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Fertilizzanti per cannabis: biologici vs sintetici
Nel dibattito tra concimi biologici e concimi sintetici, voi da che parte state? I fertilizzanti biologici alimentano i microrganismi che mantengono il suolo fertile ed hanno un minor impatto sull'ambiente. Tuttavia, i fertilizzanti sintetici possono risolvere rapidamente le carenze nutritive. Esaminiamo nel dettaglio entrambe le opzioni.
Indice:
Ogni organismo vivente ha bisogno di sostanze nutritive e la cannabis non fa eccezione. Tuttavia, quando si tratta di ganja, i coltivatori hanno diverse opzioni a disposizione. Nel mondo della cannabis, esiste un acceso dibattito che vede contrapposti concimi naturali e fertilizzanti chimici. Di seguito, esamineremo vantaggi e svantaggi di ciascuna tipologia per aiutarvi a scegliere l'opzione ideale per le vostre specifiche esigenze.
Coltivazione naturale: La ganja biologica è migliore?
La coltivazione biologica della cannabis non prevede alcun impiego di sostanze chimiche. Per nutrire gli esemplari, si utilizzano compost, stallatico, tè vegetali e spray fogliari. Questo metodo garantisce un minor impatto ambientale e contribuisce a preservare la vitalità del substrato. È stato dimostrato che i concimi biologici aumentano la quantità di organismi benefici nel terreno, come le micorrize[1]. Secondo altri studi, tali associazioni promuovono le condizioni favorevoli all'accumulo di terpenoidi nelle piante[2], un fenomeno osservato anche nella Cannabis sativa[3].
Vantaggi | |||||||
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Ricchi di sostanze nutritive essenziali | Migliorano la popolazione microbica | ||||||
Migliorano la struttura del suolo | Minor dispersione di sostanze nutritive | ||||||
Meno spreco di sostanze nutritive | Cime con aromi e sapori migliori | ||||||
Minor rischio di bruciatura da nutrienti | Sostenibili e rinnovabili | ||||||
Svantaggi | |||||||
Lento rilascio | Possono attirare un maggior numero di agenti patogeni | ||||||
Costo | Talvolta difficili da utilizzare | ||||||
Il contenuto di sostanze nutritive può variare | Decomposizione più lenta nei climi freddi |
Quali vantaggi offre l'utilizzo di fertilizzanti naturali per la coltivazione della cannabis?
Naturale vs sintetico: quale dei due prevale sull'altro? Che stiate coltivando all'interno di contenitori o con il metodo no-till, le sostanze nutritive naturali possono davvero risultare miracolose per le vostre piante. Molti coltivatori scelgono concimi biologici perché sono anche facili da realizzare in casa. Essendo ricche di materia organica, queste sostanze forniscono agli esemplari tutto il nutrimento necessario e rappresentano una fonte nutritiva essenziale per i microrganismi benefici presenti nel terreno. Ma cosa significa tutto questo per un coltivatore di cannabis? Ebbene, una rete alimentare del suolo sana migliora la salute e la produttività delle piante.
Analizziamo più approfonditamente i vantaggi dei concimi naturali.
Vantaggi |
Ricchi di sostanze nutritive essenziali |
Migliorano la popolazione microbica |
Migliorano la struttura del suolo |
Minor dispersione di sostanze nutritive |
Meno spreco di sostanze nutritive |
Cime con aromi e sapori migliori |
Minor rischio di bruciatura da nutrienti |
Sostenibili e rinnovabili |
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Ricchi di sostanze nutritive essenziali
I fertilizzanti biologici sono ricchi di macro e micronutrienti fondamentali per la sopravvivenza delle piante. Lo stallatico contiene una buona dose di azoto (utile per la crescita delle foglie), potassio per trasportare acqua e minerali in ogni cellula e fosforo per supportare la fioritura. Anche il compost di buona qualità è ricco di micronutrienti vitali, come magnesio, calcio, manganese, zolfo e ferro.
Inoltre, le formule naturali contengono una più ampia varietà di sostanze nutritive rispetto alle opzioni sintetiche. Fornendo alle piante di cannabis un vasto assortimento di minerali ed elementi essenziali, potrete ottimizzare crescita e rendimento, nonché aiutare gli esemplari a contrastare più efficacemente parassiti e malattie.
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Migliorano la popolazione microbica
I concimi naturali, come vermicompost, compost, letame di pollo e cavallo, alghe marine, farina d'ossa e trucioli di legno, migliorano significativamente la popolazione microbica benefica. Questi materiali si decompongono con il passare del tempo, grazie all'azione di batteri e funghi specializzati. Tale processo attiva i cicli del carbonio e dell'azoto, creando materia organica attiva ed humus. Questi, a loro volta, alimentano diversi organismi, tra cui batteri, funghi, nematodi, artropodi ed altri. Queste forme di vita supportano lo sviluppo delle piante di marijuana ed alcune di esse instaurano persino un rapporto sinergico con la cannabis.
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Migliorano la struttura del suolo
La cospicua presenza di microrganismi contribuisce a migliorare la struttura del terreno. Un suolo inerte ed arido assume un aspetto friabile e viene eroso facilmente dalle piogge abbondanti. Il terreno fertile e vitale, invece, appare spugnoso, sodo e maggiormente resistente all'erosione. I batteri creano un biofilm (o biopellicola) che funge da legante tra le particelle del terreno, mentre le ife fungine creano una fitta rete sotterranea, rendendo il suolo più compatto.
Un terreno ben strutturato permette all'acqua di defluire in modo graduale. Scorrendo, l'acqua genera un vuoto che agevola l'ingresso dell'ossigeno, creando un ambiente aerobico. È interessante notare che, in tali condizioni, molti microbi patogeni non sono in grado di sopravvivere.
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Minor dispersione di sostanze nutritive
Man mano che i microrganismi migliorano la coesione del suolo, il substrato acquisisce una maggiore capacità di trattenere l'acqua. Che venga somministrato un concime liquido a base di alghe o un tè di ortica, il terreno spugnoso riuscirà a trattenere tutte le sostanze nutritive, permettendo alle piante di assimilarle. Inoltre, le fonti di materia organica, come il letame, immagazzinano diversi elementi, tra cui l'azoto, rilasciandoli gradualmente. Di conseguenza, le sostanze nutritive resteranno nel terreno anche dopo precipitazioni abbondanti o altri eventi atmosferici che causano erosioni e drenaggio.
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Meno spreco di sostanze nutritive
Il rilascio lento e costante delle sostanze nutritive nel terreno consente di limitare gli sprechi. I microrganismi masticano, sminuzzano e digeriscono questo materiale incessantemente, trasformandolo in terreno fertile e ricco di nutrimento, facilmente assimilabile dalle piante. Tuttavia, gli elementi importanti, come l'azoto, si legano alla materia organica o vengono metabolizzati da vermi e batteri. Tali sostanze non restano inerti nel substrato, ma entrano in circolo nella rete alimentare del suolo, pertanto la loro dispersione è minima. Di conseguenza, rispetto alle formule sintetiche, i concimi biologici alimentano le piante per periodi di tempo più lunghi e richiedono somministrazioni meno frequenti.
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Cime con aromi e sapori migliori
Ogni varietà di cannabis sprigiona fragranze e sapori distintivi. I responsabili di queste caratteristiche sono alcuni idrocarburi volatili, chiamati terpeni. I fiori della cannabis producono i terpeni all'interno di ghiandole trasparenti (i cosiddetti tricomi), per comunicare e proteggersi dai predatori.
Al fine di ottenere una ganja deliziosa, molti coltivatori adottano speciali tecniche per incrementare la produzione di terpeni. I concimi biologici potrebbero contribuire ad innalzare i livelli di terpeni, favorendo la proliferazione di funghi micorrizici (specie che entrano in sinergia con l'apparato radicale delle piante) capaci di migliorare la concentrazione di terpeni in alcune specie vegetali.
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Minor rischio di bruciatura da nutrienti
Spesso, chi coltiva cannabis con concimi sintetici deve affrontare problemi legati all'eccessiva somministrazione di fertilizzanti. I principianti, in particolare, tendono a fornire alle piante troppo azoto, causando intossicazioni e bruciature da nutrienti. I nutrienti naturali, invece, sono incorporati nella materia organica e, quindi, vengono assorbiti più lentamente dalle piante. Questo meccanismo di rilascio graduale riduce il rischio di bruciature da azoto ed altri sovraccarichi nutritivi che possono danneggiare la chioma, ostacolare lo sviluppo e compromettere il rendimento finale.
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Sostenibili e rinnovabili
Nella maggior parte dei casi, i concimi biologici risultano meno nocivi per l'ambiente, soprattutto se vengono realizzati in casa. Invece di spedire in discarica gli avanzi di cibo e gli scarti della potatura, è possibile convertirli in compost ricco di sostanze nutritive. Piuttosto che tagliare e gettare le erbacce, perché non provate a trasformarle in un tè nutritivo per le vostre piante? Anche raccogliendo letame dalle aziende agricole locali e trucioli di legno dai giardinieri, potrete limitare l'emissione di rifiuti, trasformando tali risorse in cime di ganja deliziose.
Svantaggi dei concimi biologici
Come avrete notato, i concimi naturali offrono una lunga lista di vantaggi, tra cui una maggiore fertilità del terreno ed un ridotto drenaggio delle sostanze nutritive. Tuttavia, presentano anche alcuni aspetti negativi, insormontabili per alcuni coltivatori. Di seguito, elenchiamo gli svantaggi legati all'uso di concimi biologici.
Svantaggi |
Lento rilascio |
Possono attirare un maggior numero di agenti patogeni |
Costo |
Talvolta difficili da utilizzare |
Il contenuto di sostanze nutritive può variare |
Decomposizione più lenta nei climi freddi |
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Lento rilascio
Molti coltivatori apprezzano il fatto che i fertilizzanti biologici vengano rilasciati gradualmente nel terreno. Tuttavia, quando è necessario somministrare rapidamente sostanze nutritive, ciò può diventare un problema. Ad esempio, in caso di carenza nutritiva, occorre somministrare una formula capace di correggere velocemente il difetto. Come accennato in precedenza, le sostanze nutritive presenti nel letame e nel vermicompost non sono immediatamente assimilabili dalle radici delle piante. Pertanto, non è possibile ottenere risultati rapidi depositando semplicemente questo pacciame naturale sul terreno, attorno alle piante. Ad ogni modo, è possibile somministrare tè di compost e concime liquido a base di alghe marine sotto forma di spray fogliare, per garantire un assorbimento rapido e risolvere tempestivamente eventuali carenze nutritive.
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Possono attirare un maggior numero di agenti patogeni
Aggiungendo strati di pacciame sul terreno, proteggerete il substrato e fornirete ai microrganismi benefici una grande quantità di nutrimento. Tuttavia, questi materiali possono trasformarsi in un habitat ideale per la proliferazione di agenti patogeni. Lumache, formiche e persino ratti potrebbero avvicinarsi al pacciame, in cerca di riparo. Inoltre, potreste trasferire nel vostro giardino compost e letame contaminati da larve di parassiti, erbicidi e semi di erbe infestanti (il rischio peggiore).
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Costo
Che scegliate di usare sacchi pieni di letame animale o compresse e formule pre-confezionate, il costo dei concimi biologici è piuttosto elevato. Di solito, i prodotti biologici sono più costosi rispetto a quelli sintetici e la spesa per l'acquisto del pacciame può facilmente raggiungere un importo a tre cifre. Ciò induce molti coltivatori a preparare da soli il tè di compost, utilizzando avanzi di cibo e rifiuti vegetali per ridurre l'impatto ambientale e risparmiare denaro.
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Talvolta difficili da utilizzare
Ovviamente, è possibile acquistare fertilizzanti biologici sotto forma di pellet, più facili da somministrare. Ma, di tanto in tanto, qualche contadino nei dintorni potrebbe regalarvi un grosso sacco di letame. In questo caso, dovrete afferrare un rastrello e rimboccarvi le maniche, perché impiegherete tempo e fatica per distribuirlo sul terreno, soprattutto se state coltivando su un'area molto ampia.
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Il contenuto di sostanze nutritive può variare
Il compost, lo stallatico ed altri concimi naturali non sono mai perfettamente dosati come le controparti sintetiche. Una manciata di compost può contenere N-P-K in proporzioni diverse rispetto ad un'altra. Considerando che le sostante naturali vengono rilasciate gradualmente, ciò di solito non rappresenta un problema, ma può confondere chi è abituato a dosi e concentrazioni precise.
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Decomposizione più lenta nei climi freddi
I concimi biologici non potranno essere assorbiti dalle piante, se prima non vengono scomposti. Per attivare il processo di decomposizione, i coltivatori si avvalgono di specifici funghi e batteri, i quali solitamente operano con maggior efficacia in ambienti caldi ed umidi. Se abitate in una regione piuttosto fredda, noterete che i fertilizzanti naturali impiegano più tempo per integrarsi nel terreno.
Fertilizzanti biologici vs sintetici: panoramica sui concimi artificiali per la cannabis
I fertilizzanti sintetici contengono minerali essenziali per la crescita, in un formato immediatamente assimilabile dalle piante. I tre elementi, o macro-nutrienti, fondamentali per lo sviluppo e la fioritura sono azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). L'azoto si ottiene da un processo di fissazione artificiale, chiamato processo Haber-Bosch, inventato nella prima metà del 20° secolo. Il fosforo (fosfato) ed il potassio vengono estratti dai minerali, rimuovendo impurità e residui nocivi.
Di solito, i fertilizzanti sintetici disponibili in commercio contengono dosi specifiche di questi tre minerali, in base al cosiddetto rapporto N-P-K, che descrive la percentuale di ciascun elemento nel prodotto. Oltre a determinate quantità di NPK, i concimi sintetici possono contenere anche altri minerali benefici, come calcio, magnesio, ferro e zinco.
Vantaggi | |||||||
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Maggior controllo sul dosaggio | Comodità | ||||||
Veloce correzione delle carenze | Meno costosi | ||||||
Svantaggi | |||||||
Possono ridurre la fertilità del suolo | Devono essere applicati regolarmente | ||||||
Maggior rischio di sovraconcimare | Accumulo di sostanze nutritive | ||||||
Impatto sull'ambiente |
Vantaggi dei fertilizzanti sintetici
I fan dei concimi biologici storcono il naso di fronte ai fertilizzanti artificiali. Tuttavia, molti coltivatori apprezzano la praticità e l'uniformità di queste formule. Di seguito, elenchiamo i principali vantaggi offerti dai concimi sintetici.
Vantaggi |
Maggior controllo sul dosaggio |
Comodità |
Veloce correzione delle carenze |
Meno costosi |
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Maggior controllo sul dosaggio
I concimi sintetici permettono di calcolare il dosaggio con estrema precisione. Nelle formule naturali, ad esempio, i livelli di NPK possono variare. I fertilizzanti artificiali, invece, non contengono materia organica e forniscono una specifica quantità di macro e micronutrienti. Ciò garantisce un dosaggio accurato e riduce il rischio di carenze nutritive.
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Comodità
I fertilizzanti sintetici sono molto facili da usare. Sono disponibili in vari formati, tra cui liquidi, pellet e granulari, e sono solubili in acqua. Seguendo le istruzioni sulla confezione, in pochi minuti potrete somministrare alle piante una dose ottimale di sostanze nutritive.
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Veloce correzione delle carenze
Le sostanze nutritive artificiali non sono incorporate nello stallatico, nel compost o nel vermicompost, ma sono disponibili in forma libera. Questo significa che verranno assimilate immediatamente dalle piante, appena il coltivatore le mescolerà al terreno. Di conseguenza, i fertilizzanti sintetici rappresentano un'opzione ottimale quando è necessario correggere una carenza nutritiva. Infatti, permettono al coltivatore di intervenire tempestivamente alla comparsa dei primi sintomi, senza dover aspettare che i nutrienti naturali si decompongano e la carenza si aggravi.
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Meno costosi
A meno che non riusciate a procurarvi una gran quantità di concime biologico gratis, i fertilizzanti artificiali risulteranno decisamente più economici. Potete acquistare concimi liquidi e pellet a costi irrisori, soprattutto se state coltivando su larga scala.
Svantaggi dei fertilizzanti sintetici
I concimi sintetici consentono di risparmiare denaro e di risanare velocemente gli esemplari affetti da carenze nutritive, ma sono tutt'altro che perfetti. Di seguito, illustriamo gli aspetti negativi che occorre tenere in considerazione.
Svantaggi |
Possono ridurre la fertilità del suolo |
Devono essere applicati regolarmente |
Maggior rischio di sovraconcimare |
Accumulo di sostanze nutritive |
Impatto sull'ambiente |
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Possono ridurre la fertilità del suolo
I concimi sintetici nutrono le piante nel breve periodo ma, con il passare del tempo, potrebbero compromettere la fertilità del terreno. I sali presenti in queste formule tendono ad irritare ed uccidere i microrganismi benefici che compongono la rete alimentare del suolo. Anche se le piante riceveranno le sostanze nutritive di cui hanno bisogno, i microrganismi indispensabili per la loro crescita diminuiranno di volta in volta. Come sapete, la sopravvivenza degli esemplari non dipende esclusivamente dalle sostanze nutritive. Queste minuscole creature svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire le malattie e nel migliorare la struttura del substrato.
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Devono essere applicati regolarmente
Contrariamente ai concimi naturali, che rilasciano gradualmente sostanze nutritive nel terreno, i fertilizzanti artificiali si esauriscono velocemente o vengono drenati dal suolo. Quindi, i coltivatori dovranno somministrarli regolarmente per soddisfare le esigenze nutritive delle piante. Nel lungo periodo, ciò provoca un aumento dei costi ed un'alterazione della microbiologia del suolo.
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Maggior rischio di sovraconcimare
Quando si somministrano concimi artificiali alle piante di cannabis, occorre procedere con estrema cautela. Se non leggete attentamente le istruzioni, rischiate di fornire agli esemplari una dose eccessiva di sostanze nutritive. In questi casi, la tossicità e la bruciatura da nutrienti possono causare un ingiallimento delle foglie ed impedire l'assorbimento di elementi essenziali, con ripercussioni negative su crescita e produttività.
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Accumulo di sostanze nutritive
La sovraconcimazione è associata ad un accumulo di sali nel substrato, con conseguente alterazione del suo pH. Le piante di ganja coltivate su terreno prediligono livelli di pH pari a 6,0–7,0. I concimi sintetici tendono ad acidificare il suolo. Per evitare tale inconveniente, occorre effettuare frequenti misurazioni con un apposito pH-metro e, se necessario, utilizzare prodotti che modifichino il pH.
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Impatto sull'ambiente
I fertilizzanti artificiali non danneggiano solamente i microrganismi presenti nel suolo attorno alle piante. Attraverso erosioni e drenaggi, queste sostanze chimiche spesso raggiungono le falde acquifere sotterranee ed i corsi d'acqua circostanti. Qui, questi agenti inquinanti possono causare enormi danni all'ecosistema acquatico, riducendo la quantità di ossigeno in fiumi e ruscelli ed uccidendo pesci ed altri organismi.
È possibile combinare i fertilizzanti biologici con quelli sintetici?
Assolutamente sì. Sia i concimi biologici che quelli artificiali racchiudono specifici vantaggi ed è quindi possibile usare l'uno per sopperire alle carenze dell'altro. Dal momento che i concimi sintetici, se usati per lunghi periodi, possono compromettere la fertilità del terreno, è consigliabile usufruire dei tantissimi benefici offerti dai concimi naturali ed aggiungere formule non-naturali all'occorrenza.
Ad esempio, chi coltiva con concimi biologici potrebbe trovarsi in difficoltà, qualora emergesse una carenza nutritiva. Questo problema può verificarsi quando non viene somministrata una quantità di nutrimento adeguata o quando il pacciame è ancora in fase di decomposizione. In questa situazione, i coltivatori possono affidarsi a fertilizzanti sintetici per salvare la piantagione, senza prolungarne l'utilizzo per non rischiare di danneggiare l'area di coltivazione e l'ambiente circostante. Non occorre ragionare per estremi. Spesso, la contrapposizione “biologico vs sintetico” viene erroneamente considerata in termini assoluti. Cercate semplicemente di usare concimi biologici il più possibile, ma, se ne avete bisogno, approfittate dei vantaggi offerti dalle formule sintetiche.
- Environmental, Energetic, and Economic Comparisons of Organic and Conventional Farming Systems | BioScience | Oxford Academic https://academic.oup.com
- Arbuscular mycorrhizal fungi: effects on plant terpenoid accumulation - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Enhancement of growth and Cannabinoids content of hemp ( Cannabis sativa) using arbuscular mycorrhizal fungi - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov