroponica, una delle prime cose che probabilmente vi dirà è che le piante coltivate idroponicamente crescono molto più velocemente rispetto a quelle coltivate in terra. Ed ecco svelato il primo vantaggio di questo metodo di coltivazione. Le piante crescono infatti più rapidamente del 30–50% e, nella maggior parte dei casi, offrono rese più abbondanti. Ciò è principalmente dovuto al fatto che le sostanze nutritive contenute in un impianto idroponico sono molto più facilmente disponibili per le piante. Le sostanze nutritive sono sospese nell'acqua e penetrano direttamente nel sistema radicale, in quanto non esiste alcun terreno da attraversare. Al contrario, le piante che crescono in terra devono diffondere le loro radici attraverso il substrato per assorbire i nutrienti degli strati più profondi. Un facile accesso alle sostanze nutritive consente alle piante di conservare energia, che viene quindi dirottata verso la crescita.
Che differenza c'è tra sistema idroponico attivo e passivo?
I sistemi idroponici possono essere attivi e passivi, a seconda del modo in cui vengono progettati. I sistemi attivi prevedono la movimentazione della soluzione nutritiva tramite pompe elettriche e l'ossigenazione dell'acqua attraverso pietre porose. I sistemi passivi sono molto più semplici, ed alcuni di essi sfruttano la risalita capillare al posto delle pompe elettriche per somministrare il nutrimento alle piante.
Sistemi idroponici passivi per la coltivazione della ganja
I sistemi idroponici passivi hanno un assetto minimalista. Si avvalgono di metodi low-tech per convogliare acqua e sostanze nutritive verso le radici della cannabis, senza utilizzare elettricità.
Tipi di sistemi idroponici passivi
Esistono vari sistemi idroponici passivi, ma i più popolari sono il metodo Kratky e il sistema a stoppino.
Il metodo Kratky | Sistema dello stoppino |
Il metodo Kratky | Sistema dello stoppino |
Vantaggi dei sistemi idroponici passivi
I sistemi idroponici passivi sono semplici e facili da installare. Sono ideali per chi utilizza questi impianti a base idrica per la prima volta, e sono più economici rispetto ai sistemi attivi. Di seguito indichiamo i principali vantaggi dei sistemi idroponici passivi:
✔️Costi moderati
✔️Facilità di installazione
✔️Adatti a principianti
✔️Richiedono meno elettricità
I sistemi idroponici passivi sono migliori rispetto all'annaffiatura manuale?
Dipende dal sistema utilizzato. Con il metodo Kratky non è necessario procedere all'irrigazione manuale. I sistemi a stoppino su terreno sono generalmente superiori rispetto all'annaffiatura manuale, poiché il rilascio lento e graduale minimizza il rischio di una somministrazione d'acqua eccessiva. Tuttavia, in alcuni casi questo metodo non è in grado di fornire acqua a sufficienza agli esemplari molto grandi e particolarmente assetati. Pertanto, a volte è necessario intervenire con un annaffiatoio.
Sistemi idroponici attivi per la coltivazione della ganja
I sistemi idroponici attivi si avvalgono della tecnologia moderna per mantenere le piante nutrite, irrigate e ventilate. Tramite pompe elettriche e pietre porose è possibile fornire alle radici della cannabis tutto il nutrimento necessario per supportare la salute dell'esemplare. Dal momento che questi sistemi prevedono l'utilizzo di dispositivi elettronici, il coltivatore può decidere di automatizzare l'intera procedura per ridurre il carico di lavoro.
Tipi di sistemi idroponici attivi
Se siete interessati ai sistemi idroponici attivi, avete tantissime opzioni a vostra disposizione.
Coltura in acque profonde – Deep Water Culture | Ebb and Flow |
Tecnica della pellicola nutritiva (NFT) | Sistema goccia a goccia |
Aeroponica |
Coltura in acque profonde – Deep Water Culture | Ebb and Flow | Tecnica della pellicola nutritiva (NFT) | Sistema goccia a goccia | Aeroponica |
Vantaggi dei sistemi idroponici attivi
I sistemi idroponici attivi sono ideali per le operazioni di coltivazione su larga scala. Nonostante la loro vulnerabilità in caso di blackout o cali di tensione, offrono numerosi vantaggi:
✔️Efficienza idrica
✔️Ossigenazione ottimale
✔️Facili da automatizzare
I costi della coltivazione idroponica
Quando si parla di coltivazione idroponica, subito affiorano alla mente immagini di impianti altamente tecnologici: interruttori automatici, luci lampeggianti, timer e cronometri. In realtà, il costo di un sistema idroponico dipende soprattutto dalla quantità di denaro che si è disposti ad investire. Esistono vari tipi di impianti idroponici, da quelli semplicissimi composti da un semplice secchio di plastica, ai sistemi auto-drenanti e con irrigazione automatica. Per risparmiare tempo, acquistate uno starter kit per coltivazione idroponica a basso costo. In esso troverete tutto il materiale di cui avete bisogno per affrontare ogni fase di crescita delle piante, dalla germinazione alla maturazione. Un kit costa circa 235 €.
Materiali necessari per un sistema idroponico fai-da-te
Se preferite realizzare un impianto idroponico da soli, consultate la breve guida qui sotto. L'elenco comprende tutta l'attrezzatura necessaria per costruire un sistema idroponico indoor essenziale. Scegliete il prodotto più adatto alle vostre esigenze in base alla lista fornita. Acquistando ogni strumento separatamente, potrete investire denaro su attrezzature più importanti, come le lampade da coltivazione, riducendo le spese in altri settori.
Ecco cosa vi servirà:
a) Lampade (LED o al sodio) | h) Semi |
b) Supporti per lampade | i) Ventole di aerazione e tubi di canalizzazione |
c) Tenda di coltivazione | j) Filtro a carbone |
d) Vassoio e serbatoio per impianto idroponico | k) Ventole oscillanti |
e) Pietra porosa e pompa | l) Sostanze nutritive per idroponica |
f) Substrato di coltivazione (es. fibra di cocco) | m) Misuratore pH/EC/TDS |
g) Vasi con trama a rete | n) Termometro/Igrometro |
b) Supporti per lampade
d) Vassoio e serbatoio per impianto idroponico
e) Pietra porosa e pompa
f) Substrato di coltivazione (es. fibra di cocco)
g) Vasi con trama a rete
h) Semi
i) Ventole di aerazione e tubi di canalizzazione
k) Ventole oscillanti
l) Sostanze nutritive per idroponica
m) Misuratore pH/EC/TDS
n) Termometro/Igrometro
1. Scegliere il substrato con cui avviare la coltura
Adesso che abbiamo affrontato la storia e i benefici della coltivazione idroponica, è tempo di iniziare. Per farlo, dovrete scegliere un substrato di coltura, una sostanza capace di mantenere in posizione l'intersezione tra il gambo e le radici. In questo modo, le radici potranno crescere nell'acqua alla ricerca di nutrienti. I substrati inerti consentono inoltre un buon accesso dell'aria dalla parte superiore delle radici. Esiste una lunga lista di substrati usati dai coltivatori, ma alcuni sono più comuni di altri. Ogni substrato ha i propri vantaggi ed alcuni si adattano meglio di altri ai diversi sistemi. Quando ci si avvicina a questo mondo, si tratta di sperimentare fino a trovare il substrato che più si adatta alle proprie esigenze.
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Argilla espansa
L'argilla espansa è una delle opzioni più popolari, un eccellente materiale che mantiene una corretta ossigenazione dei sistemi radicali. In alcuni casi, l'argilla espansa richiede l'intervento dei coltivatori per bilanciare il suo pH e così creare un ambiente di crescita ottimale. Tuttavia, in commercio si trova anche l'argilla espansa già trattata. Dovrete versare questo substrato in un cestino di plastica per la coltura idroponica, dotato di fessure attraverso cui cresceranno le radici.
L'argilla espansa è una delle opzioni più popolari, un eccellente materiale che mantiene una corretta ossigenazione dei sistemi radicali. In alcuni casi, l'argilla espansa richiede l'intervento dei coltivatori per bilanciare il suo pH e così creare un ambiente di crescita ottimale. Tuttavia, in commercio si trova anche l'argilla espansa già trattata. Dovrete versare questo substrato in un cestino di plastica per la coltura idroponica, dotato di fessure attraverso cui cresceranno le radici.
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Lana di roccia
La lana di roccia è un'altra scelta molto popolare ed è un materiale creato usando rocce vulcaniche con una trama simile alla lana, da qui il nome. La lana di roccia ha un'ottima ritenzione idrica e mantiene umide le parti superiori delle radici. La lana di roccia può essere collocata all'interno di un cestello per l'idroponica, ma può anche essere posizionata direttamente nella parte superiore di un secchio o di un serbatoio senza coperchio.
La lana di roccia è un'altra scelta molto popolare ed è un materiale creato usando rocce vulcaniche con una trama simile alla lana, da qui il nome. La lana di roccia ha un'ottima ritenzione idrica e mantiene umide le parti superiori delle radici. La lana di roccia può essere collocata all'interno di un cestello per l'idroponica, ma può anche essere posizionata direttamente nella parte superiore di un secchio o di un serbatoio senza coperchio.
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Perlite
La perlite è un vetro vulcanico che si espande quando viene esposta a temperature elevate. Viene spesso usata nei terricci per piante da giardino per apportare maggiore aerazione, che è esattamente il motivo per cui risulta così efficace come substrato per la coltivazione idroponica della cannabis.
La perlite è un vetro vulcanico che si espande quando viene esposta a temperature elevate. Viene spesso usata nei terricci per piante da giardino per apportare maggiore aerazione, che è esattamente il motivo per cui risulta così efficace come substrato per la coltivazione idroponica della cannabis.
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Fibra di cocco
La fibra di cocco è un'ottima alternativa ecosostenibile da usare come substrato colturale. Si tratta della fibra che ricopre le noci di cocco, che viene separata ed usata per migliorare l'aerazione e la ritenzione d'umidità. La fibra di cocco è anche conosciuta per proteggere le radici dalle infezioni, grazie alla presenza di ormoni stimolanti di origine vegetal.
2. Scegliere un impianto di coltivazione idroponica dove coltivare le piante
Adesso che avete selezionato il substrato di coltura, è tempo di scegliere quale tipo di impianto idroponico usare. Tutti i sistemi sono simili, in quanto usano una soluzione acquosa arricchita con sostanze nutritive. Tuttavia, gli impianti possono variare notevolmente a seconda di alcuni fattori, quali l'esposizione e la circolazione dell'acqua. La maggior parte dei seguenti sistemi possono essere acquistati in commercio, ma se siete abili nel fai-da-te, potete facilmente costruirvene uno usando secchi, trapani, pompe e pietre porose.
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Il metodo Kratky
Il metodo Kratky rende la coltivazione idroponica più accessibile, semplice, ed economica. Per realizzare questo impianto è infatti possibile utilizzare utensili di uso comune, tra cui secchi e scatole di plastica. Le piante vengono inserite all'interno di vasi a rete, incastrati in appositi fori, in modo che le radici restino sospese nella soluzione nutritiva sottostante.
Un vuoto d'aria tra la superficie della soluzione liquida e la base della pianta garantisce un'adeguata ventilazione nella parte superiore delle radici. Ciò fornisce ossigeno all'apparato radicale, eliminando la necessità di usare pietre porose. Man mano che le radici si espandono, il livello della soluzione nutritiva si abbasserà. I coltivatori devono semplicemente riempire periodicamente i contenitori, prima che le piante assorbano tutti i fluidi.
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Coltura in acque profonde – Deep Water Culture
I sistemi di coltura in acque profonde rappresentano la versione attiva del metodo Kratky. Sono composti da un singolo serbatoio, riempito di soluzione nutritiva fino all'orlo. Le piante vengono collocate all'interno di vasi a rete, ed incastrate in una lastra di polistirolo che galleggia in superficie. A differenza del metodo Kratky, nel sistema di coltura in acque profonde non è necessario creare un vuoto per arieggiare la parte superiore delle radici. Per ossigenare la soluzione nutritiva si utilizzano delle pietre porose.
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Flusso e riflusso
Un sistema di flusso e riflusso (anche conosciuto come "ebb and flow" e "tavola di marea") consiste, appunto, nel far fluire e rifluire l'acqua. Questi sistemi sono composti da numerosi secchi sospesi su un vassoio che presenta un ingresso ed un'uscita per l'acqua. Entrambe le aperture sono collegate ad un serbatoio esterno contenente le sostanze nutritive, una pietra porosa per ossigenare l'approvvigionamento idrico ed una pompa per spostare l'acqua nel vassoio. In questi impianti idroponici, le radici non sono costantemente immerse nell'acqua, ma è piuttosto l'acqua ad inondare periodicamente il vassoio con ossigeno fresco e acqua arricchita di sostanze nutritive. Al termine del ciclo di pompaggio, tutta l'acqua rientra nel serbatoio esterno.
Questo sistema consente una concimazione periodica delle piante. L'intervallo di tempo in cui il vassoio è vuoto permette ai coltivatori di badare alle radici e di raccogliere le piante con maggiore facilità.
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Sistema goccia a goccia
Il sistema goccia a goccia installato in un impianto idroponico è molto simile a quello usato per irrigare le colture in terra. È composto da un vassoio di grandi dimensioni pieno di substrato, come l'argilla espansa. Le piante vengono collocate direttamente nel substrato, ed ognuna viene irrigata dal proprio tubicino di gocciolamento posizionato nelle immediate vicinanze. Un serbatoio d'acqua esterno con pietre porose e pompa fornisce un costante gocciolamento d'acqua su ogni pianta. Le radici sono continuamente esposte all'aria, e l'acqua in eccesso gocciola lungo il substrato per poi tornare nel serbatoio esterno.
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Tecnica della pellicola nutritiva (NFT)
La tecnica della pellicola nutritiva è, per alcuni aspetti, simile alla tecnica ebb and flow. Tuttavia, anziché irrigare periodicamente il vassoio che contiene gli esemplari, la tecnica del film nutritivo fornisce alle radici un flusso costante di acqua e sostanze nutritive. Il serbatoio contiene una pietra porosa per ossigenare la soluzione, ed una pompa dell'acqua elettrica per dirigere la soluzione all'interno del vassoio. Il vassoio è leggermente inclinato, per consentire alla soluzione di defluire e tornare nella cisterna dopo aver attraversato le radici.
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Sistema dello stoppino
Il sistema a stoppino è composto da un recipiente con il substrato e da un serbatoio separato che contiene la soluzione nutritiva. Alcuni coltivatori scelgono di riempire il contenitore con del terriccio, mentre altri preferiscono substrati come la fibra di cocco. Questi materiali consentono all'ossigeno di penetrare e ventilare le radici, senza bisogno di usare una pompa.
Gli stoppini vengono usati per trasportare passivamente la soluzione nutritiva fino alle radici. Una estremità è immersa nel serbatoio che contiene il nutrimento, mentre l'altra viene depositata nel recipiente con il substrato. Lo stoppino assorbe l'acqua dal serbatoio, e la indirizza verso le radici grazie al fenomeno della capillarità.
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Aeroponica
L'aeroponica è forse la versione più futuristica della coltivazione idroponica. L'acqua viene nebulizzata e dispersa nell'aria per ottimizzare l'aerazione e l'idratazione. Le piante sono disposte nella parte superiore di un grande serbatoio, riempito per un 25% d'acqua. Nell'acqua è immersa una pompa che spinge la soluzione verso dei diffusori d'acqua posizionati al di sotto degli apparati radicali. Questa sottile nebbia viene costantemente assorbita dalle radici, consentendo alle piante di ricevere contemporaneamente enormi quantità di aria e acqua.
3. Come preparare un impianto idroponico per ottenere I migliori risultati
Una volta scelto il sistema più adatto alle proprie esigenze, bisogna prepararlo correttamente per evitare situazioni potenzialmente dannose. La natura umida e scura dei serbatoi d'acqua è un habitat ideale per diverse famiglie di agenti patogeni. Prima di usare l'impianto, sterilizzate tutta l'attrezzatura per ridurre al minimo i rischi di contaminazione. Pulite accuratamente i secchi, i vassoi, i tubi e i serbatoi con alcool, acqua calda e acqua ossigenata. Una volta sterilizzati, potete procedere seguendo le istruzioni per configurarlo correttamente.
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Garantire una manutenzione regolare dell'impianto
Tutti i sistemi idroponici richiedono una frequente manutenzione per garantire l'ambiente di crescita ottimale. Qui di seguito vi riportiamo i principali fattori che dovete considerare.
A) Monitorare sempre il pH
Per garantire un ambiente di crescita ottimale dovrete testare costantemente il pH. Le sostanze nutritive sono più disponibili per le piante quando l'ambiente è leggermente acido. Pertanto, viene richiesto un pH di 5,5–5,8. Usate un apposito kit per testare il pH con regolarità ed assicuratevi di sostituire la soluzione ogni settimana, al fine di mantenere questo intervallo. Durante la fioritura, le piante prediligono invece un pH di 6.
B) Mantenere la temperatura dell'acqua a circa 20°C
La cannabis coltivata idroponicamente preferisce le temperature di 20°C. Questo parametro può essere monitorato usando un termometro ad acqua e modificato usando uno scaldaacqua, se le temperature dovessero essere troppo basse.
C) Apportare le giuste quantità di fertilizzante
Le piante idroponiche richiedono gli stessi nutrienti delle loro controparti coltivate in terra. Il modo più semplice per concimare le piante è acquistare fertilizzanti formulati per l'idroponica che contengano tutte le sostanze necessarie sia per la fase vegetativa che per quella di fioritura. Sulle etichette dei prodotti viene anche riportata la frequenza con cui bisogna aggiungerli e con quale diluizione.
D) Mantenere tutte le attrezzature pulite per evitare la contaminazione
Sia i serbatoi che i vassoi devono essere svuotati e puliti circa ogni due settimane. Questo processo manterrà le radici delle piante al sicuro dai patogeni invasori e dalle malattie. Ripetete lo stesso procedimento menzionato nel paragrafo sulla preparazione dell'impianto.
E) Selezionare una varietà da coltivare idroponicamente
La selezione della varietà è un fattore molto importante nella coltivazione idroponica. Le piante coltivate indoor all'interno di questi sistemi sono libere di assorbire i concimi in modo estremamente rapido, il che spesso provoca una crescita esplosiva e molto rapida. Per questo motivo, selezionare una varietà sativa di grandi dimensioni non sarà la scelta migliore, soprattutto se il vostro sistema è installato all'interno di un armadio di coltivazione.
Le varietà più piccole e compatte sono le migliori per i sistemi idroponici indoor. Iniziare con una varietà di dimensioni contenute è vantaggioso per diverse ragioni. Prima di tutto, permette di coltivare diverse piante in uno spazio più piccolo, consentendo una maggiore diversità e rese potenzialmente maggiori. Inoltre, se le piante dovessero mostrare uno scatto di crescita, nella stanza ci sarà ancora sufficiente spazio per affrontare gli improvvisi sbalzi d'altezza.
Qui di seguito vi riportiamo due varietà che raccomandiamo per la coltivazione idroponica.
-
White Widow
La White Widow è un ibrido perfettamente bilanciato con genetica per un 50% indica ed un 50% sativa. È stata creata usando una White Widow S1 e provoca un "high" ben bilanciato che stimola ed eccita la mente, mentre rilassa e calma il corpo. Le concentrazioni di THC del 19% assicurano una potente esperienza psicoattiva che dura diverse ore. Queste infiorescenze contengono un profilo terpenico che emana sapori e odori di terra e pino.
La White Widow raggiunge i 60–100cm d'altezza quando viene coltivata indoor, dimensioni che la rendono una candidata perfetta per le esigenze di spazio di un'operazione idroponica. Aspettatevi ottime rese di 450–500g/m² dopo un periodo di fioritura di 8–9 settimane.
White Widow
White Widow S1 | |
450 - 500 gr/m2 | |
60 - 100 cm | |
8 - 10 Settimane | |
THC: 19% |
Sativa 50% Indica 50% | |
550 - 600 gr/plant | |
150 - 190 cm | |
Inizio Ottobre | |
Frastornante, Potente |
-
Royal Dwarf
La Royal Dwarf è un'altra ovvia opzione per un impianto idroponico indoor. Questa varietà unisce Skunk e ruderalis con l'obiettivo di creare una pianta compatta capace di offrire ottime rese e una potenza moderata. La Royal Dwarf è a predominanza sativa e induce un "high" cerebrale motivante e stimolante, alimentato da un livello di THC del 13%. Ogni boccata di questa marijuana è intrisa di sapori dolci, accompagnati da note citriche.
Nelle colture indoor le piante raggiungono altezze contenute di 40–70cm, producendo rese di fino a 200g/m², e passando dalla semina al raccolto in appena 8 settimane.
Royal Dwarf
Skunk x Ruderalis | |
150 - 200 gr/m2 | |
40 - 70 cm | |
6 - 7 Settimane | |
THC: 13% |
Sativa 10% Indica 60% Ruderalis 30% | |
30 - 80 gr/plant | |
50 - 90 cm | |
9-10 settimane dopo la germinazione | |
Creativo, Motivante |
L'idroponica può spaventare, ma la ricompensa vale sicuramente la pena
Per chi la osserva dall'esterno, l'idroponica potrebbe spaventare e sembrare un processo fin troppo complicato. Tutte le diverse parti, sistemi e metodi la rendono una tecnica di coltura molto complessa. Tuttavia, la chiave è iniziare nel modo più semplice possibile, scegliendo le varietà più appropriate ed osservando regolarmente le esigenze ambientali delle vostre piante. Coltivare in una struttura idroponica è molto gratificante e il lavoro viene ripagato con tempi di crescita più rapidi e rese superiori.
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