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Cannabis, ansia e CBD: Tutto quello che c'è da sapere
Quali effetti può avere la cannabis? Ti senti paranoico ed ansioso dopo averla consumata? O euforico e loquace? Gli effetti dell'erba cambiano da persona a persona. I ricercatori stanno esaminando questa pianta per il suo ruolo nell'ansia. Scopri perché l'erba agisce sulle persone in modo diverso ed il suo posto nella futura psicoterapia assistita.
Fumare erba può provocare ansia? O può peggiorarne i sintomi? Dipende dalle persone a cui si chiede. La cannabis contiene centinaia di sostanze fitochimiche interessanti ed alcuni di questi composti, tra cui THC e CBD, possono interagire con recettori che sono anche bersagli di numerosi farmaci ansiolitici. Ora, i ricercatori stanno cercando di capire se queste molecole di origine vegetale possano avere qualche effetto benefico sul nostro organismo. Scoprite tutto ciò che c'è da sapere su cannabis, CBD ed ansia.
Cos'è l'ansia?
L’ansia è uno stato mentale negativo, incontrollabile, diffuso, spiacevole e persistente, caratterizzato da un’anticipazione apprensiva riguardo ad un pericolo futuro imprevedibile ed inevitabile, accompagnato da sintomi fisiologici di tensione e da un costante stato di elevata vigilanza. Questa condizione può ridurre notevolmente la qualità della vita di una persona, può verificarsi in qualsiasi momento e risultare lieve oppure grave. Sebbene non abbia una causa unica, i ricercatori ritengono che le predisposizioni genetiche ed i fattori ambientali svolgano un ruolo nel suo esordio.
La condizione più comune in cui l’ansia si riscontra come sintomo principale è il disturbo di ansia generalizzato (GAD). Questa patologia colpisce circa 6,8 milioni[1] di adulti solo negli Stati Uniti e può avere una sola causa od una combinazione di diversi fattori, tra cui:
Stress | Traumi passati | Genetic inheritance |
Squilibri ormonali | Abuso di sostanze stupefacenti | Insonnia |
Stress | Traumi passati | ||||||
Predisposizione genetica | Squilibri ormonali | ||||||
Abuso di sostanze stupefacenti | |||||||
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Insonnia |
Le persone affette da DAG si sentono spesso irrequiete ed angosciate, hanno difficoltà a concentrarsi e possono persino soffrire di vertigini e tachicardia. Il DAG può manifestarsi in forma acuta durante le situazioni sociali, a lavoro e in raduni pubblici. In definitiva, questo disturbo può privare il soggetto del piacere della socializzazione e della condivisione dei momenti speciali. Per gestire i sintomi del DAG, è possibile intervenire sullo stile di vita, attraverso strategie come:
Sonno adeguato | Meditazione | Corsi di auto-aiuto |
Riduzione del consumo di alcol e caffeina | Attività fisica regolare | Smettere di fumare |
Sonno adeguato | Meditazione |
Corsi di auto-aiuto | Riduzione del consumo di alcol e caffeina |
Attività fisica regolare | Smettere di fumare |
Per alcune persone queste modifiche allo stile di vita non sono sufficienti. Talvolta è necessario affidarsi a terapie farmacologiche per attenuare l'ansia. Per alcuni la cannabis rappresenta una valida alternativa per alleviare i sintomi. Scopriamo perché la cannabis potrebbe essere una soluzione ideale per certe persone.
Cannabis per l'ansia: una panoramica
La pianta di cannabis produce una gran quantità di composti fitochimici unici—tra cui oltre 100 cannabinoidi e 200 terpeni. Le diverse varietà ed estratti contengono concentrazioni variabili di queste sostanze e pertanto generano effetti differenti. Nonostante venga etichettata come “droga”, la cannabis racchiude una complessità chimica tale da eclissare tale definizione. L'assortimento di cannabinoidi e terpeni di una varietà può produrre effetti psicoattivi completamente diversi da quelli di un'altra genetica.
Gli studi hanno evidenziato che cannabinoidi e terpeni agiscono in sinergia amplificando e modificando a vicenda i loro effetti—un fenomeno chiamato effetto entourage[2]. Molte di queste molecole potrebbero influire sui sintomi dell'ansia, e ciascun individuo potrebbe trarre vantaggio da determinati ceppi ed estratti.
Diamo un'occhiata ad alcuni dei più noti cannabinoidi e terpeni per capire in che modo potrebbero contrastare, o favorire, l'insorgere dell'ansia.
Il THC alla base dello sballo della cannabis
Il THC è alla base degli effetti psicoattivi associati alla cannabis. L’effetto deriva dal legame del THC con i recettori CB1 nel cervello, che provoca una maggiore produzione di dopamina ed altri neurotrasmettitori. In generale, maggiore è la quantità di THC assunta da una persona, più intenso sarà lo sballo percepito. I breeder hanno trascorso gran parte degli ultimi decenni ad allevare selettivamente ceppi di cannabis, per ottenere varietà contenenti dosi elevate di questo cannabinoide. Alcuni dei più rilevanti effetti positivi del THC comprendono:
Euforia | Creatività | Aumento dell'appetito | Rilassamento |
Euforia | Creatività |
Aumento dell'appetito | Rilassamento |
Tali effetti potrebbero anche alleviare la sensazione di ansia in alcuni individui. Ad ogni modo, chi consuma cannabis da poco tempo, e le persone particolarmente sensibili al THC, potrebbero sperimentare un peggioramento dell'ansia sia nel breve che nel lungo periodo. Tali effetti negativi includono:
Ansia | Paranoia | Confusione | Riduzione della memoria a breve termine |
Ansia | Paranoia |
Confusione | Riduzione della memoria a breve termine |
Il THC può quindi diventare un'arma a doppio taglio. Alcuni consumatori ottengono effetti molto rilassanti dall'assunzione di varietà ricche di THC, ma in altri soggetti questa molecola può aggravare i sintomi dell'ansia. Inoltre, alcune ricerche[3] indicano che piccole dosi di THC possono aiutare a gestire l'ansia, mentre quantità elevate potrebbero causare un peggioramento della condizione. Per questo motivo è opportuno utilizzare varietà con potenza medio-bassa. Ecco perché i breeder hanno iniziato a creare cultivar che contengono minori quantità di THC ed una maggiore presenza di cannabinoidi non inebrianti, come il CBD.
Tipologie di ansia
- Disturbo d'ansia generalizzato
- Chi è affetto da tale disturbo sperimenta un senso di ansia costante. Le cause alla base di questa condizione possono essere diverse, ad esempio uno squilibrio chimico nel cervello, un dolore persistente causato da malattia o l'abuso di droghe ed alcol in passato.
- Disturbo ossessivo-compulsivo
- Nei casi più gravi, questo disturbo cronico può influenzare significativamente la qualità della vita. I sintomi del DOC includono: estrema paura di germi e batteri, pensieri spiacevoli ricorrenti, aggressività verso se stessi e gli altri e bisogno assoluto di ordine.
- Fobia sociale
- Questo disturbo è caratterizzato da una paura persistente e travolgente in ogni contesto sociale. Di solito, la fobia sociale emerge durante l'adolescenza. I sintomi includono: paura di svolgere le normali attività quotidiane, sudorazione, rossore in viso e paura di poter dire o fare cose imbarazzanti.
- Disturbo di panico
- È caratterizzato da improvvisi e regolari attacchi di panico. Le cause di questa condizione includono lo squilibrio tra neurotrasmettitori e l'esposizione ad eventi stressanti. Durante un attacco di panico possono emergere sintomi come nausea, dolore toracico, tachicardia, tremori e vampate di calore.
- Disturbo da stress post-traumatico
- Questa condizione può svilupparsi dopo un evento traumatico. Gli individui che non riescono a gestire tale stress possono soffrire di flashback, incubi ed ansia estrema.
THC e la Risposta Bifasica Dose-Dipendente
I consumatori di cannabis principianti si pongono molte domande. Spesso chiedono: “Quanti milligrammi di THC bisogna assumere per sentirsi rilassati?”, oppure: “quanto THC serve per sballarsi?”. Le risposte a queste domande sono più complesse ed articolate di quanto possiate immaginare.
Gli studi scientifici in corso hanno evidenziato che il THC esercita una risposta bifasica dose-dipendente. In parole semplici, produce un determinato effetto a bassi dosaggi ed un effetto opposto a dosi elevate.
Secondo le ricerche condotte dalla University of Illinois nel 2007, tale principio si applica anche al THC nell'ambito dell'ansia[4]. Per esaminare il rapporto tra cannabis ed ansia, gli esperti hanno reclutato 42 soggetti volontari sani. I partecipanti, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, avevano avuto qualche esperienza con l'erba, ma non erano consumatori abituali.
Il team ha diviso i volontari in tre gruppi. Il gruppo a basso dosaggio ha ricevuto 7,5mg di THC, il gruppo a medio dosaggio ha ricevuto 12,5mg di THC, mentre al gruppo placebo il THC non è stato somministrato. Lo studio è stato eseguito in doppio cieco, questo significa che né i partecipanti né gli scienziati sapevano quale dose avesse ricevuto ogni individuo.
Durante l'esperimento, i ricercatori hanno misurato la pressione del sangue, il battito cardiaco e i livelli di cortisolo dei volontari. I partecipanti che avevano ricevuto la dose più bassa mostravano un livello di tensione inferiore. Inoltre, la loro tensione svaniva più rapidamente. Il gruppo che aveva ricevuto la dose media, invece, esibiva un umore negativo sia prima che durante lo svolgimento di mansioni programmate.
Tali risultati indicano che il THC potrebbe causare una risposta bifasica dose-dipendente a livello di ansia. I dosaggi minimi sembrano generare effetti rilassanti, mentre le dosi più elevate causano una maggiore tensione. Tuttavia, il THC produce effetti diversi da persona a persona. Ognuno di noi possiede un sistema endocannabinoide ed un patrimonio genetico unico, e quindi reagisce diversamente all'influsso della cannabis. Inoltre, questo studio era incentrato sul THC isolato. I fiori di cannabis contengono anche altri fitochimici che agiscono in sinergia con la molecola o ne sono antagonisti, rendendo possibile la tolleranza di dosi più elevate di THC in modo diverso.
Il legame tra cannabidiolo ed ansia
A causa della scarsità di studi scientifici al riguardo, non è possibile giungere a conclusioni definitive. Tuttavia, diverse ricerche attualmente in corso potrebbero, in futuro, chiarire la connessione tra CBD ed ansia. Alcuni degli studi più importanti riguardano:
- Il modo in cui il CBD influenza gli enzimi del SEC: Gli scienziati stanno esaminando la capacità del CBD di inibire un enzima del SEC[5], chiamato amide idrolasi degli acidi grassi (FAAH). Questa proteina scompone l'anandamide, un endocannabinoide che contribuisce a regolare il tono dell'umore. Se il CBD riuscisse ad impedire la distruzione di questa molecola, si otterrebbe una reazione a catena sullo stato mentale.
- Il legame tra CBD e GABA: Alcune indagini scientifiche stanno cercando di capire in che modo il CBD influenzi i livelli di GABA[6] nel cervello. Questo neurotrasmettitore inibitorio, chiamato anche acido γ-amminobutirrico, riduce l'attività cerebrale e, di conseguenza, può contribuire a mitigare l'ansia.
- I test sull'efficacia del CBD contro l'ansia sociale: Gli scienziati stanno svolgendo esperimenti su esseri umani per esaminare l'azione del CBD in determinate circostanze. Ad esempio, in uno studio pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, gli esperti hanno somministrato CBD a pazienti affetti da disturbo d'ansia generalizzato, prima che tenessero un discorso in pubblico simulato[7]. Durante il test, sono stati misurati diversi parametri, tra cui disagio, difficoltà cognitive e livelli di attenzione.
- CBD ed afflusso di sangue al cervello: Alcuni studi su esseri umani stanno cercando di determinare se il CBD sia in grado di alterare l'afflusso di sangue alle aree del cervello associate all'ansia. Attraverso l'etichettatura degli spin arteriosi (una tecnica a risonanza magnetica capace di misurare l'apporto di sangue al cervello), un team di scienziati dello University College London ha cercato di capire se il CBD possa modificare il flusso di sangue[8] verso l'ippocampo (una zona del cervello associata alla modulazione dell'ansia).
Il CBD provoca ansia?
In alcuni individui, il CBD può generare effetti collaterali come nausea, stanchezza ed irritabilità. Il cannabinoide può anche interagire con diversi farmaci soggetti a prescrizione medica. Ad ogni modo, al momento si ritiene che il CBD non provochi ansia.
La cannabis provoca o allevia l'ansia sociale?
La cannabis ha un effetto complesso sul cervello umano. Ogni volta che fumiamo una canna, un bong o un blunt, inaliamo una serie di composti che attivano diversi siti di legame, inclusi i recettori di cannabinoidi, GABA e serotonina. Inoltre, molti cannabinoidi e terpeni presenti nella cannabis hanno la capacità di interagire con enzimi e processi del nostro corpo che possono influenzare l'umore e la memoria.
In commercio si possono trovare centinaia di chemovar di cannabis, tutte con livelli variabili di sostanze fitochimiche differenti. Ogni persona ha la propria fisiologia, il che significa che tutte queste chemovar influenzeranno ogni individuo in modo leggermente diverso. Quando cerchiamo di esaminare la relazione tra erba ed ansia sociale, entrano in gioco sia la complessità chimica della pianta di cannabis che la diversità fisiologica di ognuno di noi.
Dopo aver fumato una canna, alcune persone si chiedono: “Perché fumare erba mi rende socialmente ansioso, nervoso ed impacciato?”. Altre, invece, diventano molto più loquaci e socievoli dopo aver usato la cannabis. Scopriamo insieme perché si verificano questi effetti così contrastanti.
Ansia sociale vs ansia: Qual è la differenza?
Il disturbo d'ansia sociale rientra nel termine generico di “ansia”. Tuttavia, differisce da altre forme di ansia in quanto implica una specifica paura derivante da situazioni sociali. La maggior parte delle persone prova un certo nervosismo prima di parlare in pubblico o di andare ad un appuntamento importante, ma chi soffre d'ansia sociale sperimenta questo disagio e paura nelle normali interazioni sociali di tutti i giorni.
Le persone con disturbo d'ansia sociale sperimentano sintomi emotivi e comportamentali tra cui:
- Paura di trovarsi in imbarazzo
- Intensa paura di interagire con estranei
- Disagio a parlare in pubblico
- Paura che gli altri percepiscano i sintomi dell'ansia
- Prevedere il peggio dalle situazioni sociali
Oltre ai sintomi emotivi, le persone con ansia sociale sperimentano anche sintomi fisici come:
- Aumento della frequenza cardiaca
- Arrossamento del viso
- Sudorazione
- Tremiti
- Tensione muscolare
Si ritiene che ci siano diversi fattori a contribuire al disturbo d'ansia sociale, tra cui:
- Genetica: I tratti ereditari possono predisporre alcune persone a questo disturbo.
- Struttura del cervello: Le persone con un'amigdala iperattiva (una regione coinvolta nella risposta alla paura) possono sperimentare una maggiore ansia nei contesti sociali.
- Ambiente ed esperienze precedenti: Alcune persone possono sviluppare un disturbo d’ansia sociale in seguito ad un evento sociale angosciante, come un imbarazzo estremo durante l’infanzia.
Le attuali terapie contro l'ansia sociale
Ci sono diverse opzioni per trattare una persona affetta da disturbo d'ansia sociale, comprese le terapie farmaceutiche e non farmaceutiche. Queste includono:
- Psicoterapia cognitivo comportamentale (PCC): Questa forma terapeutica aiuta le persone ad identificare e modificare i propri modelli di pensiero negativo.
- Farmaci antidepressivi: Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), come l'escitalopram, vengono spesso prescritti per migliorare l'umore dei pazienti.
- Farmaci ansiolitici: Le benzodiazepine possono aiutare a ridurre i livelli di ansia.
- Beta-bloccanti: Questi farmaci bloccano l’azione dell’adrenalina e riducono al minimo sintomi come tremori e sudorazione.La cannabis può provocare disturbi d'ansia sociale?
L'erba può causare ansia sociale? Alcune persone hanno sperimentato i sintomi di questo disturbo dopo aver usato cannabis, sia in modo acuto che cronico. Il THC (il principale componente psicoattivo della cannabis) ha la capacità di legarsi ad un sito del sistema nervoso centrale chiamato CB1. Attraverso questo legame, la cannabis potrebbe innescare o peggiorare l'ansia sociale. Diamo uno sguardo più approfondito a come potrebbe insorgere tale disturbo.
- Sovrastimolazione dell'amigdala: In condizioni normali, gli endocannabinoidi si legano ai recettori CB1 nel cervello. L'assunzione di cannabis fa sì che il THC attivi questi siti con maggiore intensità rispetto al normale. Questo può sovrastimolare i recettori situati sulle cellule dell'amigdala, provocando paranoia e conseguente ansia sociale.
- Riduzione della dopamina: In una forma acuta, il THC può aumentare la dopamina e le sensazioni di euforia nei consumatori di cannabis. Tuttavia, con il passare del tempo, questo cannabinoide può abbassare i livelli di dopamina nel cervello[5]. La fobia sociale può derivare da una riduzione[6] del legame verso il recettore della dopamina.
La cannabis può aiutare il disturbo d'ansia sociale?
Se da una parte alcune persone provano una forte ansia dopo aver fumato marijuana, altre si sentono molto più socievoli e meno nervose. Ma perché ciò accade? I ricercatori non l'hanno ancora scoperto con precisione, ma potrebbe comportare quanto segue:
- La risposta bifasica alla dose: Sebbene le alte concentrazioni di THC possano alimentare l'ansia, le dosi più basse potrebbero creare la risposta opposta[7].
- Attivazione del recettore CB1: I farmaci ansiolitici producono alcuni dei loro effetti grazie all' interazione con il recettore CB1[8]. Il THC potrebbe aiutare alcune persone a sentirsi meno nervose attraverso lo stesso percorso.
- CBD: Molte chemovar moderne contengono livelli più elevati di CBD, un cannabinoide non psicotropo al centro di numerosi studi sull'uomo per la sua potenziale efficacia contro l'ansia[9].
- Terpeni: La cannabis contiene anche molecole aromatiche note come terpeni. Gli scienziati stanno lavorando per scoprire la loro azione sinergica con i cannabinoidi su umore ed ansia[10].
Il legame tra cannabidiolo ed ansia
A causa della scarsità di studi scientifici al riguardo, non è possibile giungere a conclusioni definitive. Tuttavia, diverse ricerche attualmente in corso potrebbero, in futuro, chiarire la connessione tra CBD ed ansia. Alcuni degli studi più importanti riguardano:
- Il modo in cui il CBD influenza gli enzimi del SEC: Gli scienziati stanno esaminando la capacità del CBD di inibire un enzima del SEC[5], chiamato amide idrolasi degli acidi grassi (FAAH). Questa proteina scompone l'anandamide, un endocannabinoide che contribuisce a regolare il tono dell'umore. Se il CBD riuscisse ad impedire la distruzione di questa molecola, si otterrebbe una reazione a catena sullo stato mentale.
- Il legame tra CBD e GABA: Alcune indagini scientifiche stanno cercando di capire in che modo il CBD influenzi i livelli di GABA[11] nel cervello. Questo neurotrasmettitore inibitorio, chiamato anche acido γ-amminobutirrico, riduce l'attività cerebrale e, di conseguenza, può contribuire a mitigare l'ansia.
- I test sull'efficacia del CBD contro l'ansia sociale: Gli scienziati stanno svolgendo esperimenti su esseri umani per esaminare l'azione del CBD in determinate circostanze. Ad esempio, in uno studio pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, gli esperti hanno somministrato CBD a pazienti affetti da disturbo d'ansia generalizzato, prima che tenessero un discorso in pubblico simulato[12]. Durante il test, sono stati misurati diversi parametri, tra cui disagio, difficoltà cognitive e livelli di attenzione.
- CBD ed afflusso di sangue al cervello: Alcuni studi su esseri umani stanno cercando di determinare se il CBD sia in grado di alterare l'afflusso di sangue alle aree del cervello associate all'ansia. Attraverso l'etichettatura degli spin arteriosi (una tecnica a risonanza magnetica capace di misurare l'apporto di sangue al cervello), un team di scienziati dello University College London ha cercato di capire se il CBD possa modificare il flusso di sangue[13] verso l'ippocampo (una zona del cervello associata alla modulazione dell'ansia).
Il CBD provoca ansia?
In alcuni individui, il CBD può generare effetti collaterali come nausea, stanchezza ed irritabilità. Il cannabinoide può anche interagire con diversi farmaci soggetti a prescrizione medica. Ad ogni modo, al momento si ritiene che il CBD non provochi ansia.
Usare THC e CBD insieme
Il CBD può produrre una sensazione di lucidità e rilassamento senza alcun effetto psicoattivo inibitorio. Di conseguenza, se una persona decide di provare la cannabis contro l’ansia, il CBD è un'opzione più praticabile rispetto al THC. Nonostante questo, molte persone potrebbero potenzialmente trarre beneficio dall’uso contemporaneo di entrambi i cannabinoidi.
Alcune varietà contengono le due molecole in proporzioni variabili. Il rapporto CBD:THC 1:1 offre effetti bilanciati, mentre con proporzioni di 8:1, o superiori, gli effetti psicoattivi sono praticamente nulli. Curiosamente, il CBD sembra in grado di ostacolare il THC sui recettori CB1[15] e potrebbe quindi ridurre l'intensità del THC. Tali risultati indicano che chi è particolarmente sensibile agli effetti del THC potrebbe comunque trarre beneficio da questo cannabinoide, assumendo contemporaneamente anche il CBD.
L'importanza dei terpeni
Se THC e CBD sono presenti in gran parte delle varietà, perché ciascuna genetica offre effetti differenti? Questi due cannabinoidi sono i principali responsabili degli effetti della cannabis, ma i terpeni aggiungono particolari sfumature che rendono unico ogni ceppo. Proprio come i cannabinoidi, anche i terpeni hanno uno specifico potenziale farmacologico. Se decidi di provare l’erba contro l’ansia, ricordati di controllare il profilo terpenico delle varietà prima di consumarle o coltivarle. Di seguito, potete trovare alcuni dei terpeni potenzialmente in grado di contrastare l'ansia:
- Mircene: Questo è il terpene presente di solito in maggior quantità nelle piante di cannabis, e racchiude aromi di terra e muschio. Inoltre, contribuisce notevolmente agli sballi frastornanti, tipici dei ceppi indica. Gli effetti di questa molecola favoriscono il riposo notturno e potrebbero migliorare la qualità del sonno, rilassando il corpo. Tramite l'effetto entourage, il mircene potrebbe amplificare le proprietà lenitive[16] del THC.
- Limonene: Questo terpene sprigiona un aroma di agrumi. Le varietà di cannabis ricche di limonene racchiudono un sapore di arancia e limone! In alcuni studi su animali[17], la molecola sembra in grado di stimolare la produzione di serotonina e dopamina. Il limonene potrebbe inoltre potenziare l'azione ansiolitica del CBD[18].
- Cariofillene: Il cariofillene è un terpene ed un cannabinoide alimentare, e si lega ai recettori CB2 del sistema endocannabinoide. Questo terpene offre un sapore di pepe e spezie, ed esibisce effetti ansiolitici su modelli animali.[19]
- Pinene: Il pinene è responsabile del tipico aroma rinfrescante di pino, e sprigiona fragranze terrose e di bosco. Il terpene ha mostrato effetti ansiolitici in vari studi su animali[20], e potrebbe contrastare alcuni degli effetti negativi del THC, come i problemi di memoria a breve termine.
Il tempismo è fondamentale
Se decidi di provare la cannabis contro l’ansia, è importante scegliere quali varietà e quali combinazioni di sostanze fitochimiche risultino più efficaci per te. In seguito, dovrai decidere il momento migliore per assumerla. Non esistono dati definitivi riguardo le tempistiche ideali, pertanto dovrete procedere per tentativi ed errori.
Per alcuni, l'assunzione di cannabis ricca di CBD al mattino è utile per tenere sotto controllo l'ansia durante la giornata. Altre persone traggono un maggior beneficio nel consumo di canne o estratti appena i sintomi iniziano ad emergere. Chi ha difficoltà ad addormentarsi, potrebbe consumare una varietà indica ricca di THC e mircene prima di coricarsi, per conciliare il sonno.
Ricordate che gli effetti dei vari prodotti si manifestano con tempistiche differenti. Gli effetti degli edibili emergono un'ora dopo l'assunzione, ma durano più a lungo. La vaporizzazione e la somministrazione sublinguale offrono un'azione più rapida, ma con effetti transitori.
Molti consumatori traggono giovamento dal microdosaggio, che consiste nell'assunzione di cannabis in quantità sub-percettive, per trattare determinati sintomi senza percepire sballi psicoattivi.
Cannabis e psicoterapia: Sono compatibili?
La cannabis può contribuire o peggiorare le condizioni di salute mentale in individui predisposti, ma alcuni notano che l’erba sia efficace anche insieme alla psicoterapia.
Cos'è la psicoterapia?
La psicoterapia è una forma di terapia narrativa. Durante le sessioni, gli psicoterapeuti aiutano i pazienti a comprendere i loro sintomi, sentimenti, pensieri e comportamenti. I professionisti utilizzano una serie di tecniche per raggiungere questo obiettivo, tra cui la terapia cognitivo comportamentale (TCC) e la terapia dialettico comportamentale (TDC). Queste strategie possono essere efficaci contro una serie di disturbi, tra cui ansia, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e disturbo post-traumatico da stress (DPTS).
Quale ruolo potrebbe avere la cannabis nella psicoterapia?
In determinate circostanze, la psicoterapia ed alcune droghe vengono utilizzate insieme per rendere migliore la vita dei pazienti. Ma quale relazione può esserci tra cannabis e psicoterapia? Nessuno studio ha cercato di determinare in che modo la cannabis influisca sui risultati delle sessioni di psicoterapia. Tuttavia, molte persone affette da diversi problemi di salute usano la cannabis per sperimentare i benefici olistici della pianta. I ricercatori hanno scoperto che alcuni consumatori di cannabis si augurano che la psicoterapia assistita con cannabis[20] possa un giorno aiutarli ad affrontare meglio la depressione. Ebbene, potrebbero esserci le stesse aspettative anche per l'ansia. Le stesse aspettative potrebbero applicarsi anche per l'ansia. In ogni caso, è chiaro che l’uso della cannabis in psicoterapia è apprezzato da alcune persone.
Il futuro della psicoterapia assistita con cannabis
C'è posto per la marijuana nella psicoterapia? Se da una parte la psicoterapia psichedelica assistita sta prendendo sempre più piede, dall'altra la cannabis potrebbe essere presto usata in un contesto simile. I ricercatori stanno iniziando a capire come certe molecole influenzino la neurochimica umana e come potrebbero aiutare il miglioramento di alcune condizioni.Quando scopriremo la vasta complessità chimica di questa pianta, riusciremo a trovare altre molecole adatte per la terapia assistita con cannabis.
La cannabis può essere utile, ma non andrebbe considerata come unico supporto
La cannabis può davvero fare la differenza per chi soffre di ansia, ma non dovrebbe essere utilizzata in modo improprio, eccessivo o esclusivo. Tuttavia, può entrare a far parte di un approccio olistico più esteso. Dieta, meditazione, terapia, attività fisica e comunicazione svolgono un ruolo altrettanto essenziale in questa strategia. Il segreto è l'equilibrio.
Quale varietà di cannabis scegliere?
Se decidete di provare la cannabis, siamo convinti che queste tre varietà siano quelle che meglio rispondono alle esigenze di chi la utilizza per alleviare l’ansia. Ovviamente, nessuno potrà mai dire quali effetti verranno percepiti dopo l'uso di queste varietà, ma sapere quali effetti possono indurre vi aiuterà a comprendere meglio le loro proprietà e ad acquisire una maggiore conoscenza dei loro potenziali benefici. Coloro che soffrono di ansia, nella maggior parte dei casi, dovrebbero fare affidamento su varietà con basse concentrazioni di THC e/o alte di CBD. Questo ultimo cannabinoide non-psicoattivo, infatti, può contribuire efficacemente a combattere l'ansia, grazie ai suoi effetti più rilassanti, in grado di mantenere lucida la mente e di indurre intense sensazioni di calma.
Stress Killer - Sativa
Un nome alquanto appropriato per questa particolare varietà. Pur essendo a predominanza Sativa, mostra ancora tutto l'impeto dei suoi geni Indica. Le varietà Sativa tendono a provocare effetti più energizzanti e stimolanti, che possono risultare controproducenti quando l'obiettivo è quello di calmare e rilassare. La Stress Killer mescola il meglio dei due mondi, Sativa e Indica. Con il suo contenuto di THC dell'11% e le sue alte concentrazioni di CBD, è una varietà che mantiene lucidi mentalmente. Ricca di sapori citrici, questa varietà vi aiuterà ad iniziare la giornata con una spinta in più.
Stress Killer Automatic CBD
Lemon Shining Silver Haze x Juanita la Lagrimosa x Ruderalis | |
450 - 500 gr/m2 | |
90 – 140 cm | |
7 - 8 Settimane | |
THC: 11% |
Sativa 60% Indica 30% Ruderalis 10% | |
110-160 gr/plant | |
120 – 160 cm | |
11 - 12 weeks after sprouting | |
Concentrato, Lucido |
Acquista Stress Killer Automatic CBD
Royal Jack Automatic – Hybrid
Battezzata con il nome di uno dei più instancabili attivisti pro-Cannabis, Jack Herer, la Royal Jack Automatic è una varietà piuttosto bilanciata, pur avendo una genetica a predominanza leggermente Sativa. Grazie al suo elevato contenuto di DNA Indica, questa pianta tende a provocare sensazioni più corporee, rilassando ed aiutando a ritrovare un po' di tempo per se stessi, in cui riflettere per gestire al meglio la propria ansia. Nonostante ciò, il contenuto medio di CBD consente di mantenere la mente lucida per poter pensare con chiarezza.
Royal Jack Auto
Jack Herer x Ruderalis | |
350 - 400 gr/m2 | |
40 - 80 cm | |
7 - 8 Settimane | |
THC: 16% |
Sativa 40% Indica 30% Ruderalis 30% | |
70 - 120 gr/plant | |
60 - 80 cm | |
11 - 12 weeks after sprouting | |
Creativo, Motivante |
Northern Lights – Indica
Al 100% Indica, questa varietà è particolarmente indicata per il consumo serale, quando la giornata volge ormai al termine. Contenente alcune delle genetiche più premiate del settore, questa pianta provoca effetti corporei molto intensi, riuscendo a rilassare il consumatore con il suo "high". Ideale da assumere quando si vuole ritrovare un ritaglio di tempo in totale armonia e pace con se stessi o quando si ha bisogno di rilassarsi dopo un'intensa giornata. Offre una potenza media di CBD ed alte concentrazioni di THC, le più alte delle tre qui riportate.
Northern Light
Northern Light S1 | |
500 - 550 gr/m2 | |
100 - 160 cm | |
8 - 9 Settimane | |
THC: 18% |
Sativa 0% Indica 100% | |
575 - 625 gr/plant | |
180 - 220 cm | |
dal 15 Settembre fino alla fine del mese | |
Bilanciato, Frastornante, Lucido |
Concludendo, questo elenco non è affatto esaustivo. Ogni persona è diversa dalle altre e, di conseguenza, sarà diversa anche la sua scelta delle varietà di cannabis. L’opzione migliore è iniziare con piante poco psicoattive prima di impegnarsi in un’assunzione prolungata o potente. In genere, fumare o vaporizzare ti consente di controllare l’effetto molto più di dab o prodotti edibili. Di conseguenza, questi metodi di consumo rappresentano l’opzione migliore per iniziare, se si decide di affidarsi alla cannabis per ridurre l’ansia.
- Facts & Statistics | Anxiety and Depression Association of America, ADAA https://adaa.org
- Taming THC: potential cannabis synergy and phytocannabinoid-terpenoid entourage effects - PMC https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- https://www.sciencedaily.com/releases/2017/06/170602155252.htm
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- Cannabidiol as a Potential Treatment for Anxiety Disorders | SpringerLink https://link.springer.com
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- Cannabis blunts the brain's reward system | Imperial News | Imperial College London https://www.imperial.ac.uk
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- The cannabinoid CB1 receptor is involved in the anxiolytic, sedative and amnesic actions of benzodiazepines - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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- The "Entourage Effect": Terpenes Coupled with Cannabinoids for the Treatment of Mood Disorders and Anxiety Disorders - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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- Cannabidiol Reduces the Anxiety Induced by Simulated Public Speaking in Treatment-Naïve Social Phobia Patients | Neuropsychopharmacology https://www.nature.com
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- Expectancies for Cannabis-Induced Emotional Breakthrough, Mystical Experiences and Changes in Dysfunctional Attitudes: Perceptions of the Potential for Cannabis-Assisted Psychotherapy for Depression | Cannabis https://www.publications.sciences.ucf.edu