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Fumare Cannabis in Gravidanza Può Recare Danni a Te o a Tuo Figlio?
Quando sei colta dalla nausea mattutina, l’idea di accendere una canna può essere allettante. Tuttavia, la maggior parte degli studi, incluso uno del 2020, ha dimostrato che fumare, vaporizzare o godersi in altri modi la cannabis in gravidanza può essere dannoso per il feto. Secondo una recente recensione, però, potrebbe essere irrilevante.
La gravidanza è un’esperienza eccitante ed emotiva, ma le frequenti sensazioni di malessere sono parte inevitabile di questa condizione fisiologica. È piuttosto normale svegliarsi con nausea e continuare a sentirla per la maggior parte della giornata!
Considerando ciò, è più che plausibile che una futura madre abbia voglia di prendere la sua varietà preferita, far entrare un po’ di THC nel suo organismo e sperare che il fumo (o il vapore) spazzi via tutti i suoi problemi.
Tuttavia, quando sarà in procinto di farlo, dovrà ripensarci, perché fumare erba durante la gravidanza può causare una serie di danni al feto. Ci sono una discreta quantità di studi che negano questi rischi, ma vale comunque la pena considerare tutte le ricerche che ne confermano l’esistenza.
Indice:
- Quali sono i potenziali rischi nel fumare cannabis durante la gravidanza?
- Cannabis e gravidanza: che dire dell’olio di cbd?
- Alcune ricerche confermano i rischi del consumo di cannabis durante la gravidanza
- Alcune ricerche negano i rischi del consumo di cannabis durante la gravidanza
- Evitare qualsiasi rischio smettendo di fumare durante (e dopo) la gravidanza
Quali Sono i Potenziali Rischi nel Fumare Cannabis Durante la Gravidanza?
- Fumare marijuana durante la gravidanza potrebbe portare ad un parto prematuro, basso peso alla nascita, circonferenza ridotta del cranio o morte neonatale.
- Secondo alcuni studi fatti su roditori, la prole nata da madri a cui è stata somministrata cannabis durante la gravidanza potrebbe manifestare problemi cognitivi.
- Dovremmo anche considerare la possibile presenza di altre sostanze nocive come pesticidi, muffe e batteri che potrebbero danneggiare il nascituro attraverso il consumo della madre.
I Rischi Derivanti dall'Uso di Cannabis
In definitiva, quali sono i potenziali rischi[1] dell’uso di cannabis durante la gravidanza? Ebbene, ce ne sono vari, ma i medici sono soliti allertare soprattutto della possibilità che il bambino abbia un basso peso alla nascita. Molti suggeriscono anche un possibile legame tra l’uso di THC e i parti prematuri e dicono che potrebbe persino portare ad una circonferenza cranica più piccola al momento della nascita.
Oltre a tutti questi dati, su cui torneremo tra poco, altri studi su roditori[2] hanno scoperto che l'uso di cannabis da parte della madre potrebbe causare problemi cognitivi ai figli nei successivi anni di sviluppo. Certo, gli studi sugli animali potrebbero non sembrarti così rilevanti da diventare motivo di preoccupazione, ma questo non ci esime dal dire che esistano dei rischi.
Tuttavia, c’è un aspetto ancora più preoccupante: la potenziale connessione tra il consumo prolungato di cannabis durante la gravidanza e la morte neonatale. Questo problema, come discuteremo più avanti, è sostenuto dalla scienza, ma manca ancora la conferma definitiva.
I Rischi delle Sostanze Estranee Presenti nella Cannabis
Anche nel caso in cui il THC fosse veramente sicuro per il consumo, bisogna anche tenere conto di quali sostanze chimiche potrebbero nascondersi in determinati lotti di cime o altri prodotti ricchi di THC. Questa industria non è ancora del tutto regolamentata ed alcuni prodotti potrebbero contenere qualsiasi cosa, da muffe e batteri a pesticidi usati per trattate le piante durante la crescita. L’assunzione di questo tipo di sostanze non solo nuoce alla tua salute, ma anche a quella di tuo figlio.
Cannabis e Gravidanza: Che Dire dell’Olio di CBD?
- Il CBD è solitamente definito innocuo, ma i primi studi sui roditori dimostrano che può contribuire alle deformità facciali di topi nati da madri trattate con questo cannabinoide.
- I contaminanti estranei, simili a quelli presenti nelle cime di cannabis ricche in THC, potrebbero passare nei figli durante la gravidanza (attraverso il consumo della madre) o successivamente (durante l’allattamento al seno).
I Rischi Derivanti dall’Uso dell'Olio di CBD
Parliamoci chiaro. Fino a questo punto ci siamo riferiti all’uso di varietà ricche in THC, perché questo tipo di consumo è il più popolare ai giorni nostri. Tuttavia, sempre più persone stanno usando l’olio di CBD.
Molti consumatori dicono che aiuti a lenire le loro menti e il loro stomaco quando sentono nausea ed è percepito come una sostanza molto più sicura del THC. Ma anche in questo caso dovremmo chiederci: è sicuro da consumare durante la gravidanza?
Come vedremo presto nei dettagli, i ricercatori hanno recentemente osservato che il CBD somministrato ad un gruppo di roditori in gravidanza causava alla prole malformazioni facciali[3] simili a quelle generate dalla sindrome alcolica fetale. Ma, a quanto pare, i problemi possono verificarsi anche fuori dall’utero. Secondo altri studi sugli animali, un neonato potrebbe infatti assumere CBD attraverso il latte materno. In questo caso, il CBD non causa necessariamente dei problemi, sebbene non sia privo di rischi.
I Rischi delle Sostanze Estranee Presenti nell’Olio di CBD
Oltre a quanto detto finora, ai giorni nostri ci sono alcuni prodotti a base di CBD di cui non è ben chiaro il contenuto. Certo, contengono CBD, ma molti produttori non danno importanza agli agenti contaminanti, lasciando nei lotti di olio e di altri prodotti sostanze come batteri e pesticidi. Il loro consumo, ovviamente, comporta alcuni rischi, sia per un feto che per un bambino che allatta.
Alcune Ricerche Confermano i Rischi del Consumo di Cannabis Durante la Gravidanza
- Uno studio condotto su 314 donne in gravidanza che consumavano cannabis e su oltre 4.700 donne in gravidanza non consumatrici, ha rilevato che i figli del primo gruppo avevano un peso alla nascita inferiore rispetto a quello dei figli del secondo gruppo.
- Tra le consumatrici di cannabis si è anche verificato un tasso di parto prematuro maggiore rispetto a quello delle non consumatrici.
- Questo studio è viziato da un gruppo di controllo decisamente sproporzionato. Sarebbe molto più affidabile uno studio condotto su 5.000 consumatrici in gravidanza e 5.000 donne non consumatrici in gravidanza.
- Uno studio su roditori ha somministrato olio di CBD ad esemplari in gravidanza ed ha scoperto che la prole soffriva di deformità facciali. Questo non conferma l’effetto sugli esseri umani, ma è chiaro che siano necessarie ulteriori ricerche.
Basso Peso alla Nascita e Rischio di Nascita Prematura
Sebbene alcuni sostenitori della cannabis diranno che non esiste alcuna connessione tra la cannabis e i problemi di gravidanza[4], uno studio pubblicato nel 2020 dice il contrario. I ricercatori da tutto il Regno Unito hanno osservato oltre 5.000 donne incinte, dividendole in cinque gruppi. Quelle che non avevano mai fatto uso di cannabis, quelle che l’avevano provata solo prima della gravidanza, quelle che avevano smesso di usarla poco prima di rimanere incinte, quelle che l’avevano usata smettendo prima della quindicesima settimana di gravidanza e quelle che l’avevano usata anche dopo la quindicesima settimana.
Osservando questi gruppi durante la gravidanza ed il parto, i ricercatori hanno scoperto che i figli nati dalle madri che avevano consumato cannabis anche dopo le 15 settimane di gravidanza mostravano, in media, un peso alla nascita inferiore e che i casi di parto prematuro erano maggiori. Tuttavia, per le donne che avevano smesso di usare cannabis prima della quindicesima settimana, i risultati non sembravano molto diversi da quelli dei figli nati da madri che non l’avevano mai usata.
Questo campione molto più ampio ha dato maggiore validità allo studio, ma vale la pena notare che le donne non sono state divise in gruppi di dimensioni uguali. Delle oltre 5.000 donne che avevano partecipato allo studio, solo 314 avevano fumato cannabis fino alla fine della gravidanza. Pur rimanendo un numero molto elevato che raramente vediamo negli studi sulla cannabis, un gruppo di controllo di oltre 4.700 persone è forse eccessivo e la dimensione complessiva dello studio potrebbe spingere alcune persone a pensare che sia più rappresentativo di quanto non sia in realtà.
Le Ricerche Preliminari sul CBD Suggeriscono Ulteriori Complicazioni
Un altro studio, pubblicato alla fine del 2019[5], si è concentrato sul CBD e sugli effetti che potrebbe avere sui roditori in gravidanza e sulla prole. Confrontando le loro osservazioni con ratti neonati affetti da sindrome alcolica fetale, i ricercatori hanno scoperto che questi ratti e quelli con madri trattate con CBD soffrivano di deformità facciali simili. Ovviamente, questi risultati non possono confermare le potenziali conseguenze sugli esseri umani, ma potrebbero essere considerati un buon motivo per le madri per procedere con estrema cautela.
Alcune Ricerche Negano i Rischi del Consumo di Cannabis Durante la Gravidanza
- Una recensione di 184 studi sul legame tra cannabis e gravidanza suggerisce che le connessioni tra l’uso di cannabis nelle donne in gravidanza e la salute dei loro bambini sono ben poche.
- Lo studio esaminato più di recente è quello del 2017. Quindi, non include quelli di cui abbiamo appena discusso, ma vale comunque la pena notare che negli studi esaminati non sono stati tenuti in conto i fattori fuorvianti come le finanze, la salute e l’istruzione.
- Questo non significa necessariamente che non esistano rischi, ma bisogna comunque condurre ulteriori ricerche prima di poter dire qualcosa con certezza.
La Recensione di Altre Ricerche Nega una Connessione tra Cannabis e Problemi di Gravidanza
Tuttavia, se consideriamo altri studi altrettanto recenti e validi, potremmo concludere che non esistono prove sufficienti per affermare che l’uso di cannabis durante la gravidanza comporti inevitabilmente dei rischi. I ricercatori della Columbia University di New York, dell’Istituto Psichiatrico dello Stato di New York e della Swinburne University in Australia hanno esaminato 184 studi[6] risalenti a dicembre 2017, la cui combinazione descrive più di 1.000 soggetti tra 0 e 22 anni di età.
I ricercatori hanno notato che l’uso della cannabis nelle madri incinte aveva pochi legami con i problemi o gli attributi positivi dei loro neonati. Inoltre, hanno anche osservato che negli studi dov'erano effettivamente emerse delle differenze non era stata considerata la situazione economica dei genitori o dei figli, il loro accesso all’istruzione o altri aspetti della loro salute.
Quindi, anche in questo caso, dovremmo prendere questi studi con le pinze quando affermano che la cannabis da sola causi difetti alla nascita ed altri problemi in seguito. D’altra parte, questo significa che ci siano anche altri studi viziati da omissioni che dovrebbero essere riconsiderati.
Servono Più Ricerche Condotte Meglio
Quindi, piuttosto di affermare la totale mancanza di rischi, questa recensione degli studi potrebbe essere considerata un invito alla ricerca futura per considerare più attentamente i fattori fuorvianti. Più specificamente, i ricercatori devono assicurarsi di non osservare solo un gruppo socioeconomico per studio, ma di esaminare anche un numero maggiore di soggetti pienamente rappresentativi delle comunità da cui provengono.
Evitare Qualsiasi Rischio Smettendo di Fumare Durante (e Dopo) la Gravidanza
- Finché non uscirà una ricerca più approfondita che neghi tali rischi, è consigliabile evitare del tutto l’uso di cannabis durante la gravidanza.
- Considerando che le sostanze che una madre assume possono essere trasmesse al figlio attraverso l’allattamento al seno, sarebbe opportuno evitare di usare la cannabis anche durante questo periodo.
- Tuttavia, non devi necessariamente prenderla come un’interruzione definitiva, ma piuttosto come una pausa di tolleranza. Una volta svezzato tuo figlio, potrai (responsabilmente) goderti tutta la cannabis che desideri.
Prendila Come una Pausa di Tolleranza
Capiamo quanto possa demoralizzarti l’idea di smettere di fumare. Dopotutto, siamo sicuri che hai passato dei momenti esilaranti insieme alla cannabis e sappiamo che può darti molto sollievo nei momenti di stress.
Tutti i consumatori di cannabis fanno pause di tolleranza di tanto in tanto. Se passerai diversi mesi senza farne uso sentirai gli effetti dell'erba come la prima volta. Alla luce di tutto ciò, non si può dire che tu stia “smettendo”, ma piuttosto interrompendo il consumo per goderti appieno il parto e l’allattamento.
Inoltre, se pensi ancora di averne bisogno durante la gravidanza, soprattutto se sei una paziente che la usa per scopi terapeutici, assicurati di parlarne con il tuo medico per trovare un piano terapeutico ottimale. Questo vale anche per le persone che usano l’olio di CBD! Usa solo prodotti CBD verificati ed affidabili e parla con il tuo medico prima di assumerlo durante la gravidanza.
- Can marijuana use during and after pregnancy harm the baby? | National Institute on Drug Abuse (NIDA) https://www.drugabuse.gov
- How Marijuana Use During Pregnancy Could Harm a Developing Baby's Brain - Scientific American https://www.scientificamerican.com
- Cannabinoids Exacerbate Alcohol Teratogenesis by a CB1-Hedgehog Interaction | Scientific Reports https://www.nature.com
- The deleterious effects of cannabis during pregnancy on neonatal outcomes | The Medical Journal of Australia https://www.mja.com.au
- Cannabinoids Exacerbate Alcohol Teratogenesis by a CB1-Hedgehog Interaction | Scientific Reports https://www.nature.com
- Frontiers | Totality of the Evidence Suggests Prenatal Cannabis Exposure Does Not Lead to Cognitive Impairments: A Systematic and Critical Review | Psychology https://www.frontiersin.org