Guida alla coltivazione della cannabis di Royal Queen Seeds

By Luke Sholl


Le varietà di cannabis autofiorenti sono straordinarie. Crescono rapidamente e con facilità, inoltre si adattano a qualsiasi ambiente grazie alle loro dimensioni compatte. Le autofiorenti possono essere coltivate anche indoor, ma per ottenere risultati ottimali è preferibile collocarle all'aperto, tra le braccia di Madre Natura.

Fino a qualche anno fa, molti coltivatori erano ancora scettici riguardo le potenzialità delle autofiorenti. Le consideravano piante adatte solo ai principianti, poiché le prime varietà autofiorenti non potevano competere con le rese, l'aroma e la potenza dei ceppi fotoperiodici. Ma negli ultimi anni le cose sono cambiate notevolmente. Le autofiorenti moderne offrono rese abbondanti e la qualità delle loro cime è pari a quella delle varietà fotoperiodiche. Pertanto, è perfettamente logico che i coltivatori abbiano iniziato a coltivare queste genetiche all'aperto, per sfruttare al meglio le loro potenzialità. Ecco alcuni vantaggi di una coltivazione di autofiorenti all'aperto:

  • La luce del sole permette di ottenere rese superiori e cime più corpose
  • È possibile ottenere molteplici raccolti in una singola stagione
  • È possibile coltivare all'aperto in qualsiasi periodo dell'anno (in base alle condizioni atmosferiche)
  • Le piante sono meno esposte ai parassiti poiché crescono rapidamente
  • Le piante si adattano a spazi ristretti come balconi, terrazze e giardini
  • Essendo piccole e compatte, le piante sono perfette per le coltivazioni all'aperto segrete o in stile guerrilla.

Prima di iniziare — pianificare la coltivazione di autofiorenti all'aperto

Uno dei vantaggi offerti dalle autofiorenti è la loro crescita rapida. Alcune varietà autofiorenti maturano appena 50–55 giorni dopo aver piantato il seme. Anche se il loro sviluppo accelerato è considerato un vantaggio, ciò comporta anche una minor tolleranza verso gli errori di coltivazione. Infatti, a differenza delle piante fotoperiodiche, con i ceppi autofiorenti spesso non c'è tempo sufficiente per intervenire e correggere l'errore. Allo stesso modo, se nel loro breve ciclo vitale le piante vengono esposte a malattie, eccessiva irrigazione, parassiti o altro, probabilmente la loro produttività diminuirà notevolmente.

Per evitare questa situazione, è importante pianificare accuratamente una piantagione di autofiorenti all'aperto, in modo che gli esemplari possano raggiungere il pieno potenziale nel breve lasso di tempo a loro disposizione. Prima di tutto, valutate le caratteristiche del luogo.

Com'è il clima? Avete deciso di piantare i semi in un'aiuola o in vaso? Che tipo di sostanze nutritive utilizzerete? Le vostre piante riceveranno luce solare a sufficienza? Sarete in grado di curare e controllare regolarmente gli esemplari, o coltiverete in un'area distante, visitandola di tanto in tanto?

Ad esempio, se abitate in una zona con clima freddo e piovoso, dovreste scegliere una varietà autofiorente in grado di tollerare le temperature rigide e di resistere alla muffa. Queste semplici considerazioni saranno utili per ottimizzare la piantagione ed evitare problemi.

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Quando piantare le autofiorenti all'aperto

La cannabis fotoperiodica attiva la fase vegetativa e quella di fioritura in base all'esposizione alla luce naturale. In genere i semi vanno piantati in tarda primavera. Gli esemplari resteranno in fase vegetativa fino alla fine dell'estate e poi, quando le giornate inizieranno ad accorciarsi, avvieranno la fioritura. Al termine dell'estate/inizio autunno, saranno pronti per essere raccolti.

Il vantaggio delle varietà autofiorenti è che esse non seguono i cicli di illuminazione solare. Ciò significa che potete piantare e raccogliere le autofiorenti in qualsiasi periodo.

Se vivete in un clima senza mesi di gelo, come quello Mediterraneo, potete sostanzialmente coltivare autofiorenti per tutto l'anno.

La cannabis, inclusa quella autofiorente, offre le migliori prestazioni quando è esposta alla luce solare per almeno 10–12 ore. Pertanto, è preferibile piantare i semi in primavera, da fine aprile a maggio in Europa, poiché in questo periodo le giornate sono più lunghe e ciò favorirà lo sviluppo degli esemplari. Potrete successivamente raccogliere le cime a fine luglio, ed avviare una nuova piantagione all'inizio di agosto, ottenendo altre piante mature ad ottobre. Se avete la fortuna di vivere in un clima mite, senza gelate, potete raccogliere fiori di cannabis fino a quattro volte l'anno!

Se vivete più a nord, vi conviene evitare i mesi più freddi e piovosi dell'anno. In questi climi potete piantare le autofiorenti a fine primavera, quando il rischio di gelate è ormai passato. Le esatte tempistiche dipendono dalla zona in cui vi trovate, ma variano indicativamente da aprile ad inizio giugno. Dovete anche tenere presente che nei climi freddi le estati sono più brevi. Cercate dunque di non seminare troppo tardi, altrimenti rischiate che la cannabis fiorisca durante la stagione piovosa. Se nella vostra regione l'autunno è particolarmente piovoso, è preferibile seminare ai primi di giugno, per poter raccogliere ad agosto. In questo modo, eviterete il brutto tempo e le vostre cime non correranno il rischio di sviluppare muffa.

Conclusione: Il momento migliore per seminare dipende dal clima della vostra zona. Assicuratevi che le piante ricevano molta luce solare, ed evitate le gelate e i periodi di pioggia prolungati.

Xylem

Come coltivare le autofiorenti all'aperto

Al giorno d'oggi, è possibile trovare in commercio un vasto assortimento di semi di cannabis autofiorenti. Date un'occhiata a Royal AK Automatic, Amnesia Haze Automatic, Northern Light Automatic e molte altre fantastiche genetiche offerte da Royal Queen Seeds. Dopo aver trovato quella più adatta alle vostre esigenze—e al clima della vostra regione—potete avviare la vostra piantagione all'aperto.

1. Fate germogliare I vostri semi autofiorenti

Germinate

Potete far germogliare i vostri semi di cannabis autofiorente proprio come fareste con quelli fotoperiodici. Alcuni coltivatori preferiscono il metodo del "tovagliolo di carta", oppure inseriscono i semi in un bicchiere d'acqua. Tuttavia, potete anche piantare direttamente i semi nel contenitore finale. Ricordate che non è consigliabile trapiantare gli esemplari di cannabis autofiorente, poiché il trasferimento da un vaso piccolo a uno più grande può rallentare la crescita. Il ciclo vitale delle piante autofiorenti è già limitato, quindi bisogna evitare battute d'arresto che possono ridurre le rese finali.

Per far germogliare i vostri semi autofiorenti, consigliamo di usare lo Starter Kit Autofiorenti. Questo kit fornisce alle vostre piante tutti gli strumenti necessari per germogliare nel migliore dei modi.

2. Preparate I vasi o l'area di coltivazione

Planting containers

Se decidete di coltivare le autofiorenti in vaso, cercate di scegliere un recipiente sufficientemente grande. Contrariamente ad altre varietà fotoperiodiche, le autofiorenti possono adattarsi anche a vasi più piccoli. Tuttavia, è preferibile non limitare il loro sviluppo. Il vaso ideale ha una capacità di 7–15 litri. Ancora una volta, ricordate che il contenitore che sceglierete sarà quello definitivo.

Se non usate vasi e preferite piantare direttamente in giardino, tenete presente che il terreno all'aperto potrebbe non essere ottimale. Il terriccio naturale generalmente non contiene sostanze nutritive adeguate, potrebbe non essere sufficientemente drenante e/o contenere micro-organismi dannosi per la crescita delle piante. Per questi motivi, chi coltiva all'aperto scava prima delle buche e le riempie con un substrato adatto, poi procede alla semina.

3. Irrigazione e sostanze nutritive per le autofiorenti all'aperto

Watering

Le autofiorenti in genere mantengono una statura compatta, pertanto, a differenza delle sativa fotoperiodiche, non hanno bisogno di molto acqua.
Tuttavia, dovete accertarvi che gli esemplari autofiorenti all'aperto possano idratarsi adeguatamente. La frequenza e la quantità delle irrigazioni dipendono dal clima e dalle necessità individuali delle piante. Come qualsiasi altro tipo di piantagione di cannabis, con le autofiorenti è meglio evitare di somministrare acqua in eccesso. Ma le innaffiature troppo scarse sono altrettanto dannose.

Per quanto riguarda le sostanze nutritive, è opportuno fare attenzione alle quantità somministrate. Potete iniziare con ½ o ¾ di dose per essere sicuri di non esagerare. Inoltre, potete scegliere delle soluzioni a rilascio graduale. Queste sono ideali per le piantagioni all'aperto che non possono essere controllate e visitate regolarmente. Quando aggiungete al substrato delle sostanze nutritive a rilascio graduale, le piante avranno a disposizione tutto il necessario per crescere. Voi non dovrete far altro che fornirgli l'acqua.

4. Raccogliere la piantagione

Harvesting

Alcune autofiorenti giungono a maturazione nel giro di 50–60 giorni, mentre altre richiedono più tempo, fino a 80 giorni. Come con i ceppi fotoperiodici, capirete che il momento del raccolto si sta avvicinando quando i pistilli delle cime, inizialmente bianchi, iniziano a diventare marroncini. Per stabilire il momento esatto in cui procedere alla raccolta, dovreste esaminare i tricomi della pianta di cannabis. I tricomi sono piccole ghiandole a forma di fungo, situate sulle cime e sulle foglioline di zucchero (sugar leaves) della pianta. Durante lo sviluppo, i tricomi sono trasparenti. Man mano che la pianta completa la fase di fioritura, i tricomi assumono un colore lattiginoso e, a completa maturazione, passano dal bianco all'ambrato. Non è possibile osservare i tricomi ad occhio nudo: usate una lente di ingrandimento per guardarli da vicino. Spesso i coltivatori raccolgono le cime quando una certa percentuale di "capocchie" dei tricomi diventa color ambra. A questo punto, le foglie della pianta dovrebbero iniziare ad ingiallire.

Quando siete pronti per il raccolto, tagliate i rami della pianta con le cime attaccate, procedendo rapidamente per non attirare l'attenzione. Dopo aver portato il vostro bottino al sicuro in casa, potete sfoltire i rami e selezionare le cime. In alternativa, appendete direttamente i rami con le cime per farle essiccare.


La coltivazione all'aperto comporta diversi potenziali problemi. Ad esempio, qualcuno potrebbe scoprire la vostra piantagione nascosta, ma c'è anche il rischio che qualche animale o insetto distrugga o mangi le piante. Ecco come intervenire.

Problemi comuni durante la coltivazione di autofiorenti all'aperto

Parassiti
Per fortuna, le varietà di cannabis autofiorenti sono meno soggette agli attacchi di insetti o parassiti. Alcuni ceppi vengono allevati appositamente per resistere a muffe e agenti patogeni. Inoltre, il ciclo vitale delle autofiorenti è talmente breve che spesso gli insetti non hanno tempo di creare veri problemi alla pianta. Tuttavia, se notate la presenza di insetti come afidi o mosche bianche, non è necessario usare prodotti chimici: spruzzando insetticidi biologici e olio di neem potrete gestire la maggior parte delle infestazioni in modo sicuro e naturale.
Animali che si cibano della piantagione
Se coltivate all'aperto, è probabile che la vostra piantagione possa attirare l'attenzione di animali come uccelli, gatti o cervi. Se state coltivando in un'area abitata da queste creature, consigliamo di proteggere le piante con apposite gabbie realizzate con filo metallico o canne di bambù.
Piantagione notata da altre persone
La vostra piantagione all'aperto rischia anche di essere scoperta dai passanti. Qualcuno potrebbe rubare le piante, e potreste anche ritrovarvi nei guai con la giustizia per averle coltivate. Riducendo la dimensione della piantagione, limiterete anche il rischio di venire scoperti. Per ridurre ulteriormente il rischio, scegliete un'area isolata, distante da strade e da aree pubbliche, generalmente non frequentata dalle persone. Usate varietà autofiorenti che non emanano odori forti. Piantando la cannabis usando una consociazione di piante, come erbe, fiori od ortaggi, potrete camuffare la vostra piantagione e mantenerla nascosta, ma allo stesso tempo eviterete l'attacco dei parassiti e migliorerete anche la qualità del terreno.

Seguendo questi consigli, potrete ottenere rese abbondanti dalla vostra piantagione di cannabis autofiorente all'aperto.

Buona coltivazione!

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