The RQS Blog

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By Luke Sumpter


Siamo tutti consapevoli dei pericoli del fumo. L'applicazione di una fiamma al braciere di un bong o alla punta di una canna, brucia il materiale vegetale creando molti degli stessi composti cancerogeni che si trovano nel fumo del tabacco. Fumare cannabis, soprattutto per lunghi periodi di tempo, incrementa il rischio di malattie respiratorie. Ma esiste un modo meno rischioso per fumare? I filtri per sigarette aiutano ad impedire alle particelle di catrame più grandi di entrare nei polmoni e i filtri ai carboni attivi possono migliorare la situazione.

Cosa sono i filtri ai carboni attivi?

I filtri ai carboni attivi non appartengono esclusivamente al mondo dell'erba. Li puoi trovare ovunque, dai purificatori d'aria, ai moderni aspirapolvere e filtri per l'acqua. Perché vengono utilizzati i carboni attivi in tutti questi dispositivi? Perché possiedono un sacco di carbonio. In seguito all'esposizione al calore (andremo ad approfondire questo aspetto più avanti), il carbone sviluppa un gran numero di piccoli spazi interni (o pori). Ciò conferisce al carbone attivo una vasta superficie e molti spazi per intrappolare le molecole che lo attraversano sotto forma liquida o gassosa. Per quanto riguarda il fumo, i carboni attivi riescono ad intrappolare maggiori quantità di agenti cancerogeni e tossine che altrimenti entrerebbero nei polmoni.

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  • Come funzionano?

I filtri ai carboni attivi funzionano secondo il principio dell'adsorbimento. Contrariamente all'assorbimento, il quale prevede l'assorbimento delle molecole in un substrato (come l'acqua in una spugna), l'adsorbimento si riferisce alle singole molecole che si attaccano alla superficie di un oggetto. Un esempio comune di adsorbimento sono le piccole bustine di gel di silice che si trovano nelle scatole delle scarpe e nelle borse nuove che aiutano a prevenire la secchezza legandosi alle molecole d'acqua. I filtri ai carboni attivi funzionano più o meno allo stesso modo. Quando vengono attraversati dalle molecole presenti nel fumo, queste rimangono intrappolate nei piccoli pori attaccandosi alla superficie del carbonio.

  • Come vengono prodotti i filtri ai carboni attivi?

La produzione dei filtri a carboni attivi richiede principalmente due cose: una fonte di carbonio adeguata e molto calore. In genere, questo processo impiega diversi tipi di carbone, gusci di cocco e legno come materiali ricchi di carbonio. Ma come viene “attivato” il carbonio presente in queste fonti? I produttori posizionano questi materiali in serbatoi privi di ossigeno e li riscaldano ad elevate temperature di 600–900°C. Dopo il primo ciclo di riscaldamento, applicano elementi aggiuntivi (principalmente azoto) e, quindi, riscaldano nuovamente il materiale ad una temperatura ancora più calda che arriva fino a 1200°C. Questo processo cambia la struttura del carbone creando un'abbondante quantità di pori ed una superficie molto più ampia.

  • I filtri ai carboni attivi assorbono il THC?

Ecco il compromesso: i filtri ai carboni attivi sono molto efficaci nel filtrare le molecole organiche non polari (in questo contesto, la parola “organico” si riferisce semplicemente ad una molecola che contiene carbonio). Alcuni agenti cancerogeni presenti nel fumo, come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sono apolari. Tuttavia, essendo composti terpenofenolici, anche i cannabinoidi sono apolari. Molecole come il THC hanno anche un grande peso molecolare, il che significa che è probabile che rimangano intrappolate nei pori dei filtri ai carboni attivi. Inoltre, possono passare sostanze dal peso molecolare basso e gli agenti cancerogeni polari come acido cianidrico e monossido di carbonio.

In poche parole, se fumi una canna con un filtro ai carboni attivi ti sballerai ugualmente. Certo, perderai un po' di THC ed alcuni piccoli cancerogeni polari riusciranno comunque a passare. Tuttavia, riducono la quantità di agenti cancerogeni non polari che accedono ai polmoni, riducendo il carico complessivo associato a canne e blunt fumati senza l’utilizzo di questi filtri.

I filtri ai carboni attivi sono più salutari delle altre alternative?

Quindi, vale la pena acquistare i filtri ai carboni attivi? Quali prove abbiamo che siano davvero superiori ai filtri per sigarette standard o semplici filtri di cartone? I ricercatori si sono impegnati molto per scoprire quanto siano efficaci. Uno studio[1] pubblicato nel 2018 ha valutato gli effetti dei filtri ai carboni sul contenuto di radicali liberi del fumo di sigaretta. I ricercatori hanno scoperto che lasciano passare il 40% in meno di queste molecole instabili rispetto ai filtri per sigarette privi di carboni. Anche un altro studio[2] pubblicato sul Journal of Biosciences è arrivato a risultati simili. Il team di ricerca dietro questo progetto ha scoperto che i filtri ai carboni attivi riducono l'esposizione al p-benzosemichinone (una sostanza irritante presente nel fumo di sigaretta) associato all'enfisema.

Filtri ai Carboni Attivi RQS

Filtri ai carboni attivi vs filtri in cartoncino

I filtri a carbone attivo sono una scelta superiore ai classici filtri in cartoncino. Infatti, i filtri in cartoncino non fungono affatto da filtri. Invece, servono semplicemente come “base” per tenere una canna o un blunt. Permettono il passaggio incontrollato di grandi quantità di agenti cancerogeni, catrame e tossine. Tuttavia, questa “porta aperta” permette anche a cannabinoidi e terpeni di passare senza alcuna fatica.

Filtri ai carboni attivi vs filtri per le sigarette

I filtri ai carboni attivi catturano meglio i composti cancerogeni rispetto ai filtri per sigarette standard. I loro numerosi pori, l'ampia superficie e la capacità di adsorbire composti non polari li rendono molto più efficaci. Come è emerso dal primo studio che abbiamo menzionato, i filtri per sigarette in acetato di cellulosa standard lasciano passare livelli molto più elevati di radicali liberi instabili che contribuiscono alla cancerogenesi.

Come usare un filtro ai carboni attivi

Puoi usare i filtri ai carboni esattamente come un filtro regolare. Basta inserirli su una delle estremità di una cartina, riempirla con l’erba e rollare.

I filtri ai carboni attivi sono ecologici?

Una volta finito di fumare, dopo aver completamente spento la canna dovrai gettare i filtri ai carboni attivi nel cestino dei rifiuti generici. Dopotutto, sono pieni di catrame. Tuttavia, alcuni prodotti sono più rispettosi dell'ambiente di altri in base alla confezione e al materiale con cui sono realizzati.

Filtri ai Carboni Attivi RQS

I Filtri ai Carboni Attivi RQS sono un'entusiasmante collaborazione tra noi e i nostri amici di Purize. Questo prodotto premium contiene 100 filtri XTRA Slim Size in un barattolo di vetro riciclato (che potrai riciclare o tenere per conservare le tue cime). I nostri filtri utilizzano i carboni attivi derivati da gusci di cocco biologico e sono prodotti qui in Europa. Non solo fanno un ottimo lavoro nel rimuovere le sostanze nocive, ma ogni filtro è dotato di due cappucci in ceramica che contribuiscono a un'esperienza di fumo fresca ed aromatica. Consigliamo di utilizzare ciascun filtro una volta sola, ma alcuni dei nostri clienti li hanno riutilizzati una paio di volte senza problemi. Finché rimangono sigillati nei loro vasetti, potrai conservare questi filtri per diversi anni (non hanno una data di scadenza).

External Resources:
  1. Effect of Charcoal in Cigarette Filters on Free Radicals in Mainstream Smoke https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  2. Activated charcoal filter effectively reduces p-benzosemiquinone from the mainstream cigarette smoke and prevents emphysema https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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