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Conversazioni sulla cannabis: Prove con Orion F1 alla Bioleaf Health
Nel nostro primo episodio della rubrica “Conversazioni sulla cannabis”, il nostro esperto Max Majot è andato in Portogallo per intervistare Vladimir della Bioleaf Health. Ha visitato la serra, con oltre 1600 piante Orion F1, ed il vivaio indoor. Scopriamo in che modo l'azienda sta coltivando Orion F1 su scala commerciale per scopi terapeutici.
Indice:
- Location: bioleaf health
- Ibridi f1 rqs: dalla teoria alla realtà
- Presentazione del nostro esperto coltivatore max
- La serra: chiome lussureggianti & crescita rapida
- Come la bioleaf sta utilizzando gli ibridi f1 della rqs
- Semi, cloni ed il futuro degli ibridi f1: l'opinione della bioleaf
- Bioleaf health: ibridi f1 in una coltivazione a scopo commerciale
Pur essendo uno dei primi ibridi di cannabis F1 in circolazione, Orion F1 ha già conquistato tantissimi coltivatori in tutto il mondo grazie alle rese abbondanti e alla crescita rapida ed uniforme. Diversi coltivatori su scala commerciale, incoraggiati da queste prestazioni eccezionali, hanno deciso di condurre esperimenti per utilizzare la varietà come potenziale sostituto dei cloni. Insieme ad altri ibridi F1, Orion F1 è ideale per le coltivazioni su vasta scala e, nel caso di progetti come quello della Bioleaf Health, potrebbe contribuire ad abbattere i costi di produzione e rendere più fluido il processo di coltivazione. Per scoprire come procedono le operazioni, abbiamo inviato il nostro esperto coltivatore Max Majot ad investigare per la nostra rubrica “Conversazioni sulla cannabis”. Di seguito troverete un resoconto del suo viaggio!
Location: Bioleaf Health
Circondata dalle campagne dell'Alentejo, in Portogallo, Bioleaf Health ha avviato la sua attività nel 2021, con l'intento di produrre cannabis terapeutica seguendo un approccio eco-compatibile. Alcuni recenti studi hanno evidenziato gli effetti della coltivazione di marijuana sull'ambiente, tra cui elevate emissioni di gas serra[1], distruzione di habitat naturali, erosione del suolo ed inquinamento dell'acqua[2].
Dopo aver preso coscienza di questo profondo impatto provocato dalla coltivazione di cannabis su larga scala, il team della Bioleaf Health ha scelto di operare nel pieno rispetto della natura. A tal proposito, l'azienda impiega metodi di coltivazione sostenibili, che rispettano l'ambiente e riducono al minimo l'impronta ecologica associata alla produzione di cannabis.
Per ottenere le migliori infiorescenze possibili in un contesto ecologico, Bioleaf Health ha iniziato a cercare le genetiche più pregiate ed apprezzate al mondo. Recentemente, l'azienda ha deciso di provare la varietà Orion F1 della RQS per ridurre la propria dipendenza dai mezzi agricoli, ridurre i tempi di coltivazione ed uniformare i processi produttivi. Prima di esaminare i risultati ottenuti, proviamo ad approfondire il concetto di ibrido F1 e conosciamo Max, il nostro inviato in questa missione.
Ibridi F1 RQS: Dalla teoria alla realtà
I nostri semi di cannabis ibridi F1 sono apparsi sul mercato nel 2023. Dopo anni di intenso lavoro dietro le quinte, i nostri breeder sono finalmente riusciti ad introdurre questa innovazione agricola nel settore cannabico. Creando ed incrociando linee parentali consanguinee, hanno ottenuto piante con uno straordinario vigore ibrido. Questa caratteristica garantisce una maggiore resistenza a parassiti e malattie, una maggiore potenza ed una crescita rapida. Inoltre, gli ibridi F1 racchiudono la stabilità e l'uniformità dei cloni, senza l'incombenza di dover gestire una pianta madre.
Dopo la diffusione degli ibridi F1, i coltivatori amatoriali di tutto il pianeta hanno potuto constatare i vantaggi offerti da queste piante. Moltissimi resoconti testimoniano le loro eccellenti prestazioni e l'elevata produttività. Oltre ai coltivatori su piccola scala, ora anche i coltivatori commerciali intuiscono le potenzialità degli ibridi F1. In un contesto ben organizzato, queste piante possono ampliare i margini di profitto e migliorare il livello di soddisfazione dei clienti.
Presentazione del nostro esperto coltivatore Max
La persona più adatta per monitorare le prestazioni della Orion F1 presso la Bioleaf non poteva che essere Maxence Majot, il nostro principale esperto. In veste di Direttore tecnico ed esperto di coltivazione, Max si occupa della supervisione dei processi produttivi nella nostra sede in Thailandia.
Tuttavia, il suo ruolo di investigatore e giornalista per la nostra rubrica “Conversazioni sulla cannabis” lo ha portato a viaggiare in molti Paesi, incluso il Portogallo. Con la sua profonda conoscenza della pianta di cannabis ed un'impareggiabile abilità nella coltivazione, Max era il candidato perfetto per esplorare i progetti di coltivazione in tutto il mondo. Scopriamo dunque cosa ha scoperto nell'area di coltivazione della Bioleaf Health, in Portogallo, ed il suo resoconto sul progetto Orion F1.
La serra: Chiome lussureggianti & crescita rapida
Appena arrivato alla sede della Bioleaf Health, Max è stato accolto da Vladimir, il Direttore di Produzione dell'azienda. Dopo una breve presentazione, i due hanno subito indossato tute, guanti, retine per capelli e mascherine, e si sono diretti verso il reparto produttivo. Al suo ingresso nell'area, Max si è trovato davanti 1600 piante Orion F1 in piena fioritura.
Vladimir ha sottolineato che, nonostante il loro livello di maturazione, i semi erano germogliati da appena 60 giorni. Dopo aver atteso che la troupe scattasse qualche primo piano alle infiorescenze ricoperte di tricomi, Max e Vladimir si sono accomodati nel vivaio indoor per parlare degli ibridi F1.
Come la Bioleaf sta utilizzando gli ibridi F1 della RQS
Con vassoi di germinazione e germogli appena spuntati come sfondo, Vladimir ha comunicato a Max alcuni dati rilevanti. Fin dall'inizio, molti coltivatori hanno scelto i nostri ibridi F1 per via degli eccellenti tassi di germinazione, e i dati della Bioleaf Health confermano tali prestazioni. Vladimir ha spiegato a Max: “Vogliamo capire se riusciamo ad ottenere risultati costanti partendo dai semi, anziché dai cloni. Il tasso di germinazione è stato un successo: quasi il 100% su 2000 semi.”
Con il loro innato vigore, gli ibridi F1 hanno un tasso di germinazione nettamente migliore rispetto ad altri tipi di semi. Questa virtù è sicuramente apprezzata dai coltivatori domestici, ma diventa fondamentale per le aziende che cercano di ricavare buoni margini di profitto. Complessivamente, la Bioleaf Health sta coltivando 1600 piante contemporaneamente. Poco prima del raccolto, il team trasferisce gli esemplari più giovani dal vivaio alla serra, in modo che l'intero processo si svolga senza interruzioni o rallentamenti.
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L'esperienza della Bioleaf con i semi ibridi Orion F1
Oltre agli eccellenti tassi di germinazione, Vladimir ha elencato gli altri vantaggi emersi dalla coltivazione dei semi ibridi Orion F1.
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Velocità di crescita
Mentre la conversazione proseguiva all'interno del vivaio, Vladimir ha espresso il suo stupore per la velocità di crescita della Orion F1, affermando: “…siamo rimasti sorpresi dalla loro crescita così rapida e vigorosa”. Ed ha poi aggiunto: “Avevo intenzione di tenerle in questo ambiente per circa due settimane, ma ho dovuto trapiantarle dopo appena dieci giorni. Abbiamo dovuto riorganizzare ogni procedura basandoci sul vigore delle piante.”
Questa vitalità migliora il tasso di germinazione degli ibridi F1, ma ha anche un impatto positivo anche sulla loro crescita. Abbiamo quindi appurato che Orion F1 ha superato le aspettative di questi coltivatori esperti, costringendoli a revisionare completamente le operazioni pianificate.
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Resistenza a malattie e parassiti
Dalla velocità di crescita, la conversazione si è spostata sulla resistenza alle malattie. Max ha introdotto l'argomento chiedendo a Vladimir se le piante fossero resistenti alle muffe, ed ipotizzando problemi con botrite e oidio per via dell'umidità all'interno della serra.
Vladimir ha risposto che “Sì, in effetti eravamo preoccupati per le piante in serra, perché non abbiamo la possibilità di deumidificare l'ambiente. Possiamo gestire l'umidità e la temperatura all'esterno, ma non abbiamo alcun controllo sul tasso di umidità interno. Comunque, finora non abbiamo riscontrato alcuna infezione da oidio. Nella fase vegetativa, le piante erano intatte. Durante la fioritura, un paio di esemplari mostravano tracce di botrite” ha proseguito Vladimir, “ma per quanto riguarda l'oidio, non c'è stato alcun sintomo. Tenendo conto delle condizioni ambientali a cui abbiamo esposto le piante, anche sulla botrite abbiamo conseguito ottimi risultati.”
Gli ibridi F1 sono tra i più resistenti alle malattie rispetto ad altri tipi di semi. Anche nella serra della Bioleaf, con tassi di umidità incontrollati, le piante Orion F1 hanno dimostrato una straordinaria resistenza alle infezioni fungine.
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Aroma e profilo terpenico
Ovviamente, non potevamo lasciare che Max tornasse dal Portogallo senza informazioni sull'aroma della Orion F1 coltivata dalla Bioleaf. A tal proposito, Vladimir ha dichiarato che “l'aroma è molto dolce e fruttato. Oltre alle note floreali, emerge una fragranza pungente, con sfumature di gas e diesel. Secondo l'analisi dei terpeni che ci avete fornito, il farnesene è il terpene predominante. È l'odore che si nota appena entrati nell'area di coltivazione. Poi arriva la fragranza fruttata, le note dolci ed infine un lieve sentore di carburante.”
Orion F1
Blue Mammoth Auto x Blue Dream x Amnesia | |
35 - 40 giorni | |
THC: Molto alto | |
Calmante, Fisicamente Rilassante, Frastornante | |
65 - 70 giorni dopo la germinazione |
Semi, cloni ed il futuro degli ibridi F1: L'opinione della Bioleaf
Per un'azienda come la Bioleaf Health, uniformità, efficienza e costanza sono elementi estremamente importanti. Ora che gli ibridi F1 vengono usati in parziale sostituzione dei cloni, Max ha cercato di determinare e confrontare le loro prestazioni. Secondo Vladimir, in futuro verranno utilizzati sia cloni che semi F1. Nello specifico, ha affermato che:
“Nel mercato della cannabis terapeutica, è essenziale offrire un prodotto uniforme e sempre disponibile. Se alcuni pazienti iniziano ad usare una specifica genetica per una determinata patologia, non possiamo interrompere la produzione di quel prodotto dopo un anno. Il paziente deve avere la possibilità di assumerlo nel lungo periodo. Di conseguenza, i cloni avranno sempre un ruolo di rilievo, ma queste tipologie di semi vigorosi e stabili potrebbero rimpiazzare, progressivamente, la produzione di cloni per il mercato della marijuana terapeutica.”
Poi, Vladimir ha fatto espresso alcune considerazioni sulla fragilità dei cloni:
“Quando avvi una coltivazione partendo da un clone, devi innanzitutto fare i conti con la generazione delle piante madri. Non tutte produrranno cloni robusti e vitali. Nel settore è risaputo che, quando occorre coltivare in grandi quantità, i semi rappresentano l'opzione migliore perché sono modulabili."
Bioleaf Health: Ibridi F1 in una coltivazione a scopo commerciale
La visita di Max alla Bioleaf Health ha messo in luce l'impegno dell'azienda a produrre cannabis terapeutica di alta qualità, attraverso tecniche di coltivazione ecologiche e sostenibili. La Bioleaf cerca costantemente di superare i propri limiti ed è una delle prime aziende a coltivare semi di cannabis F1 come potenziali sostituti dei cloni.
Sebbene al momento abbia optato per una soluzione intermedia, la Bioleaf dimostra che varietà come Orion F1 racchiudono innumerevoli vantaggi per i coltivatori su larga scala, tra cui resistenza alle malattie, tempi di crescita rapidi ed eccellenti profili terpenici.
- A narrative review on environmental impacts of cannabis cultivation https://jcannabisresearch.biomedcentral.com
- https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acs.estlett.0c00844 https://pubs.acs.org
Coltiva la Cannabis con RQS
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