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Carenza di azoto nella cannabis: Sintomi e soluzioni
Unisciti a noi in questo viaggio alla scoperta di tutto ciò che c'è da sapere sulla carenza di azoto. Imparerai l'importanza di questo elemento per la salute delle piante e quali sono i sintomi di una sua carenza. Esploreremo anche le cause principali ed il ruolo svolto dalla fisica e dalla biologia del suolo. Infine, ti daremo alcune soluzioni!
L'azoto gioca un ruolo vitale nella crescita delle piante di cannabis. Facilita la fotosintesi, costruisce le proteine e fa persino parte del loro DNA. Senza la quantità adeguata, le piante diventano rapidamente rachitiche producendo raccolti al di sotto della media.
Indice:
- Qual è il ruolo dell'azoto nelle coltivazioni di cannabis?
- Cannabis e carenza di azoto: segni e sintomi
- Cause di carenza di azoto nella coltivazione della cannabis
- Come trattare la carenza di azoto nelle piante di cannabis
- Come prevenire la carenza di azoto nelle coltivazioni di cannabis
- Azoto: un macronutriente fondamentale per la cannabis
Qual è il ruolo dell'azoto nelle coltivazioni di cannabis?
Invece di affrettarti a trovare una soluzione, osserva tutti i sintomi per arrivare ad una diagnosi corretta. Alla fine di questo articolo avrai compreso l'importanza di questo elemento e saprai come gestirlo per prevenire carenze future.
Azoto: Un macronutriente primario per la cannabis
Nel mondo della concimazione, le sostanze nutritive si dividono in due grandi categorie: macronutrienti e micronutrienti. Come suggerisce il nome, i macronutrienti sono necessari in grandi quantità per apportare benefici alle piante, mentre i micronutrienti solo in piccole quantità.
L'azoto appartiene alla categoria dei macronutrienti, insieme a fosforo e potassio. Le piante di cannabis ne hanno bisogno in grandi quantità durante tutto il ciclo di crescita per costruire le proteine, il DNA ed importanti enzimi necessari per numerose reazioni chimiche. Garantisci alle piante le giuste quantità di azoto e loro ti ricompenseranno con una crescita più veloce ed esuberante e raccolti più abbondanti. Tuttavia, senza un apporto adeguato, le piante inizieranno a mostrare segni di carenza di azoto e rallenteranno la crescita.
Funzione dell'azoto nelle piante di cannabis
Ma cosa fa esattamente l'azoto alle piante di cannabis e perché è così importante apportarne una quantità costante?
- Componente principale della clorofilla: La molecola di clorofilla è al centro della fotosintesi, il processo attraverso cui le piante sfruttano la luce solare per trasformare l'azoto atmosferico in carboidrati. L'azoto aiuta a costruire le molecole di clorofilla; senza, non esisterebbero.
- Parte importante degli amminoacidi: L'azoto svolge un ruolo fondamentale nella formazione degli amminoacidi. Queste minuscole molecole, note come monomeri, sono gli elementi costitutivi di composti polimerici proteici molto più grandi. Queste proteine svolgono importanti azioni fisiologiche, dalla catalizzazione delle reazioni chimiche al sostegno della funzione immunitaria.
- Componente dell'ATP: L'azoto svolge un ruolo importante nella formazione dell'adenosina trifosfato (ATP). Questa molecola viene spesso definita la “moneta di scambio energetico”. È alla base di ogni singola reazione attiva, dai processi metabolici all’espressione genica.
- Forma gli acidi nucleici: L'azoto costituisce parzialmente gli acidi nucleici del DNA e dell'RNA. Entrambe queste molecole sono fondamentali per la vita, poiché il DNA possiede le informazioni genetiche necessarie per costruire i componenti biologici di un organismo e l'RNA trasmette tali informazioni alle aree della cellula deputate alla costruzione delle proteine.
Cannabis e carenza di azoto: Segni e sintomi
Consultando una qualsiasi tabella sulle carenze di azoto nelle piante di cannabis, vedrai alcuni segnali chiave che ti avviseranno della mancanza di questo elemento. Impara a riconoscere i seguenti sintomi per sapere a cosa prestare attenzione.
Crescita stentata
Una mancanza di azoto può rallentare la crescita delle piante durante tutte le fasi del loro ciclo di crescita. A differenza degli esseri umani e degli animali (che hanno una matrice extracellulare costituita da proteine), le piante sono strutturalmente composte da polimeri di carboidrati. Tuttavia, l’azoto svolge ancora un ruolo cruciale nella crescita delle piante a causa del suo ruolo nella fotosintesi e in una miriade di reazioni chimiche che richiedono proteine. La carenza di azoto può far sì che le piante perdano vigore e sembrino rachitiche e piccolissime rispetto agli esemplari sani.
Foglie gialle
L'ingiallimento delle foglie più vecchie è un sintomo comune della carenza di azoto. Essendo un nutriente mobile, le piante hanno la capacità di spostare le loro riserve di azoto nelle aree in cui sono maggiormente richieste, vale a dire i nuovi getti e le parti più giovani in via di sviluppo. Durante una carenza, le piante trasportano l'azoto lontano dalle foglie più vecchie che, rimanendo senza questo elemento necessario per creare le molecole di clorofilla, perdono colore ed ingialliscono.
Foglie verde pallido
Prima di diventare completamente gialle, le foglie più vecchie assumono un colore verde pallido. Anche in questo caso, la causa è l’inibizione della produzione di clorofilla. Bassi livelli di questo pigmento verde modificano sia la chimica delle foglie che il loro aspetto fisico esterno.
Foglie più piccole
Gli effetti di una carenza di azoto non portano solo a piante rachitiche, ma possono anche dare origine a foglie più piccole. La fotosintesi converte il carbonio gassoso in materia organica all'interno delle piante, che utilizzano per creare la loro matrice extracellulare strutturale. Quando i livelli di clorofilla diminuiscono a causa della mancanza di azoto, diminuisce anche la produzione di sostanza organica. Ciò significa che le piante verranno private dei componenti strutturali necessari per creare foglie grandi e rigogliose e dovranno limitarsi a creare foglie più piccole e meno funzionali.
Fioritura ritardata
Molti ormoni vegetali svolgono un ruolo importante nel processo di fioritura. Le citochinine e le auxine favoriscono la formazione e la crescita delle cime, mentre l'abscisina e l'etilene sono coinvolti nella maturazione. I meccanismi di segnalazione dell'azoto all'interno delle piante contribuiscono alla produzione di ormoni chiave per la fioritura, tra cui citochinine, auxine ed etilene, il che significa che una carenza di azoto può rallentare sia lo sviluppo che la maturazione dei fiori.
Morte dei rami più bassi
Il movimento dell’azoto dalle parti vegetali più vecchie a quelle più nuove non influenza solo il colore delle foglie più vecchie. Quando le scorte di azoto diminuiscono considerevolmente, le piante iniziano a prendere questo elemento dalle parti inferiori, facendo morire i rami più bassi. Le foglie, i piccioli e i rami stessi moriranno a causa della mancanza di fotosintesi e di reazioni chimiche dipendenti da proteine vitali.
Cause di carenza di azoto nella coltivazione della cannabis
Non appena emergono questi sintomi, d'istinto vorremmo risolvere subito il problema. Tuttavia, prima di iniziare a concentrarci sulle soluzioni, bisogna scoprire la causa principale del problema.
Scarsa capacità di scambio cationico
La capacità di scambio cationico (CSC) si riferisce alla capacità del terreno di trattenere ioni caricati positivamente chiamati cationi. L'azoto esiste in diverse forme nel terreno, come ammonio (un catione con carica positiva) e nitrato (un anione con carica negativa). Le piante che preferiscono i terreni acidi, come la cannabis, sono solite assorbire l'azoto sotto forma di ammonio. Pertanto, è utile avere un terreno con una carica elettrica netta negativa basata sulla seguente logica: due sostanze caricate negativamente si respingono, mentre una sostanza caricata negativamente ed una sostanza caricata positivamente si attraggono.
Molte frazioni del suolo possiedono una carica elettrica netta negativa, comprese l'argilla e la materia organica. Livelli adeguati di queste due sostanze miglioreranno la CSC del suolo, nel senso che si legheranno all’ammonio e ad altri cationi, impedendone la lisciviazione. Una volta intrappolati, le piante potranno separarli ed assorbirli rilasciando cationi idrogeno nel terreno con una carica positiva più forte rispetto ai cationi ammonio e, quindi, con una maggiore capacità di legarsi a superfici caricate negativamente.
Una CSC ottimale significa che le radici delle piante hanno un buon accesso alle forme ioniche di azoto nel terreno. Al contrario, un terreno privo di argilla e materia organica avrà una CSC scarsa e non riuscirà a trattenere l'ammonio, che verrà lisciviato a causa degli agenti atmosferici. Ciò comprometterà inevitabilmente la salute delle piante di cannabis predisponendole alle carenze di azoto.
Mancanza di vita microbica
L’azoto non esiste solo nel suolo sotto forma di cationi legati in alcune frazioni del terreno. Ne troviamo anche in grandi quantità nel corpo di numerosi microrganismi che vivono dentro ed intorno alle radici. Queste creature fanno parte della rete trofica del suolo, una serie di catene alimentari interconnesse che assicurano il ciclo dei nutrienti, compreso quello dell'azoto. Ma come fanno le piante ad accedere all’azoto imprigionato negli organismi microbici?
Affinché una pianta di cannabis possa accedere a questo azoto, la rete trofica del suolo dev'essere dinamica e funzionale. Un terreno fertile con una florida vita assicura tutti questi cicli di nutrienti, liberando ammonio nella forma accessibile alle piante. Ad esempio, piccole creature simili a vermi chiamate nematodi si nutrono di batteri del suolo ed espellono l’ammonio in eccesso nel terreno, pronto a legarsi a particelle caricate negativamente.
Tuttavia, le piante non si limitano ad aspettare pazientemente che avvenga questo processo; agiscono direttamente per assicurarsi di raccogliere i frutti di questi processi naturali. Gran parte degli zuccheri prodotti dalle piante durante la fotosintesi vengono diretti nella zona delle radici, con il solo obiettivo di attirare gli stessi batteri su cui fanno affidamento per accedere all'azoto. La vicinanza dei batteri significa che i nematodi ed altre creature che liberano azoto non sono molto lontani.
Inoltre, le radici delle piante consumano le cellule batteriche attraverso il ciclo della rizofagia[1], a volte con l'aiuto delle alghe del suolo che agiscono come una sorta di taxi che trasporta i batteri nelle radici. Successivamente, alcuni processi chimici complessi scompongono questi batteri internalizzati per ottenere l’azoto, prima di rilasciarli nuovamente nel terreno affinché raccolgano altro azoto per la pianta.
Come puoi vedere, i microrganismi del suolo svolgono un ruolo chiave nell’aiutare le piante ad accedere ai nutrienti. Quando la biodiversità del suolo viene a mancare, a causa dei fertilizzanti chimici, della lavorazione del terreno e dei pesticidi, anche le piante subiscono un duro colpo. A volte, questo si manifesta come carenza di azoto.
Livelli di pH sbilanciati
Il pH si riferisce alla quantità di cationi idrogeno presenti nel terreno; alte concentrazioni portano a condizioni acide, mentre quelle basse danno origine a condizioni alcaline. La cannabis preferisce un pH leggermente acido intorno a 6,0, una condizione chimica in cui l'azoto esiste come ammonio. I terreni leggermente alcalini convertono l'ammonio nell'anione nitrato, che le piante di cannabis possono ancora utilizzare come fonte di azoto.
Tuttavia, pH estremi possono inibire la capacità delle piante di cannabis di assorbire l'azoto. Ad esempio, un pH eccessivamente basso può causare un blocco dell’ammonio causando tossicità sia dell’alluminio che del manganese. Inoltre, ampie fluttuazioni del pH possono sbilanciare la vita microbica, con l’effetto a catena di ridurre l’accesso all'azoto.
Come trattare la carenza di azoto nelle piante di cannabis
Adesso conosci le cause principali della carenza di azoto nella marijuana. Con queste nuove basi, potrai riconoscere con precisione le variabili da modificare per ristabilire l'equilibrio nel tuo terreno. Tuttavia, oltre ad intervenire sulla biochimica del suolo, esistono anche alcune soluzioni rapide che possono risolvere rapidamente la carenza di azoto a livello superficiale.
- Applica concimi ionici attraverso l'irrigazione
- Una pianta con le foglie ingiallite e i rami morenti spaventerebbe chiunque. Prima di approfondire come risolvere questo problema a lungo termine, ti forniremo un paio di soluzioni ad azione rapida. Prima di tutto, dovrai procurarti un fertilizzante sintetico a base di azoto. Sì, è l'esatto contrario di ciò che ti abbiamo appena consigliato per migliorare la biodiversità del suolo, ma questa volta ti permetterà di arrivare al raccolto. Applicalo semplicemente attorno alla base della pianta seguendo le istruzioni del prodotto e i sintomi inizieranno a svanire.
- Applica uno spray fogliare ricco di azoto
- Se la tua pianta è in pessime condizioni, valuta l'utilizzo di uno spray fogliare all'azoto. Fortunatamente, per questo approccio non è necessario fare affidamento sui fertilizzanti sintetici. Le foglie di cannabis hanno piccoli pori chiamati stomi che usano per assorbire il carbonio atmosferico e rilasciare acqua ed ossigeno. Queste aperture servono anche come modo rapido per introdurre sostanze nutritive nelle piante. Prendi una bottiglia di concime liquido di alghe o emulsione di pesce ed applicala sulle foglie con un nebulizzatore seguendo le istruzioni del prodotto.
- Regola il pH del terreno
- Usando un misuratore di pH, puoi ottenere rapidamente una lettura di quanto sia acido o alcalino il tuo terreno. Se non è su livelli adeguati, puoi aumentarlo o abbassarlo rapidamente utilizzando prodotti per aumentare o diminuire il pH. A lungo termine, potrai regolare il pH anche con substrati naturali: compost, torba e trucioli di legno abbassano il pH, mentre la calce dolomitica può aumentarlo.
Come prevenire la carenza di azoto nelle coltivazioni di cannabis
Ora che conosci alcune soluzioni rapide, puoi apportare le modifiche necessarie alla tua routine colturale per evitare che la carenza di azoto si ripresenti in futuro.
Migliora la biologia del suolo
Per migliorare la biologia del suolo bisogna adottare due approcci diversi: prebiotico (nutrire i microrganismi già presenti nel terreno) e probiotico (inoculare nuovi microrganismi nel terreno). L’approccio prebiotico prevede l’aggiunta di materiali che fungano da alimento per i microrganismi. Sia la materia organica morta che le radici vive sono fonti di carbonio e rafforzano la vita microbica. Questi includono:
- Pacciame morto: Compost, paglia, trucioli di legno ben decomposti, letame, foglie morte
- Pacciame vivo: Trifoglio cremisi, trifoglio bianco, lattuga, spinaci, zucche, cetrioli
- Colture di copertura: Fave, erba medica, piselli, ravanelli, trifoglio
Per inoculare il terreno con nuovi microrganismi, applica quanto segue:
- Compost come pacciamatura per tutta la stagione colturale
- Tè di compost come spray fogliare durante tutta la stagione colturale
- Funghi micorrizici durante la semina ed il trapianto
- Trichoderma durante la semina ed il trapianto
- Rizobatteri durante la semina ed il trapianto
Perfeziona il programma di concimazione
Se preferisci coltivare utilizzando fertilizzanti sintetici, assicurati di seguire le istruzioni del prodotto in modo appropriato. Controlla attentamente il programma di concimazione ed assicurati di applicare le quantità corrette al momento giusto del ciclo di crescita.
Migliora la capacità di scambio cationico
Aumentare la capacità di scambio cationico ridurrà drasticamente le possibilità di carenza di azoto. Per raggiungere questo obiettivo, modifica il terreno con argilla e compost maturo. Entrambi questi input hanno una carica negativa netta e manterranno l'ammonio accanto alle radici delle piante rendendolo più accessibile in caso di necessità.
Misura frequentemente il pH del suolo
Tieni sotto controllo il pH del terreno. Effettuare letture frequenti ti consentirà di agire rapidamente prima che si verifichino fluttuazioni drastiche. Ciò consentirà alle tue piante di mantenere l'accesso all'azoto nel terreno e proteggerà le comunità microbiche benefiche dai valori estremi di pH.
Prepara il compost
Il compostaggio ti farà risparmiare un sacco di soldi a lungo termine ed aumenterà anche la salute e la produttività delle tue piante. Tuttavia, un compost di qualità non lo troverai mai su uno scaffale di un negozio. Getta in un contenitore capiente gli sfalci del giardino e gli scarti di cucina, insieme ad un po' di cartone e trucioli di legno, aspetta qualche mese ed avrai a tua disposizione un concime ricco di microrganismi e sostanze nutritive e persino con una carica netta negativa.
Evita l'uso di fertilizzanti sintetici
Riduci l'uso di fertilizzanti sintetici o non usarli affatto, ove possibile. Aiutano moltissimo quando si tratta di affrontare rapidamente una carenza, ma fanno più male che bene quando non sono necessari. Prepara piuttosto un terreno ricco di vita che assicuri i cicli dei nutrienti, diventando più fertile di anno in anno.
Azoto: Un macronutriente fondamentale per la cannabis
Come avrai notato, l'azoto gioca un ruolo chiave nella coltivazione dell'erba. Contribuisce alla fotosintesi e alle reazioni chimiche più importanti. Senza questo elemento, le piante sarebbero meno prestanti, diventerebbero rachitiche, ingiallirebbero e si ammalerebbero. Le cause principali della carenza di azoto includono una scarsa CSC, un pH sbilanciato ed una mancanza di vita microbica. Se riscontri una carenza di azoto, dovrai irrigare il terreno e spruzzare per via fogliare l'azoto per una soluzione rapida; mentre per evitare il problema a lungo termine, cerca di migliorare la biodiversità del suolo e la CSC, oltre a monitorare il pH e a controllare il programma di concimazione.
- Rhizophagy Cycle: An Oxidative Process in Plants for Nutrient Extraction from Symbiotic Microbes - PMC https://www.ncbi.nlm.nih.gov