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Come evitare piante di cannabis autofiorenti troppo piccole
Le autofiorenti sono apprezzate per la loro rapidità. Piantati i semi, potete aspettarvi un raccolto di fiori freschi in sole 8–10 settimane. Queste piante possono però deludere restando troppo piccole, se trattate in maniera scorretta. Con questi consigli libererete tutto il potenziale delle vostre genetiche, evitando autofiorenti troppo piccole.
Indice:
- Perché la cannabis autofiorente resta piccola (e come risolverlo)
- Mancanza di pianificazione
- Avvaletevi della genetica per evitare autofiorenti troppo piccole
- Problemi di germinazione portano ad autofiorenti troppo piccole
- Substrato di coltura troppo denso
- Vasi e recipienti troppo piccoli limitano la crescita delle autofiorenti
- Illuminazione
- Usate un programma di irrigazione adeguato per evitare autofiorenti piccole
- Anche temperatura ed umidità possono portare ad autofiorenti troppo piccole
- I nutrienti sono cruciali per prevenire autofiorenti troppo basse
- Le vostre autofiorenti sono ancora troppo piccole? controllate il pH
- Imparate le regole di base per evitare piante autofiorenti troppo piccole
Vi è mai capitato di coltivare cannabis e chiedervi: “Perché le mie autofiorenti sono così piccole?”. Anzitutto, le “auto” sono geneticamente programmate per restare più piccole di gran parte delle varietà fotoperiodiche. Vi sono però degli approcci che potete adottare per evitare delle autofiorenti troppo piccole.
Chi coltiva sceglie queste varietà per parecchie ragioni, fra cui le principali sono il loro breve ciclo di vita, la generale semplicità e le piccole dimensioni. Quest'ultima caratteristica in modo particolare consente a chi le coltiva di mantenere un certo elemento di discrezione ed alcuni addirittura fanno crescere le loro piante in armadi e secchi adattati. Ma quando tutto ciò che vi interessa è il rendimento, allora vi converrà prendere delle misure per evitare che le vostre piante rimangano troppo piccole. Utilizzate la seguente guida per evitare delle autofiorenti troppo piccole ed ottenere ogni volta delle piante più grandi.
Perché la cannabis autofiorente resta piccola (e come risolverlo)
La genetica costituisce un fattore di grande rilievo per quanto riguarda le dimensioni finali di una pianta autofiorente, ma anche l'ambiente esercita un'influenza significativa. Tenete conto che le auto raggiungono un'altezza media di 60–120cm. Vi mostreremo come controllare queste variabili per far crescere piante che raggiungono i valori più alti di quest'intervallo.
Mancanza di pianificazione
La pianificazione regna sovrana quando si tratta di evitare delle autofiorenti troppo piccole. Pianificare la vostra coltura in questo senso comporta la scelta delle genetiche giuste (certe auto crescono più di altre) e la corretta configurazione dell'ambiente.
Per esempio, buttarsi a testa bassa in una coltura con delle genetiche di scarsa qualità ed un recipiente troppo piccolo darà come risultato delle autofiorenti piccole ed un raccolto deludente. Dovrete prendere in considerazione anche la potenza dell'illuminazione, la frequenza delle innaffiature, e il tipo di terreno che vi occorrerà; tutti questi fattori incideranno sul risultato finale.
Infine, quante più conoscenze accumulerete, tanto meglio riuscirete ad evitare delle autofiorenti troppo piccole. Qui a Royal Queen Seeds abbiamo dedicato anni ad elaborare il nostro blog sulla cannabis. Questo patrimonio di informazioni contiene tutto ciò che vi occorre sapere sulla coltivazione dell'erba, dalla qualità del terreno all'illuminazione e nutrienti. Fate ricorso a queste risorse ampie ed approfondite in occasione della vostra prossima coltura, per ottenere i migliori risultati.
Avvaletevi della genetica per evitare autofiorenti troppo piccole
Ogni coltura comincia con la selezione della varietà. Scegliere la varietà giusta non vi aiuterà soltanto ad evitare piante troppo piccole, ma questa decisione determinerà anche gli effetti principali, i profumi ed il gusto del vostro raccolto. Prima di tutto, dovrete puntare alla qualità. I semi di prima qualità hanno un elevato tasso di germinazione e danno risultati migliori—troverete semi di questo tipo nel catalogo RQS. Dovreste poi valutare le caratteristiche specifiche di tutte le varietà che attirano la vostra attenzione. Se vi interessano le dimensioni, dovreste stare alla larga da varietà naturalmente piccole come la Royal Dwarf, che sono progettate esplicitamente per la discrezione. Vi converrà invece considerare cultivar come Mimosa Automatic, che può raggiungere un'altezza di 160cm. Per trovare una varietà perfettamente adatta a voi, usate il Cannabis Seedfinder RQS per affinare la vostra ricerca.
Problemi di germinazione portano ad autofiorenti troppo piccole
Una germinazione ottimale dà alle vostre piante la miglior partenza possibile. Ricordate, le varietà autofiorenti fioriscono in base ad un orologio genetico interno e quest'orologio inizia a ticchettare nel momento in cui i semi germogliano. Quanto più rapidamente la vostra pianta emerge in superficie, tanto più tempo trascorrerà crogiolandosi alla luce e generando energia per crescere più alta e produttiva. Per questa ragione, vi raccomandiamo il semplice metodo del tovagliolo di carta per la germinazione delle auto.
Questo metodo ha un'alta percentuale di successo ed aggira tutti i problemi precoci legati al terreno, come l'eccesso di umidità. Mettete semplicemente i vostri semi su un fazzoletto di carta inumidito, a qualche centimetro di distanza l'uno dall'altro. Copriteli con un altro fazzoletto umido e metteteli in un luogo buio (gli armadi vanno benissimo). Una volta che i semi avranno sviluppato delle radichette bianche di 2–3cm di lunghezza, trasferiteli nel terreno.
Substrato di coltura troppo denso
Le piante autofiorenti prediligono un substrato di coltura leggero, arioso e poco concimato. Questo aiuta le radici ad espandersi rapidamente attraverso il terreno, il che è particolarmente importante durante lo stadio di plantula e l'inizio della fase vegetativa. Qui, un substrato di coltura eccessivamente denso può rallentare la crescita e questo si traduce in piante più piccole al momento del raccolto. Chi coltiva cannabis autofiorente può ottenere buoni risultati con un'ampia gamma di substrati di coltura, ma noi troviamo che questo mix di terriccio per autofiorenti funzioni particolarmente bene:
3 parti di muschio di torba | 3 parti di compost |
2 parti di perlite (pre-bagnata) | 1 parte di vermiculite (pre-bagnata) |
3 parti di muschio di torba | 3 parti di compost | 2 parti di perlite (pre-bagnata) | 1 parte di vermiculite (pre-bagnata) |
Vasi e recipienti troppo piccoli limitano la crescita delle autofiorenti
I recipienti svolgono un ruolo cruciale nella crescita delle piante. Le dimensioni del vaso che scegliete possono limitare o al contrario favorire la crescita. Ma le dimensioni non sono tutto. Anche il tipo di recipiente può incidere sulla salute della vostre piante e sullo stato del loro prezioso reticolo di radici.
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Dimensioni del vaso
Spesso, i coltivatori cadono nella trappola di credere che per coltivare le autofiorenti basti un vaso piccolo. Se fatta intenzionalmente, questa scelta aiuta a tenere le piante piccole e discrete. Se però volete evitare autofiorenti troppo piccole, dovrete optare per un vaso di dimensioni maggiori. Le piante riempiono rapidamente il loro recipiente, e quando le radici si rendono conto di non avere più spazio, le piante smettono di crescere. Se volete piante autofiorenti alte e voluminose vi consigliamo di usare un vaso da 11 litri. Questo offre loro spazio sufficiente per espandersi, senza diventare esageratamente grandi.
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Tipo di vaso
Oltre alle dimensioni, anche il tipo di vaso svolge un ruolo nella salute generale e nelle prestazioni di una pianta. I vasi standard in plastica vanno anche bene, ma espongono gli apparati radicali alla mancanza di aerazione e ai ristagni d'acqua. Per fortuna, delle menti innovative del mondo cannabico hanno trovato dei modi per ovviare a questi inconvenienti. Tanto i vasi di tessuto che i vasi “smart-pot” favoriscono una circolazione d'aria maggiore attraverso il substrato di coltura ed offrono un migliore drenaggio, con il risultato di minimizzare i rischi di malattie.
Illuminazione
Magari non ricordate molto della biologia studiata alle superiori, ma è probabile che vi ricordiate del termine “fotosintesi” e di come le piante trasformino la luce in zuccheri vitali. Le foglie a ventaglio della cannabis sono sostanzialmente dei pannelli solari biologici. Quando la luce le investe, i cloroplasti presenti al loro interno convertono l'energia della luce in zuccheri che alimentano la crescita della pianta. Perciò, è logico che quanta più luce ricevono le vostre autofiorenti, tanto più grandi diventeranno.
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Indoors
Le piante indoor hanno bisogno di illuminazione supplementare. Posizionare le vostre piante davanti ad una finestra esposta a sud vi aiuterà a risparmiare qualche soldo, ma le vostre piante non arriveranno nemmeno vicino al loro pieno potenziale. Avrete invece bisogno di installare nella vostra camera di coltura delle potenti luci LED o HID. Qualunque tipo scegliate, orientatevi su un modello capace di emettere almeno 400W.
Una volta selezionate le vostre luci, dovrete decidere per quanto tempo lasciarle in funzione. Le autofiorenti possono tollerare un'illuminazione di 24 ore al giorno, dato che la luce non incide sulla loro capacità di fiorire. Otterrete comunque ottimi risultati anche con uno schema di illuminazione di 18 ore di luce e 6 ore di buio, lungo tutto il ciclo di crescita.
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Outdoor
Ovviamente, coltivando outdoor avete molto meno controllo sui cicli di luce. Mentre le varietà fotoperiodiche sono più adatte a climi caldi ed assolati, le auto rendono possibile la coltivazione outdoor anche nelle stagioni di crescita più brevi e fresche di latitudini più settentrionali. Ma se siete tanto fortunati da vivere nei climi più caldi del sud Europa, entro la fine della stagione le vostre piante cresceranno più velocemente e diventeranno molto più grandi.
A prescindere da dove coltivate outdoor, ci sono alcune cose che dovrete prendere in considerazione per evitare che le autofiorenti restino troppo piccole. Gran parte delle autofiorenti è pronta per il raccolto 8–10 settimane dopo la germinazione. Dovreste quindi cercare di piantare i semi ad inizio giugno per coordinare i picchi di crescita delle vostre piante con i giorni più lunghi dell'anno. Quando arriva il momento di trapiantarle, cercate di posizionarle in un'area esposta a sud che riceve sole in abbondanza, sistemando una protezione per il vento.
Usate un programma di irrigazione adeguato per evitare autofiorenti piccole
Innaffiare le piante di cannabis potrebbe sembrare l'operazione più semplice della coltivazione. Ma innaffiare in maniera scorretta fa molti più danni di quanto potreste immaginare e fa deragliare molte colture prima ancora di cominciare. Proprio come noi, le piante di cannabis deperiscono molto rapidamente senz'acqua. Ne hanno necessità per la fotosintesi, per il trasporto dei nutrienti e per rimanere turgide. Poiché è tanto importante, molti principianti tendono ad innaffiare le loro amate piante in maniera esagerata, uno sbaglio che non prelude mai ad un lieto fine.
L'acqua in eccesso si accumula all'interno delle piccole sacche d'aria presenti nel substrato di coltura. Nel migliore dei casi, questo fa soffocare temporaneamente le piante. Nel caso peggiore, l'accumulo prolungato di acqua in eccesso può portare alla proliferazione di batteri anaerobici nocivi (microbi che crescono senza la presenza di ossigeno), che possono danneggiare le radici e perfino uccidere le piante. I periodi di ristagno d'acqua possono interferire con le funzioni delle radici e questo può rallentare la crescita delle piante e incidere sul risultato finale.
Quando innaffiate, dovreste introdurre acqua nel substrato per il 25–33% della sua capacità. Ovviamente, non è possibile misurare tale quantità a occhio. Cercate semplicemente di innaffiare il vaso fino al punto in cui trattiene l'acqua, senza troppo drenaggio dal fondo. Potete pesare le piante prima e dopo l'innaffiatura, per sapere quando innaffiarle di nuovo, o semplicemente aspettare fino a che i primi cinque centimetri di terra dalla superficie non saranno completamente asciutti.
Anche temperatura ed umidità possono portare ad autofiorenti troppo piccole
Certamente, acqua, luce e terreno sono tutti fattori critici per la coltivazione della buona cannabis. Ma anche temperatura ed umidità sono fattori di cui è bene essere a conoscenza, specialmente se volete evitare che le vostre autofiorenti restino piccole. La cannabis cresce nel modo migliore all'interno di intervalli specifici di temperatura ed umidità. Sebbene questi siano difficili da controllare nelle colture outdoor, avrete possibilità molto maggiori di influenzare questi parametri se coltivate indoor, adoperando ventilatori, riscaldamento, umidificatori e deumidificatori. Consultate i valori ottimali per ciascuna fase del ciclo di crescita:
STADIO DI PLANTULA | FASE VEGETATIVA |
Temperatura: 20–25°C | Temperatura: 22–28°C |
Umidità: 65–70% | Umidità: 40–70% |
FASE DI FIORITURA | FASE DI FIORITURA AVANZATA (1–2 settimane prima del raccolto) |
Temperatura: 20–26°C | Temperatura: 18–24°C |
Umidità: 40–50% | Umidità: 30–40% |
STADIO DI PLANTULA | FASE VEGETATIVA | FASE DI FIORITURA | FASE DI FIORITURA AVANZATA (1–2 settimane prima del raccolto) |
Temperatura: 20–25°C | Temperatura: 22–28°C | Temperatura: 20–26°C | Temperatura: 18–24°C |
Umidità: 65–70% | Umidità: 40–70% | Umidità: 40–50% | Umidità: 30–40% |
I nutrienti sono cruciali per prevenire autofiorenti troppo basse
Proprio come le piante di cannabis hanno bisogno di luce ed acqua, sono anche dipendenti da una serie di macronutrienti e micronutrienti per svolgere le loro funzioni fisiologiche. Hanno bisogno di azoto per sviluppare foglie verdi sane e forti, abbondanza di potassio per portare avanti la fioritura, calcio per la salute delle radici e magnesio per formare le molecole di clorofilla.
Le autofiorenti hanno ovviamente bisogno di nutrienti per sopravvivere e prosperare, ma tendono a trovarsi bene con meno nutrienti rispetto alle loro cugine fotoperiodiche. Raccomandiamo di cominciare con un mix di terriccio di alta qualità, corretto con del compost fatto in casa o escrementi di lombrico per alimentare la vita del vostro terreno. Se decidete di usare concimi già confezionati, badate a somministrare il 50–75% delle dosi consigliate nelle istruzioni.
Le piante peggiorano rapidamente se private di nutrienti essenziali o se sovralimentate. Per fortuna, le loro foglie fanno un ottimo lavoro nel segnalare ciò che alla pianta manca. La nostra guida all'osservazione delle foglie vi aiuterà a identificare qualsiasi problema dovesse presentarsi.
Le vostre autofiorenti sono ancora troppo piccole? Controllate il pH
Abbiamo già illustrato i principi base che dovreste aver appreso alle lezioni di biologia. Ora bisogna che ripassiamo un po' di chimica essenziale. Il potenziale dell'idrogeno, o pH, definisce la quantità di ioni contenuti in una soluzione. Il pH si misura su una scala di 0–14. Le soluzioni acide che contengono più ioni di idrogeno corrispondono ai valori 0–6; le soluzioni alcaline, con meno ioni di idrogeno, ai valori 8–14; il valore 7 rappresenta una soluzione neutra.
Che importanza ha questo in rapporto all'altezza delle autofiorenti? Ebbene, le radici della cannabis assorbono i nutrienti in maniera molto più efficace quando il substrato di coltura presenta un pH specifico. Di fatto, se il valore di pH si allontana troppo in un senso o nell'altro, può impedire alle radici di assorbire i nutrienti.
Il vostro terreno di coltura dovrebbe presentare un pH al 6,0–7,0. Potete misurare il pH servendovi di un misuratore di pH e correggere il valore somministrando prodotti per far alzare o abbassare il pH. In una coltura idroponica, la finestra dei valori ideali di pH è di 5,5–6,5.
Imparate le regole di base per evitare piante autofiorenti troppo piccole
Ecco qua! Ora siete pronti per coltivare le piante di cannabis autofiorenti più alte e produttive possibile. Seguendo i consigli che vi abbiamo dato, sarete più che in grado di spingere le vostre genetiche fino al limite. Ma cercate di non complicare eccessivamente le cose andando troppo sullo sperimentale. Ricordate, non si tratta di diventare degli scienziati pazzi! Semplicemente, partite con delle buone genetiche ed ottimizzate l'ambiente per liberare il potenziale di ciascun seme ed evitare autofiorenti troppo piccole. Prima di salutarci, eccovi un riassunto di come prevenire autofiorenti piccole e qualche consiglio supplementare.
- Piantate i semi nel vaso definitivo
- Usate recipienti più grandi
- Usate un substrato di coltura arioso
- Aggiungete microrganismi benefici
- Fate germogliare le piantine indoor
- Applicate almeno 18 ore di luce
- Usate luci che emettano almeno 400W
- Evitate le innaffiature eccessive
- Impostate la temperatura e l'umidità appropriate per ciascuna fase indoor
- State attenti ad eventuali carenze nutrizionali
- Misurate il pH e correggetelo in caso di bisogno