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Anatomia della Pianta di Cannabis: Nodi e Internodi
Saper interpretare i piccoli dettagli delle vostre piante è molto importante per ottenere i migliori risultati. In questo articolo scopriremo la natura dei nodi ed internodi della Cannabis e come interpretarli a proprio vantaggio.
Indice:
In natura, il ciclo di vita di una pianta di Cannabis inizia nel momento in cui un seme germina e la sua giovane radice si addentra nel terreno. Dopo pochi giorni, la pianta fuoriesce dal substrato e sviluppa un paio di foglioline. Questa prima fase di crescita viene chiamato stadio di piantino. Solo quando la giovane pianta inizierà la sua fase di crescita vegetativa il coltivatore riuscirà a vedere i primi nodi e le distanze internodali, sempre più visibili man mano che la pianta crescerà.
Secondo i termini adottati dai coltivatori professionisti, i nodi sono l'intersezione o il punto d'incontro tra le ramificazioni e il fusto principale o tra un ramo e i nuovi getti secondari. Un internodo, invece, è semplicemente la distanza tra i nodi. Comprendere il ruolo che svolgono i nodi e gli internodi può essere enormemente vantaggioso nella coltura della Cannabis.
Come Vengono Interpretati Dai Coltivatori I Nodi E Gli Internodi?
Indica Vs Sativa
Le piante di Cannabis indica sono caratterizzate da altezze ridotte e strutture cespugliose particolarmente ramificate. Ciò è dovuto al loro sviluppo di nodi con spazi internodali ravvicinati. Al contrario, le piante di Cannabis sativa raggiungono altezze molto più elevate e sono meno ramificate. Nelle varietà Sativa è piuttosto comune l'allungamento in fase di fioritura, il cosiddetto stretching. Normalmente, queste piante sviluppano meno nodi con distanze internodali piuttosto elevate tra le serie di ramificazioni laterali. Ovviamente, gli ibridi possono mostrare i tratti sia Indica che Sativa ed alcuni tendono maggiormente verso le Sativa ed altri verso le Indica.
Determinare Il Sesso Delle Piante
Di solito, dopo 3-6 settimane di crescita vegetativa si iniziano ad intravedere i primi prefiori delle piante. Per un coltivatore attento che sa cosa cercare, questi piccoli dettagli possono dare informazioni preziose, soprattutto se si stanno usando semi regolari (da cui c'è un 50% di probabilità che si possano sviluppare piante maschio).
I prefiori emergono dai nodi sia delle piante maschio che di quelle femmina. Per osservarli da vicino è sufficiente avvicinarsi ai nodi più alti, quelli vicini alla parte superiore del fusto principale. Il vostro obiettivo è quello di verificare se dai nodi sono emerse coppie di piccoli peletti bianchi molto sottili. Questi peletti altro non sono che i pistilli di un calice, che sviluppandosi ed ingrossandosi durante la fase di fioritura daranno forma al fiore vero e proprio.
Tuttavia, se dal nodo dovesse comparire una piccola sferetta ovale e segmentata, che in uno stadio più avanzato assume l'aspetto di un piccolo casco di banane, la pianta sarà sicuramente di sesso maschile. Inoltre, in rari casi o quando sottoposti a forte stress, alcuni esemplari possono sviluppare pre-fiori sia maschili che femminili. Le piante con entrambi gli organi riproduttivi sono comunemente chiamate dai coltivatori "ermi", l'abbreviazione di ermafrodite. Esattamente come per i maschi, anche gli esemplari ermafroditi devono essere rimossi dalle colture, per assicurarsi un raccolto di sole cime "sinsemilla". I coltivatori più diligenti sono soliti controllare regolarmente lo sviluppo dei nodi, anche quando stanno coltivando semi femminizzati (per scartare qualsiasi possibilità di ermafroditismo).
Temperatura E Luce
Gli scatti di crescita e le distanze tra gli internodi non sempre dipendono dalla genetica delle piante. Le fluttuazioni di temperatura e la luce troppo debole o troppo lontana possono causare l'allungamento delle piante (stretching in inglese). Quando l'escursione termica tra notte e giorno è elevata, le piante tendono ad allungarsi più del dovuto. Per ridurre al minimo le distanze internodali ed evitare così che i rami diventino troppo lunghi e sottili, rischiando poi di crollare sotto il peso delle cime, bisogna tenere sotto stretto controllo tutti i parametri ambientali di una coltivazione. Ovviamente, all'aperto sarà più difficile e le piante dovranno essere portate dentro casa se le condizioni ambientali dovessero peggiorare.
Applicare Le Proprie Conoscenze
Tagliare E Potare
Che si tratti di una potatura per aumentare le rese o di un taglio strategico per dare forma alle piante, bisogna sempre procedere con criterio per asportare porzioni di rami nei punti giusti e nei momenti più opportuni. I tagli devono essere effettuati vicino al nodo con una forbice sterile. Le tecniche di potatura più comuni per aumentare le rese produttive sono la Cimatura e il FIMming, che devono essere sempre realizzate durante la crescita vegetativa. Infatti, durante la fase di fioritura bisogna ridurre al minimo i tagli per evitare che le piante si stressino.
Sia la Cimatura che il FIMming consistono nell'asportare una porzione di ramificazione laterale o fusto principale. La Cimatura è un taglio pulito effettuato sulla parte apicale del ramo, che viene rimossa. Il FIMming, invece, è una potatura meno netta e pulita, realizzata mediante una "pizzicata" delle punte dei rami tra le dita (sebbene possano essere usate anche le forbici). Questa tecnica consiste nel pizzicare un 75% della cima apicale dei rami. Qualunque metodo decidiate di adottare, entrambe le tecniche vi consentiranno di aumentare il numero di rami apicali, dato che dai nodi prossimi al taglio emergeranno nuove cime.
Clonazione
Il miglior modo per preservare la genetica di una particolare pianta di Cannabis è la clonazione. Normalmente, i rami che sviluppano più facilmente le radici sono quelli più vecchi, ovvero quelli più bassi. Le piante crescono e sviluppano nuovi rami con corteccia più tenera e meno propensa a radicare, per questo sono meno adatti per ottenere talee.
Le talee vengono prelevate normalmente durante la crescita vegetativa. Tuttavia, esiste una tecnica, il Monster Cropping, che consiste nel tagliare i rami quando le piante sono alla quarta settimana di fioritura, per forzare successivamente le talee a riprendere la crescita vegetativa e a svilupparsi in modo irregolare. A prescindere dal metodo che adotterete, i coltivatori riconoscono gli straordinari vantaggi della clonazione.