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By RQS Editorial Team Reviewed by: Gloria Payá


Negli ultimi anni, l’interesse per la coltivazione biologica è notevolmente aumentato grazie alla maggiore consapevolezza verso la salute, la sostenibilità ambientale e la qualità del cibo. A differenza dell’agricoltura convenzionale, che si basa in gran parte su sostanze chimiche sintetiche, la coltivazione biologica impiega metodi naturali per migliorare la fertilità del suolo, controllare parassiti o malattie e produrre raccolti di alta qualità. I vantaggi della coltivazione biologica riguardano soprattutto la riduzione dei residui di pesticidi chimici, fertilizzanti ed erbicidi, riducendo il nostro rischio di esposizione a questi composti nocivi.

Alcuni studi[1] suggeriscono che i prodotti biologici potrebbero contenere livelli più elevati di determinate sostanze nutritive (come antiossidanti, vitamine e minerali) rispetto ai prodotti convenzionali. In particolare, è stato dimostrato che la cannabis biologica ha un contenuto più elevato di terpeni, che influenzano positivamente il sapore e l’aroma. Inoltre, la coltivazione biologica[2] aumenta la sostenibilità ambientale migliorando la struttura del terreno e la sua fertilità, supportando la biodiversità locale e riducendo l’inquinamento dell’acqua e del suolo.

Il controllo di parassiti e malattie nella coltivazione biologica è fondamentale per mantenere la salute delle piante e la sostenibilità dell’ecosistema. A differenza dell’agricoltura convenzionale, che dipende da pesticidi e fungicidi sintetici, la coltivazione biologica usa alternative naturali per gestire questi problemi, promuovendo un ambiente agricolo equilibrato e sicuro. Tra queste alternative, la curcuma si distingue come un agente naturale versatile[3] grazie alle sue proprietà antimicotiche, antibatteriche ed antimicrobiche.

Cannabis and turmeric

Cos’è la curcuma?

La curcuma (Curcuma longa) è una pianta con una lunga storia di utilizzo sia in ambito medicinale che culinario, in particolare in Asia. È usata da millenni per la sua presunta influenza sul benessere e numerosi studi scientifici evidenziano l’azione della curcuma come efficace agente contro patogeni che possono compromettere la salute umana.

In ambito gastronomico, è una spezia ben nota e componente principale del curry, molto usato nella cucina indiana e nel sud-est asiatico. Il suo colore giallo brillante ed il suo sapore la rendono indispensabile per molti piatti. Oltre al suo uso come spezia, la curcuma è stata utilizzata come conservante naturale grazie alle sue proprietà antimicrobiche. In India, il “latte d’oro” (una miscela di latte con curcuma ed altri ingredienti) è una bevanda tradizionale nota per i suoi benefici sulla salute[1].

Perché usare la curcuma nella coltivazione biologica?

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il principale composto attivo della curcuma, la curcumina, possiede potenti proprietà antimicrobiche, antibatteriche ed antimicotiche che la rendono uno strumento prezioso nell’agricoltura biologica. L’uso della curcuma nella coltivazione della cannabis è in fase di studio come alternativa naturale ed ecologica per contrastare i patogeni che attaccano queste piante.

Rispetto ai trattamenti convenzionali, i vantaggi dell’uso della curcuma nella coltivazione biologica sono i seguenti:

  • Prodotto naturale e biodegradabile che non genera residui tossici
  • Riduzione dei residui chimici
  • Riduzione del rischio di esposizione a composti nocivi
  • Promozione di un terreno più sano
  • Conservazione della biodiversità locale
  • Riduzione dell’inquinamento dell’acqua e del suolo

Inoltre, grazie ai suoi molteplici meccanismi di azione, gli agenti patogeni hanno meno probabilità di sviluppare resistenza alla curcumina. Si tratta di un prodotto accessibile e spesso anche più economico rispetto a molti prodotti chimici sintetici.

Questi sono invece i possibili svantaggi dell’uso della curcuma:

  • La concentrazione di curcumina può variare a seconda della fonte
  • La curcuma può richiedere applicazioni più frequenti rispetto ad alcuni pesticidi sintetici
  • Ad alte concentrazioni può causare effetti fitotossici sulle piante di cannabis

Questi svantaggi possono essere facilmente gestiti tenendo sotto stretto controllo gli eventuali segni di malattia sulle piante, regolando le applicazioni di curcuma secondo necessità ed applicando concentrazioni ottimali per massimizzare i benefici e ridurre al minimo gli effetti fitotossici. Inoltre, la curcuma può essere combinata con altre pratiche di coltivazione biologica per migliorare la loro efficacia complessiva.

Tumeric for cultivation

Come agisce la curcuma?

Diversi studi hanno valutato l’efficacia della curcuma in condizioni controllate. Queste ricerche dimostrano generalmente una significativa riduzione del carico microbico ed un miglioramento nella salute delle piante quando viene applicata la curcuma. Gli studi[5] indicano proprietà antibatteriche ed antimicotiche persino superiori al 60%. In particolare, una soluzione di estratto di curcuma ha ridotto l’incidenza della muffa grigia del 70% e l’infezione da Pseudomonas aeruginosa del 60%.

La curcumina, il composto attivo contenuto nella curcuma, agisce attraverso diversi meccanismi, tra cui:

  • Rottura delle membrane cellulari: Alterazione dell’integrità delle membrane cellulari microbiche.
  • Inibizione della sintesi proteica: Interferenza con la sintesi proteica delle cellule microbiche.
  • Blocco della replicazione del materiale genetico: Inibizione della replicazione del DNA in batteri e funghi, con un conseguente blocco della loro riproduzione.

La curcuma ha dimostrato un’elevata efficacia contro numerosi tipi di batteri, funghi e virus, tra cui i comuni agenti patogeni che attaccano le coltivazioni di cannabis (come Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Staphylococcus aureus) e funghi come Fusarium e Botrytis cinerea, oltre a molti altri. L’applicazione di curcuma può ridurre l’incidenza della muffa grigia (Botrytis cinerea) e l’appassimento causato dal fungo Fusarium. È interessante notare come un’azione che comprende diversi canali biochimici riduca la probabilità che i microrganismi sviluppino resistenza.

Oltre alla sua azione antimicrobica, la curcuma può anche stimolare la crescita delle piante di cannabis. Nelle prove sul campo, i coltivatori che hanno implementato trattamenti con curcuma hanno segnalato diversi miglioramenti nella salute delle colture, tra cui:

  • Miglioramento della salute del terreno: I composti bioattivi della curcuma possono migliorare la salute del suolo, promuovendo l’assorbimento dei nutrienti ed un’attività microbica benefica.
  • Rafforzamento delle difese naturali: La curcuma può indurre risposte di difesa nelle piante, migliorando la loro resistenza ai futuri attacchi di patogeni.
  • Riduzione delle malattie fogliari: L’applicazione regolare di curcuma ha comportato una minore incidenza di malattie fogliari, riducendo la necessità di fungicidi sintetici.

Inoltre, vari studi[6] indicano che la curcuma si sta dimostrando un potente pesticida naturale. Questo potrebbe renderla perfetta nell’agricoltura per la lotta ad insetti e parassiti, poiché può offrire persino effetti positivi su animali ed esseri umani che consumano alimenti trattati con questo estratto naturale.

Applicazioni della curcuma nell’agricoltura biologica

La curcuma contiene diversi composti bioattivi. Tra questi, la curcumina è la più studiata per merito delle sue potenti proprietà antibatteriche.

Turmeric for cannabis benefits
  • Uso della curcuma come antibatterico

Oltre alla curcumina, la curcuma contiene demetossicurcumina e bisdemetossicurcumina, che contribuiscono alla sua attività antimicrobica. La curcuma ha dimostrato efficacia contro vari batteri patogeni che colpiscono le piante, tra cui Escherichia coli, Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa. Questi patogeni causano numerose malattie che possono ridurre significativamente la produttività delle colture.

Nella coltivazione di cannabis, la curcuma può risultare particolarmente utile per ridurre l’incidenza di comuni malattie causate da batteri, come l’avvizzimento e le macchie sulle foglie. L’uso della curcuma come antibatterico può migliorare la salute generale delle piante e la qualità del prodotto finale senza gli effetti avversi degli antibiotici sintetici.

  • Uso della curcuma come antimicotico

La curcuma ha dimostrato efficacia[7] contro diversi funghi patogeni come Geotrichum candidum, Rhizoctonia solani, Alternaria tenuissima, Gibberella fujikuroi, Aspergillus sp., Fusarium spp., Phytophthora spp. e Botrytis cinerea. La curcumina ed altri composti contenuti nella curcuma inibiscono la crescita e la riproduzione di questi funghi.

Uno studio[8] dimostra che i componenti naturali della curcuma (bisdemetossicurcumina, calebina A, curcumina e demetossicurcumina) possono legarsi al sito attivo dell’enzima cutinasi del fungo patogeno Fusarium spp. Questo enzima è fondamentale per aiutare il fungo a penetrare nel tessuto radicale della pianta. I risultati della ricerca rivelano la capacità della curcuma di alterare l’enzima cutinasi e la sua attività, interferendo con la sintesi delle pareti cellulari fungine e causando la lisi cellulare e la morte del patogeno.

La curcumina interferisce anche con la sintesi delle pareti cellulari dei funghi, causando la lisi delle cellule e la conseguente morte del fungo patogeno. Inibendo la formazione della parete cellulare, la curcumina impedisce sia la crescita, sia la riproduzione dei funghi. Un altro studio[9] indica che gli estratti di curcuma possono alterare la permeabilità della membrana cellulare fungina, portando alla perdita di componenti vitali per le cellule e causando così la morte dei funghi. Questo meccanismo assicura che i funghi non possano sopravvivere e proliferare nelle piante trattate con curcuma.

Nella coltivazione di cannabis, la curcuma può essere usata per controllare funghi come la Botrytis cinerea (muffa grigia) e l’oidio (un gruppo di malattie causate da funghi che infettano le parti aeree delle piante). Di conseguenza, la curcuma rappresenta un’alternativa sicura ed efficace che permette di evitare l’uso di fungicidi sintetici contro questi funghi.

  • Uso della curcuma come antimicrobico

La curcuma contiene anche numerosi composti bioattivi che possiedono proprietà antimicrobiche ad ampio spettro. Questi composti sono efficaci contro molti batteri, funghi e virus patogeni.

Come usare la curcuma nella coltivazione biologica di cannabis

La curcuma potrebbe rivelarsi essenziale per combattere i comuni patogeni e malattie delle piante. Di seguito sono riportati i modi più accessibili per aggiungere questo estratto vegetale alla tua coltivazione.

How to use turmeric in cannabis
  • Preparazione degli estratti

- Estratto di curcuma in polvere: Il rizoma della curcuma viene essiccato e macinato. Questa polvere può essere applicata direttamente o sciolta in acqua e spruzzata sulle piante.

- Estratto liquido: Si ottiene macerando la polvere di curcuma in acqua calda, filtrando ed usando il liquido risultante.

  • Metodi di applicazione

L’applicazione può essere effettuata ogni settimana o 15 giorni, a seconda della gravità dell’infestazione o come misura preventiva. La concentrazione consigliata di curcuma in una coltivazione di cannabis varia a seconda del metodo di applicazione.

Spray fogliare
• Estratto di polvere di curcuma: Si consiglia una concentrazione di polvere di curcuma dell’1–2% in acqua. Questo significa sciogliere da 10 a 20 grammi di polvere di curcuma in un litro di acqua.

• Estratto liquido: Usare un estratto di curcuma al 5–10% diluito in acqua. Ad esempio, mescolare 50 o 100 ml di estratto di curcuma concentrato con 950 o 900 ml di acqua per ottenere un litro di soluzione.

Dopo aver preparato l’estratto alla concentrazione appropriata, spruzzalo sulle foglie e sui rami delle piante di cannabis.
Irrigazione del terreno
Per l’irrigazione del terreno, preparare una soluzione di polvere di curcuma con concentrazione dello 0,5–1%. Questo equivale a sciogliere da 5 a 10 grammi di polvere di curcuma ogni litro di acqua ed applicarla direttamente al terreno per combattere i patogeni.
Trattamento dei semi
Immergere i semi di cannabis in una soluzione di curcuma allo 0,5–1% per circa trenta minuti prima di piantarli. Questa pratica può aiutare a prevenire le infezioni iniziali e migliorare i tassi di germinazione.

Sfide e considerazioni sull’uso della curcuma

Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi d’azione della curcuma e la sua interazione con altri trattamenti e pratiche di coltivazione. Tuttavia, le aziende produttrici di pesticidi biologici stanno esplorando le possibilità di sviluppo di formule commerciali standardizzate di curcuma orientate al controllo dei patogeni.

Queste formulazioni dovranno risultare facili da applicare ed efficaci contro diversi patogeni, senza danneggiare l’ambiente o la salute umana. Inoltre, i progressi nelle tecnologie di irrorazione ed irrigazione potrebbero migliorare l’efficacia dell’applicazione di curcuma in coltivazioni di larga scala.

Curcuma: Il futuro della coltivazione di cannabis biologica?

La curcuma offre un promettente approccio naturale al controllo dei patogeni nella coltivazione di cannabis grazie alle sue proprietà antimicrobiche, antibatteriche e antimicotiche che agiscono contro numerosi tipi di batteri, funghi e virus nocivi.

Oltre a queste proprietà, l’uso della curcuma nella coltivazione di cannabis rappresenta un passo verso un’agricoltura più sostenibile ed ecologica. Riducendo la dipendenza dai pesticidi chimici, i coltivatori possono ridurre il proprio impatto ambientale e promuovere pratiche agricole più sane e sicure.

Di conseguenza, le numerose proprietà della curcuma, il suo profilo ecologico, il basso costo e l'alta accessibilità la rendono un’alternativa naturale ai tradizionali trattamenti chimici. I prossimi risultati delle ricerche scientifiche e l’integrazione di nuove tecnologie potrebbero portare la curcuma a svolgere un ruolo significativo nel futuro dell’agricoltura sostenibile e della coltivazione di cannabis di alta qualità.

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